Il divertimento prima di tutto! E’ questo il leit motiv di Fight The Good Fight, terzo album della band losangelina degli Interrupters, che esce dopo quattro anni dall’omonimo esordio e due da Say it Out Loud, sophomore che nel 2016 ha conquistato il consenso di pubblico e stampa specializzata.
Prodotto da Tim Armstrong (Rancid) e mixato da Tom Lord-Alge (Blink-182, Weezer), questo nuovo full lengt non si discosta granché dal suo predecessore, riproponendo con attenzione filologica e debordante entusiasmo tutto quel bagaglio sonoro che miscela con energia ska-punk, rock steady, spezie caraibiche e una certa attitudine garage.
Non c’è nulla di veramente nuovo nella musica degli Interrupters (quartetto composto dalla bella e brava Aimee Allen alla voce, e dai tre fratelli Bivona, Jesse alla batteria, Justin al basso e Kevin alla chitarra) e i riferimenti che coglierete in scaletta richiamano alla mente tutti i padrini del genere, quali Blink-182, Rancid, Green Day, The Mighty Mighty BossTones, Bad Religion, Dropkick Murphys, Less Than Jake, The Transplants, Reel Big Fish.
Non è quindi un caso, quindi, che il combo, nei quattro anni di carriera, abbia accompagnato in tour ciascuno dei gruppi sopracitati, a dimostrazione di evidenti qualità artistiche e di quelle che soliamo chiamare stigmate dei predestinati. Diversamente, come già indicato poc’anzi, non si sarebbe certo scomodato il mentore Tim Armstrong a produrre il disco e a regalare un cameo nel divertito e caciarone punk hardcore di Got Each Others.
E’ di tutta evidenza che non è certo l’originalità la freccia più acuminata all’arco degli Interrupters; tuttavia, quanto a divertimento, come accennato a inizio articolo, questo disco non è secondo a nessuno. Breve per durata complessiva (trentadue minuti a totale) e per minutaggio delle singole canzoni (pochissime delle quali di durata superiore ai tre minuti), Fight The Good Fight è un disco rapidissimo, affilato come una coltellata data di taglio, nel quale grintosissimi brani punk rock (su tutti Gave You Everything, che nel ritornello evoca i primi Police) si alternano a veementi e spassosi momenti ska/rock steady come Rumors And Gossip o l’irresistibile singolo She’s Kerosene, tormentone estivo alternative per vacanzieri rock.
Un disco che si beve tutto d’un fiato, come una birra ghiacciata sotto la calura estiva, e che si ritorna a bere tutte le volte che viene sete. Fresco, piacevolissimo, perfetta colonna sonora da cazzeggio.