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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
E Penso A Te
Lucio Battisti
1972  (Numero Uno)
ITALIANA
all TRACKS
19/11/2017
Lucio Battisti
E Penso A Te
Se le canzoni di Battisti sono unanimemente riconosciute come classici della canzone italiana, lo dobbiamo anche a quei jazzisti che si sono approcciati al suo lavoro alla stregua degli standard della canzone americana

Mi sono sempre approcciato alle cover delle canzoni di Lucio Battisti con una certa diffidenza, se non con repulsione vera e propria, canzoni già perfette di per sé che non hanno bisogno di ulteriori interpretazioni

Battisti è stato ricantato da tutti, dalle versioni Jazz, in certi casi pregevoli, dai cantanti pop evergreen a quelli famosi per un'ora, fino ad arrivare a, udite udite, Carlo Conti, dove il presentatore fiorentino si esibisce in un improbabile medley tratto da un album che già dal titolo dice tutto: "Carnevalestro."

"E Penso A Te" ebbe la sua prima uscita su vinile come lato B di "Maria, Maria" sempre a firma di Battisti-Mogol, 45 giri che doveva rilanciare la carriera di Bruno Lauzi, ma sarà nella versione del genio di Poggio Bustone che diventerà un classico ed una delle canzoni d'amore più belle della storia della musica italiana. Una canzone dal giro armonico semplice, struggente e malinconica, con una apertura che non è un vero e proprio ritornello né un bridge, e dalla lunga coda strumentale che ha molti punti in comune con la beatlesiana "Hey Jude".

La leggenda narra che la canzone sia nata in poco più di venti minuti, sul tratto autostradale tra Milano e Como, dove Battisti guidava e canticchiava e Mogol scriveva le parole.

Chi se non Battisti, coverizzando se stesso, riuscirà a farne una versione altrettanto convincente ma totalmente differente dall'originale? Da sempre amante delle sperimentazioni qui Lucio rivolta come un calzino il brano, facendolo diventare un pezzo dalle atmosfere funk, dal ritmo con assonanze molto simili a "Prendila Così", e con un lungo assolo di piano elettrico in odore di jazz cambiando così tutto il senso della canzone. Ma le sorprese non finiscono qui: il brano diventa "I Think Of You"  ed è cantato in inglese, e nelle intenzioni doveva far parte del secondo album di Battisti per il mercato anglosassone, modellato sulle canzoni di Una Donna Per Amico con l'aggiunta appunto di "I Think Of You" e di "Baby It's You", versione inglese di "Ancora Tu".

Friends, questo il titolo dell'album, sarebbe dovuto uscire nel 1979 ma non vedrà mai la luce, e di "I Think Of You" soltanto negli anni duemila si avrà la possibilità di ascoltarla.

Se le canzoni di Battisti sono unanimemente riconosciute come classici della canzone italiana, lo dobbiamo anche a quei jazzisti che si sono approcciati al suo lavoro alla stregua degli standard della canzone americana, Battisti e Mogol come novelli Rodgers e Hart, a tal punto che una delle più belle versioni jazz del songbook battistiano è proprio "E Penso A Te". Questa volta è la tromba e l'arte di Enrico Rava nell'album "What A Day" del 1990, a rendere onore e gloria al brano, dove il musicista recupera quell'atmosfera di struggente malinconia del brano originale.