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Dracula From Houston
Butthole Surfers
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30/07/2017
Butthole Surfers
Dracula From Houston
Per la prima piazza nella classifica dei gruppi più autolesionisti in prospettiva commerciale i Butthole Surfers se la giocano alla pari con i Dead Kennedys.
di Giorgio Cocco

Per la prima piazza nella classifica dei gruppi più autolesionisti in prospettiva commerciale i Butthole Surfers se la giocano alla pari con i Dead Kennedys. Quando il cantante/chitarrista Gibby Haynes scelse il nome immaginiamo sapesse benissimo a cosa andasse incontro. Radio e Tv bruciate in un colpo solo. Eppure, tra lo sconcerto generale, i Surfers riusciranno a ritagliarsi un ruolo fondamentale nella stagione più creativa dell’Indie/Rock americano. Il loro Crossover, ricco di follie assortite e provocazioni belle e buone (vedi Hairway To Steven in cui fanno coesistere gli Zeppelin, Hendrix e Julio Iglesias), riuscì a sortire i suoi effetti facendo della band texana un punto di riferimento per tutti i cultori del genere. Dracula From Houston del 2001 è il loro brano più popolare, Pop/Punk che ti si appiccica alle orecchie e, se sparata ad un giusto volume, ravviva anche la più deprimente delle feste aziendali. Infine, una curiosità: i Marlene Kuntz devono il loro nome al titolo di una canzone dei Surfers contenuta nell’album del 1987 Locust Abortion Technician.