Matchin Criteria, un nome nient’affatto semplice da ricordare. Da dove nasce questa scelta e riferimento ai “criteri di corrispondenza”?
Il nome vuole rappresentare un insieme di elementi diversi tra loro ma con qualcosa che li accomuna, proprio come il collettivo che comprende artisti e sensibilità molto diversi tra loro che trovano un punto di congruenza nella composizione musicale.
Ho ascoltato anche il vostro primo lavoro e l’impressione è che, dal 2023 ad oggi, ci sia stata un'accelerazione sulla sperimentazione, una maggiore radicalità, voi come la vedete?
Rispetto al primo disco, dove ogni traccia è stata concepita in modo autonomo, per il secondo lavoro abbiamo preso un approccio diverso e più radicale. Abbiamo abbracciato fin dall’inizio l’idea di creare un'esperienza sonora circolare, lavorando su un unico progetto e connettendo tutti i brani.
Il minutaggio contenuto, 19 minuti e 33 secondi, sembra una scelta ben precisa, in continuità con il passato, anche se qualche minuto in più ve lo siete concesso.
Una piacevole coincidenza, non abbiamo pianificato la durata per i nostri due lavori, anche se abbiamo sempre puntato sulla ventina di minuti; pensiamo che la lunghezza dei dischi sia abbastanza per trasmettere un messaggio all pubblico.
Siete un collettivo artistico, come scegliete e accogliete nuove sensibilità creative nel vostro progetto?
Prima delle sessioni abbiamo sempre speso tempo insieme e condiviso tra di noi le nostre influenze e gli ascolti che ci hanno colpito, questo processo inizia mesi prima della sessione. Le scelte compositive e di sound design seguono molto i nostri gusti e influenze e il processo di condivisione. Di conseguenza la scelta di allargare il collettivo per il secondo disco è stata particolarmente organica dato che molte delle idee che avevamo erano condivise dagli artisti che si sono aggiunti e viceversa.
Gaia Banfi e Maria Chiara Grasso, rispettivamente voce e flauto, sono presenze femminili intense e tangibili. Ci raccontate qualcosa di più su com’è nata e com’è andata questa collaborazione?
Matchin criteria è un collettivo artistico, questo fa sì che di progetto in progetto le persone che gravitano intorno a noi entrino all’interno dei brani in modo molto naturale.
Nella vostra press release citate l'influenza di artisti come Philipp Glass, Aphex Twin, Nils Frahm, Floating Point, ecc., tanta qualità trasversale ma anche apparentemente distante. Potete spiegare meglio come la intrecciate?
Forse non così distante. Sono tutti riferimenti appartenenti al genere ambient e minimalista, e crediamo che questo lato sia molto presente nella nostra musica. Ovviamente poi si intreccia con le singole influenze di ognuno di noi, e da questo connubio nasce Matchin Criteria.
Quanto c’è di scrittura a tavolino e quanto di improvvisazione?
Tutte le idee nascono da un’improvvisazione che poi viene strutturata generando un brano o una sezione di esso. Fino ad ora abbiamo lavorato in questo modo ma non escludiamo di dare un ruolo maggiore all’improvvisazione anche nella stesura dei brani.
Il mercato musicale d’oggi prende molte scorciatoie per il successo facile. La vostra storia ad oggi indica un percorso diverso.
Questo collettivo non ha mai avuto la pretesa di fare successo, anzi la totale mancanza di preoccupazione in tal senso è stata la cosa che ci ha permesso di esprimerci in totale libertà.
Cosa pensate dell’AI nella musica o in generale? Personalmente la boicotto.
Penso sia uno strumento e come tutti gli altri dipende dall’uso che se ne fa, ora come ora non abbiamo visto utilizzi interessanti dell’AI riguardo alla musica, poiché questi sistemi si limitano a copiare le informazioni.
Avete mai pensato di comporre per il cinema o altre forme d’espressione, come la danza contemporanea o ulteriori ambiti?
La musica che abbiamo prodotto in questi due EP si potrebbe associare bene ad ambiti cinematografici e teatrali e sicuramente ci piacerebbe collaborare alla scrittura di una colonna sonora. Oltre a suonare i brani dal vivo abbiamo pensato che sarebbe interessante utilizzarli come sfondo di una performance di danza contemporanea, ma ancora non abbiamo programmato nulla di definitivo.
La musica “sperimentale” fuori dall’Italia sembra avere una comprensione maggiore da parte del pubblico. C’è qualcosa che si può fare, dal vostro punto di vista, per allenare l’orecchio dei più giovani a proposte meno convenzionali?
La proposta dei festival e dei club in Italia è varia e dà spazio a nuovi progetti, il problema sicuramente è come questi festival e locali raggiungono il pubblico. All’estero esistono più realtà che danno spazio alla musica e sono in generale più sponsorizzate e pubblicizzate rispetto alle proposte in Italia, che propongono concerti e attività più “convenzionali”.
Sappiamo che siete cresciuti insieme attraverso la musica, da adolescenti quali concerti avete visto che ricordate con maggior piacere?
A meno che non andiamo a scavare nel passato di ognuno di noi, essendo distanti e con passati differenti, in realtà non abbiamo un ricordo comune di un evento che ci ha cambiato, ma forse è proprio questo il nostro criterio di congruenza.
AKA5HA produttore e musicista, hai curato la realizzazione Matchin Criteria II presso il tuo studio, in due settimane intense, cosa c’era da bere? E soprattutto, seriamente, quanto è stato difficile mettere su tracce tutto il lavoro?
C’era solo Grappa! hahaha! Scherzi a parte, è stato molto semplice perché la materia prima dei musicisti era molto buona e in realtà una buona parte della fase di produzione è stata fatta insieme durante la fase di scrittura. Questo ha portato infatti a far sì che post-produzione e scrittura si influenzassero a vicenda.
"Anthisesis", "after", "after before", "before", "before after", "O", "repeat": rende bene l’idea della circolarità e di quanto godete a giocare con i nomi delle tracce.
La circolarità è il tema centrale di questo secondo EP, e lo si vede dal fatto che il disco può essere riprodotto all’infinito, senza interruzioni. La scelta dei nomi vuole più che altro evidenziare il moto perpetuo della musica.
Il “politico” vi è estraneo o in qualche modo confluisce nella vostra arte?
Finora non ha avuto un ruolo nella nostra musica, comunicare concetti più ampi e complessi tramite l’arte non è tra i nostri obiettivi ma non è escluso che lo diventi visto la direzione che sta prendendo il mondo.
Vi immaginate a riprodurre live la vostra musica?
Si , il nostro progetto è di preparare un tour e portare questa musica live.
Un'alternativa a Bologna, nel globo o perfino oltre, dove vivere con il collettivo.
Sicuramente non esiste una vera alternativa a Bologna, la musica e il suo carattere è parte della nostra musica.
Grazie mille e vi auguro tutto il meglio.

