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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
21/03/2022
Le interviste di Loudd
Due chiacchiere con... Confini
Sicuramente il contorno è interessante, tra l'ex necropoli longobarda dove avrebbero registrato assieme a Leonardo Falasco, al richiamo al mito di Maia ed Hermes, fino ai riferimenti ad un personaggio affascinante quanto controverso come Aleister Crowley.
Il duo milanese Confini arriva all'esordio con l'ep Chi salverà Hermes? e lo fa con una proposta che anche dal punto di vista musicale appare particolarmente interessante. Fondere l'elettronica, quella più scura e pesante di una certa eso-wave, contaminata con accenti post-industrial, con la matrice rock dei ‘90 (melodie anthemiche e distorsioni chitarristiche a metà tra Liftiba e Afterhours) non è una soluzione particolarmente usuale e fa guadagnare al progetto una certa dose di originalità nell'elaborare il materiale del passato per restituirlo in una veste presente. Tra episodi che seguono la forma canzone ed altri che parlano il linguaggio digitale, tra sample, campionamenti e dilatazioni, questi 15 minuti sono da ascoltare con grande attenzione.
Abbiamo incontrato i responsabili per farci raccontare qualcosa di più. 

 

Partiamo dall'inizio: dove, quando e come nasce la band?

La band nasce un anno fa a Milano. Già in passato abbiamo collaborato a progetti e siamo rimasti sempre in contatto. Durante inizio periodo Covid abbiamo deciso di lavorare su qualche cosa di nuovo.

 

Perché il nome “Confini”?

Perché crediamo ci sia altro da indagare oltre i nostri confini mentali.

 

Ci dite qualcosa su ciascun componente del gruppo e sul ruolo che ha all'interno del progetto?

Siamo un duo con base a Milano. Leonardo Falasco (Voce, chitarre e sintetizzatori) si occupa della scrittura dei testi, melodie e produzione brani, mentre Daniele Capuzzi (batteria) è la macchina del beat drums. Il processo creativo parte sempre da un riff di chitarra, un suono, un arpeggiatore o da una melodia, successivamente Leonardo scrive il testo ed in studio amalgamiamo il tutto con le drums per poi passare alla produzione e finalizzare il tutto.

 

Il vostro sound ha un’impronta molto anni ‘90, limitatamente all’Italia è difficile non farsi venire in mente i Subsonica (in “Affinità elettive” ci ho sentito anche un’eco di Litfiba). Che tipo di ricerca c’è alla base delle vostre composizioni? Rispecchiano semplicemente le vostre influenze o c’è dietro anche un certo tipo di studio?

Sinceramente non ci siamo mai posti il problema legato al sound. Il tutto rispecchia le nostre influenze. “Attacco alle Pleiadi” ma anche la title track hanno chitarre distorte molto in evidenza e l'atmosfera è un po’ da assalto frontale.

 

Mi pare in effetti che questa componente mista di elettronica e chitarre sia un po’ il vostro marchio di fabbrica... che ne dite?

Si, è il nostro marchio di fabbrica. Elettronica, beat, e riff di chitarre in faccia.

 

Il titolo “Chi salverà Hermes?” è senza dubbio particolare. Da dove viene e che tipo di messaggio c’è dietro?

La leggenda narra che Maia, la più bella delle Pleiadi, fuggì dalla Frigia per portare in salvo il suo unico figlio Hermes, il gigante caduto in battaglia. Il titolo del nostro Ep è un invito a ritrovare in noi il nostro Hermes, la nostra natura primordiale ed affrontare i nostri limiti.

 

Di chi sono le “Affinità elettive” dell'omonima canzone? C’entra per caso il romanzo di Goethe o c’è dietro altro?

Sono le nostre Affinità Elettive, di tutti noi. Leonardo si è ispirato al romanzo di Goethe per il titolo e testo. Il titolo deriva dall'affinità chimica, proprietà degli elementi chimici che descrive la tendenza di alcuni di essi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre. L'individuo è il tutto ed il nulla miscelato in un contenitore di ansia, gelosia, odio, felicità transitoria, avidità ed amore velenoso.

 

Un genere come il vostro non è solitamente associato a riferimenti alla mitologia classica. C’è qualcuno di voi che è appassionato di questi argomenti o vi è semplicemente uscito così? Anche perché vedo che i riferimenti letterari sono parecchio diffusi nelle vostre canzoni...

Siamo appassionati di mitologia classica, in particolare quella legata alle nostre terre, Marche ed Abruzzo. vedi Sibilla, Maja, Hermes, Pleiadi.

 

Avete registrato dove un tempo si trovava una necropoli longobarda... è vero? Ci dite qualcosa di più?

Abbiamo un nostro studio Ma_aB studios nei sotterranei della città di Milano, dove proviamo e registriamo il tutto; è il nostro spazio dove a volte l’ aria diventa più fredda e ci piace pensare che ci siano energie che possano ascoltarci ed suggerirci qualcosa in più, Si, è vero... Un tempo si trovava una necropoli longobarda.

 

Avete in programma di suonare dal vivo, adesso che la situazione pare sia in via di miglioramento?

Assolutamente si. Non vediamo l’ ora! Ci stiamo organizzando per le prime date.