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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
22/12/2023
Le interviste di Loudd
Due chiacchiere con... i Folkstone
Tra una data e l’altra del tour, i Folkstone ci raccontano il loro nuovo singolo “Macerie” e il loro ritorno, perché la bellezza della musica, come la montagna, va sempre oltre ogni aspettativa.

 

È partito il Sopra le Macerie Tour, come sta andando? Com’è la reazione del pubblico?

E' stata letteralmente un'esplosione di calore inaspettata, energia sincera allo stato puro. Sono state emozioni veramente forti che penso ricorderemo tutti per un bel po' di tempo. Il tour sta andando alla grande, non ci aspettavamo nulla del genere. 

 

Avete già qualche racconto esilarante su questo tour, da condividere con noi?

Abbiamo passato troppo poco tempo insieme ancora per avere delle avventure esilaranti da raccontare. C'è molta concentrazione e c'è stato tanto lavoro per ripristinare tutta la macchina Folkstone, quindi per ora diciamo che il palco è esilarante di per sé. 

 

"Macerie" tocca temi e messaggi importanti, come la resilienza, l’invito a non arrendersi e a lottare per ciò che si ama. Quando e come è stata scritta questa traccia?

Il singolo è nato quasi per caso. Il testo è stato scritto più di un anno fa. Quando scoppiò la guerra in Ucraina la percezione della quotidianità assunse un'emozione diversa, quella del rischio imminente, della fragilità delle certezze su cui basiamo i nostri giorni. Abbiamo sempre visto le guerre scoppiare in tutto il mondo, ma mai come in quel momento abbiamo sentito una guerra tanto vicina, con il rischio concreto che arrivasse a bussare proprio alle nostre case. Il messaggio è in realtà molto semplice, è un grido di disperazione di chi si trova schiacciato da un ingranaggio più grande di lui, la consapevolezza che da un giorno all'altro la vita possa esploderti in faccia in maniera violenta, e questo solo per colpa della ferocia umana che non si ferma di fronte a nulla. 

 

Nel 2019, in tempi non sospetti (ovvero ben prima del lockdown), la band si dedica ad alcuni ultimi concerti per poi sciogliersi. Nel 2023 la grande reunion, con un concerto come headliner del Metalitalia Festival. Cosa è accaduto in questi anni e cosa vi ha spinto a ripartire?

Quando ci siamo sciolti io e Roby avevamo deciso di appendere la musica al chiodo. Non avevamo in testa alcun progetto parallelo, nulla che riguardasse la musica. In generale tutti eravamo “svuotati” ed avevamo la testa troppo piena, abbiamo voluto staccare completamente rifugiandoci sulle nostre montagne e conducendo una vita abbastanza “appartata”.

Per puro caso poi una sera, durante una cena tra amici, da un calice si è passati alla bottiglia e si è parlato di fare una data per vedere cosa sarebbe successo e come ci si sarebbe trovati a suonare di nuovo insieme. 

 

Com’è stato tornare insieme sul palco in quel di Trezzo? Sono stati i fan presenti quella serata, entusiasti, ad avervi spinto a rimettervi all’opera?

Assolutamente sì, sono stati loro a darci la grinta e la voglia di rimetterci in gioco completamente. Sul palco è stato come non aver mai smesso, l'intesa era sempre la stessa e la carica è tornata alla grande. 

 

La band ha sempre incluso nei live e nelle tracce molti strumenti tra cui cornamusa, cetra, arpa. Qual è la vostra pozione magica per ottenere canzoni perfettamente bilanciate? Come avviene il processo di composizione?

Nessuna pozione magica o piano segreto. Semplicemente seguiamo l'istinto e facciamo ciò che ci piace. Non abbiamo mai avuto bisogno di etichette o di seguire canoni dettati da un determinato genere. Ci sentiamo liberi di comporre sotto ogni punto di vista. Le canzoni nascono da giri di chitarra, da una melodia di piva, da un testo o da una linea vocale canticchiata. Non ci sono regole, si parte da uno spunto e poi ci si lavora aggiungendo tutto il resto. 

 

Da quali band italiane e straniere traete ispirazione?

Abbiamo sempre spaziato nella musica. Sicuramente nell'ambito non metal la musica italiana ha avuto un suo ruolo: i primi Litfiba, Csi, Nomadi, Guccini, Battiato, insomma, i cantautori e i gruppi rock che hanno lasciato un segno profondo nella storia della musica. In ambito internazionale Bruce Springsteen, Rolling Stones, ma senza fare la lista della spesa abbiamo spaziato dalla musica punk e punk hardcore agli anni Settanta e al grunge, da qualche perla di one man band al crossover; non ci poniamo limiti: sempre spaziare e aprire le orecchie per aprire la mente. Perché la bellezza della musica, come la montagna, va sempre oltre ogni aspettativa, è questa la sua peculiarità. 

 

Cosa tiene unita la band, composta da così tanti musicisti? Non deve essere facile coordinarvi tutti.

Non è facile ma ormai abbiamo preso le misure e tutto avviene in modo molto fluido. Ci tiene uniti la voglia di fare musica, di passare le notti a suonare e a far festa, di macinare chilometri per assaporare i cori all'unisono con le persone che condividono con noi questi momenti. 

 

Come è nato il vostro amore per la musica?

La musica fa parte della crescita di una persona per cui è impossibile farne a meno. Siamo immersi nella musica ogni giorno, in diverse forme. Poi c'è qualcuno a cui viene un brivido lungo la schiena che fa sentire la necessità di scrivere e comporre. Ecco a noi è venuto quel brivido e ancora non se n'è andato. 

 

Nel video di "Macerie" fanno da fondale perfetto delle bellissime montagne, cosa ci raccontate sul “making of”?

Abbiamo “lavorato d'immagini”. Abbiamo pensato a come poter condividere l'idea di fondo che i luoghi della tua vita, quelli che hai nel cuore, possano trasformarsi in un attimo in un cumulo di macerie, sotto cui possono giacere le persone che ami e per cui ti metteresti a combattere e scavare con le mani livide di speranza. Un luogo a cui siamo molto affezionati è la Val di Scalve, dove andiamo spesso a prendere una boccata di ossigeno tra i monti. Lì c'è anche un po' di storia dei Folkstone, tra le miniere di ferro e le rocce nere, protagonisti di alcuni nostri pezzi. Per cui abbiamo pensato di partire da lì per raccontare la nostra storia. 

 

Prossimi progetti: ci aspettiamo nuove tracce e ulteriori date?

Non ti saprei proprio rispondere ad oggi. Le idee in cantiere ci sono, ma sono ancora allo stato embrionale. Ad oggi abbiamo solo voglia di suonare e, come sempre, seguire semplicemente l'impeto degli eventi, che in questo momento sono fare bei concerti carichi ed energici.