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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
13/05/2024
Live Report
Fuzillis + Il Senato, 09/05/2024, Joshua Club, Como
La programmazione del Joshua ci ha regalato una serata back to the past: dalle atmosfere soul e R&B de Il Senato, per tornare ancora più indietro nei Fifties tra surf rock, bachelor party e boogie nights con i Fuzillis.

Pur essendo un giovedì, fortunosamente eravamo molti al Joshua, seppur la programmazione della serata si discostava un poco dall’anima vocata più naturalmente al punk rock del locale comasco.

 

Il Senato è un supergruppo italo-inglese che vede tra le sue fila Luca Re e Alberto Fratucelli (Sick Rose) Fay Allam (Makin’ Time, The Prime Movers, The Fay Hallam Group) e Andy Lewis (Paul Weller Group, Spearmint) che hanno pubblicato due album: Zibaldone e King of the word, tra cover e originali con una forte impronta Soul e Rhythm & Blues.

Il concerto inizia con “Goodbye”, un brano tratto dal primo album, per seguire con una cover di Gil Scott Heron, “Lady Day” e “Lickin Stick”, presente nell’ultimo album, anch’essa una cover di George Torrence and the Naturals.

Il set è continuato con uno dei più bei pezzi dell’ultima fatica discografica, la trascinante in elevando “Room is on fire” di cui uno degli autori è Giuseppe Filigi dei Senza Benza, co-autore anche di un altro brano presente in scaletta, ovvero “Mr Reed”.

Personalmente ho particolarmente apprezzato “Dr. Rock”, “Honour Me” e l’unico brano cantato in italiano “Non ti scordar di me”, nonché la conclusiva “Sham A Lam” con il suo riff di chitarra ruggente, ed il coro accattivante.

Che dire, la proposta musicale del Senato, rispetto ai componenti del gruppo, è molto più vicina ad atmosfere soul, con un pizzico di mod-sound del lato inglese, rispetto all’anima “garage” dei componenti italiani, insomma musica per palati “raffinati”.

 

 

Passiamo ora alla performance (perché di una vera e propria performance si tratta) dei Fuzillis: occhiali da sole, chitarra e basso elettrico con l’aggiunta di un sassofono ed è, parafrasando i titoli dei loro due album, subito musica a go-go!

Dan Martin Jr. chitarra e voce, Frankie Fuzilli Sr. Basso e voce, T-Mag Maguire sax tenore e voce, con il batterista Toby Ungless, sono arrivati da Londra per portarci il loro sound: un gustoso misto di surf rock, rock-n-roll saturo di twang, frat-rock, jive, boogie boogie e rockabilly.

Il set di circa 30 canzoni “compresse” in circa un’ora e venti è risultato godibilissimo, pur essendo la maggior parte brani puramente strumentali o con poche parole declamate nei momenti opportuni nello stile degli Champs, come ad esempio il secondo pezzo "Fish Gumbo", presente nel loro primo LP Grind a go go, vol. 1, seguito dalla ballabile “Friday Night Dance Party”.

La successiva “Tacoma” starebbe bene in uno delle bellissime raccolte Ultra-Lounge pubblicate dalla Capitol, e tematicamente dedicate al Mambo, Cha Cha, Crime Scene, Exotica, con il lay out tipico dell’epoca, costola leopardata, immagini fifties lounge stilose del tipo, per chi ama la Marvel e le serie TV, presenti in Wanda Vision.

 

Anzi, visto che i Fuzillis usano il tag Las Vegas Grind su Bandcamp, il loro sound starebbe a pennello in uno degli album-raccolta di quelle compilation pubblicata dalla Crypt Records con copertine con Strip club dancer abbastanza discinte, ripubblicate da non molto dalla label (nomen omen) Strip; ovvvero, il lato “oscuro” e non polically corrected dei fifties che ha avuto come icona Betty Page, una sorta di star del Burlesque ante-litteram. Quella serie ha difatti aiutato a identificare un diverso stile di rock & roll strumentale che altrimenti, seppur all’epoca abbastanza diffuso, si sarebbe perso nella notte dei tempi della musica.

Mentre dunque "Tacoma" si adatterebbe bene a Las Vegas Grind, “Wrecking Machine” è un riuscitissimo rockabilly, invece con "Mogul" (tratta da un epm 45 con una copertina eccezionale che richiama il Mostro della Laguna) si entra nel mondo surf.

 

Il dialogo tra chitarra e sax di “Pigeon Wind”, lascia il campo ad uno dei brani più groovy dell’intera produzione dei Fuzillis, ovvero “Pizza Sure is Good” il cui gruppo chiede al pubblico di cantare insieme il ritornello.

“Mamba Mambo” definisce sin dal titolo di cosa si tratta, ovvero di un sinuoso mambo, mentre la parte centrale del concerto ha visto la presentazione di alcune cover, tra cui una versione surf-rock di "Caravan".

Peraltro, di altri brani proposti sono saprei dirvi sinceramente se fossero loro brani originali oppure cover; penso infatti che possa trattarsi di canzoni che hanno scritto da soli, ma si integrano così bene con il sound dell’epoca che non posso davvero essere sicuro che non siano solo cover di gruppi oscuri e dimenticati.

Sicuramente loro è “Uwanga”, dove una serie di cartelloni simili a quelli presenti nei concerti dei Ramones sono stati distribuiti al pubblico, poi invitato a salire sul palco con la band, dopo che la stessa, ad eccezione ovviamente del batterista, sia prima che dopo è scesa a suonare tra il pubblico con il giubilo dei presenti.

A seguire un altro grando brano come “Nayland Rock”, un frenetico boogie dove il sax ululeggia. gli encore iniziano con "Bule Bule", ovvero la versione in ispanico di "Wolly Bully", per proseguire con "Tiki Max" e chiudendo con il surf-rock di “Take it off”.

Che dire alla fine, una grande serata, con un eccezionale ripasso del meglio di oltre due decadi del rock!