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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
02/11/2023
Le interviste di Loudd
Due chiacchiere con... Roland Forsman (Remedy)
Roland Forsman ci racconta i Remedy, nati come reazione a tempi duri. La musica può essere una salvezza, un rimedio efficace. Amarla è spesso una fortuna. Dalla Svezia, improvvisamente sold-out e in classifica in Europa: li aspettiamo presto per sperimentarli live!

A volte, nei momenti difficili, puoi essere così intelligente da far nascere qualcosa di buono, come "rimedio" a tutto il dolore. Voi ragazzi avete fondato la band nel difficilissimo anno del COVID19, come è iniziato tutto e perché?

Sì, è proprio vero nel nostro caso. Avevo perso tutti i miei tour a causa della pandemia e di tutte le restrizioni. E Rob stava combattendo contro il cancro. Passate tutte queste cose brutte, abbiamo formato i REMEDY!

Ho scritto alcune canzoni e le ho presentate a un'etichetta, la S-Rock Music, che ci ha quasi immediatamente offerto un contratto discografico dopo aver ascoltato la nostro demo di "Living on the Edge". Ed eccoci improvvisamente qui! È incredibile come da qualcosa di veramente brutto possano nascere cose buone.

E Rob, a proposito, ora guarito dal cancro!

 

Quanto è stato importante non rinunciare alla musica in quel momento negativo della vostra vita?

La musica è davvero il mio “rimedio”. Ho vissuto un percorso piuttosto accidentato a livello personale negli ultimi anni, ma la musica è stata la mia salvatrice. Sono così grato di essere nei Remedy.

Durante quasi tutta la mia vita da adulto, la musica è stata spesso solo una questione di carriera e denaro, ma non è così con i Remedy. Non lo facciamo per fama o lucro, lo facciamo perché amiamo questo tipo di musica.

 

Ragazzi, venite da band e progetti molto diversi e molto importanti, quale ingrediente ha aggiunto ciascuno di voi dando così vita ai Remedy?

Siamo tutti musicisti freelance affermati e abbiamo carriere personali avviate da anni. Ma direi che l’ingrediente principale per tutti noi è che amiamo stare sul palco e esibirci dal vivo. E, naturalmente, la band è formata da persone simpatiche. Siamo buoni amici su e giù dal palco, questo è veramente importante quando si parla di tour, devi stare con le persone giuste sul tour-bus. Altrimenti è facile impazzire!

 

Cosa ci racconti sulla collaborazione con Erik degli Eclipse, che si è occupato di mixaggio e mastering? Cosa ha aggiunto Erik al risultato finale?

Non potrò mai essere sufficientemente riconoscente con lui. Erik è una componente fondamentale, che suona bene quanto lo facciamo noi. A mio avviso è uno dei migliori del settore e non potrei essere più felice di questa collaborazione con i Remedy. Erik è stata come una magia per i noi.

 

Nel video “Living On The Edge” vediamo scorci di vita in tour, concerti, backstage, è la parte del tuo lavoro che ti piace di più?

SÌ! È qualcosa che ho fatto per tutta la vita. Ma questa è la prima volta che ho una band tutta mia. Ed è fantastico! È difficile descrivere la sensazione che provi quando vedi persone cantare insieme le canzoni che hai scritto, o persone che vengono al nostro spettacolo, sera dopo sera, perché amano la nostra musica. È al di là di qualsiasi altra cosa io abbia mai sperimentato.

 

E gli altri ospiti speciali che troviamo in quest’album?

Abbiamo degli ospiti eccellenti! Georg Härnsten Egg (Dynazty) alla batteria e Andreas Passmark (Narnia, W.E.T, Royal Hunt) al basso! Ero in tour con loro quando ho ottenuto il contratto discografico. Quindi, in pratica, mi hanno aiutato finché non ho avuto una band tutta mia in ordine. Ragazzi fantastici! E abbiamo anche il fantastico Lars Säfsund (Work Of Art) come corista nelle nostre canzoni. Voglio dire, quanto è pazzesco? Non credi?

 

L’Europa ha accolto così bene l’uscita dell’album, con un sold-out in sole 2 settimane, che sensazione hai provato alla fine del 2022, dopo quel terribile 2020? E com’è stato tornare alla musica dal vivo con un tour nel 2023?

Ad essere onesti il nostro primo anno è andato oltre le nostre più rosee aspettative. Voglio dire, a maggio eravamo dietro solo ai Ghost, in gara per il primo posto nella classifica dei vinili qui in Svezia, e quest'estate abbiamo avuto il privilegio di partecipare a uno dei più grandi tour rock in Svezia insieme ai Takida. Sono stati fantastici i primi 10 mesi per noi come band, e non vedo l’ora di vedere cosa ci riserva il futuro!

 

Da dove traete ispirazione?

Dalla Vita, al cento per cento. Sai, esperienze, buone o cattive, quando sono felice o triste, tutto ciò che ho sperimentato è lì da qualche parte, in qualche forma. A volte nei testi, altre volte nella musica.

 

"Something That Your Eyes Won't See": di cosa si tratta? Quale messaggio lancia al mondo?

La frase "Something That Your Eyes Won't See" è in realtà nascosta in una canzone dell'album. Abbiamo preso l'idea da Bryan Adams. Prendere una frase da una canzone e usarla come titolo. Quindi, se ascolti attentamente l'album, troverai la risposta.

 

Non fermarsi mai, anche nei momenti difficili. Quale suggerimento daresti ad una band che inizia adesso ad avvicinarsi a questo complicato panorama musicale?

Se fai musica che ami veramente e metti da parte denaro, fama e fortuna, accadranno cose belle. Ma niente arriva gratis, devi lavorare sodo facendo tutto il possibile per ogni singola canzone.

 

Quando è iniziato veramente tutto per ognuno di voi? So che in Svezia la musica è una materia molto importante a scuola.

Sì, la Svezia è fantastica quando si tratta di allevare nuovi musicisti. Qui hanno qualcosa chiamato “Kulturskolan”, ed è praticamente da lì che tutto è iniziato per ognuno di noi. È stato fantastico, perché lì tutti potevano suonare uno strumento, prendere lezioni private se volevano e suonare insieme ad altri. Purtroppo però i politici stanno mandando all’aria l’intero sistema mentre parliamo, quindi spero davvero che la prossima generazione ottenga gli stessi privilegi che abbiamo avuto noi da piccoli!

 

Progetti futuri: vi vedremo anche in Italia nel 2024?

Pubblicheremo nuova musica il 24 novembre, quindi mancano solo poche settimane, sono entusiasta. E la prossima primavera pubblicheremo un nuovo album. E, a proposito dell’Italia: non vediamo l'ora di visitare il vostro bel Paese! Sono già innamorato del vostro cibo, del vino e della cultura e non vedo l’ora di portare i Remedy su un palco in Italia. Abbiamo sentito tante cose fantastiche sul vostro paese e sugli italiani.

 

Grazie per questa intervista! Se vi piace la nostra musica, seguiteci sui social media @remedymusicsweden e speriamo di farvi visita presto, su un palco nelle vicinanze!

 

 

I Remedy sono:

Robert van der Zwan - Lead singer and guitarist

Roland Forsman, - Founding member, guitarist, songwriter and producer

Jonas Öijvall - Keyboards

Jonas Dicklo - Bass

Fredrik Karlberg - Drums