Iniziamo con una precisazione per sgomberare ogni dubbio: in realtà non esiste un lungometraggio d'animazione dal titolo Gen di Hiroshima 2, così come non troverete nemmeno un primo capitolo omonimo. Questo perché i due film tratti dal manga, questo sì dal titolo Gen di Hiroshima, non sono mai stati doppiati in italiano, se ne possono però facilmente trovare le versioni originali (Hadashi no Gen) sottotitolate nella nostra lingua effettuando una semplice ricerca su Youtube, una visione gratuita che vale assolutamente la pena di affrontare. Si è scelto qui di usare il titolo italiano del manga semplicemente per aiutare il lettore più spaesato e a digiuno dell'argomento a orientarsi con maggiore facilità.
Hadashi no Gen 2 segue il primo capitolo a distanza di circa tre anni, è questo lo stesso arco di tempo che intercorre dallo scoppio della bomba atomica a Hiroshima e i fatti narrati in questo film alla cui regia arriva Toshio Hirata, animatore che va a sostituire Mori Masaki che si era occupato della direzione del primo capitolo.
Nella stesura di questo secondo episodio delle avventure del giovane Gen Nakaoka non è più coinvolto l'autore del manga Keiji Nakazawa che nelle pagine del suo fumetto narrò i giorni della bomba e l'immane tragedia che lui e la sua famiglia hanno vissuto sulla propria pelle quando Nakazawa era ancora un bambino. Vengono qui esposti il dramma e i danni che l'esperienza nucleare ha catapultato sul Giappone e sui suoi abitanti sul lungo termine, mostrandone le conseguenze terribili che si protrassero ben oltre i giorni della Guerra Mondiale sia a livello economico sia sul piano della salute fisica e mentale dei giapponesi dell'epoca.
Sono passati tre anni da quando l'atomica su Hiroshima ha portato via gran parte della famiglia al giovane Gen che ora vive con il fratellino adottivo Ryuta e la madre Kimie, la quale però mostra segni di una salute sempre più cagionevole dovuta all'avvelenamento da radiazioni scaturite dall'esplosione della bomba.
Lentamente il Giappone e i giapponesi stanno tentando di rialzare la testa, una delle prime azioni post disastro nucleare è la stesura di una costituzione che ripudia in toto la guerra e che dismette a tempo indeterminato ogni tipo di esercito o di armamento.
Nonostante questi buoni propositi il Paese è ancora in preda alla distruzione, alla miseria, alla mancanza di cibo, tutti problemi che si fanno sentire in misura ancora maggiore nella popolazione giovane che ormai conta moltissimi orfani costretti a vivere per strada e impossibilitati a trovare lavori di sostentamento o a partecipare al processo di istruzione che potrebbe aprire loro un futuro con qualche briciolo di speranza.
Sarà proprio uno di questi gruppi di ragazzi di strada, dopo un'iniziale avversione, a legare maggiormente con i due fratelli Nakaoka, tutti orfani e maltrattati da adulti avidi e poco solidali, una solidarietà che sta proprio nel cuore dei più giovani pronti ad aiutarsi l'uno con l'altro e a prendersi cura anche degli adulti più indifesi.
Film decisamente più abbordabile e meno agghiacciante del suo predecessore, che si è dimostrato essere un vero pugno nello stomaco, una delle cose più terribili viste nel segmento "animazione" e non solo.
Anche Hadashi no Gen 2 dipinge un quadro degli eventi tutt'altro che roseo tra la malattia e i sacrifici della madre dei due protagonisti, i morsi della fame diffusi, le condizioni di vita precarie di molti bambini e anziani indifesi, eppure in contrapposizione al primo capitolo questo è in qualche modo un film della ricostruzione mentre il precedente era la cronaca della distruzione.
Anche l'animazione asseconda questo aspetto, oltre a non presentare sequenze terribili come quelle viste in occasione dello sgancio della bomba, in Hadashi no Gen 2 c'è uno stile di disegno più tondo e moderno, curato e meno incline alle asperità dei tratti, armonioso in misura maggiore e con diverse aperture umoristiche. Interessanti i personaggi, soprattutto la scontrosa bambina Katsuko, un'orfana che tra le varie tragedie subisce anche l'onta di essere rimasta sfregiata terribilmente dall'esplosione, costretta a convivere con un'inestetismo che sarà oggetto di uno dei passaggi più commoventi del film.
Meno incisivo del capitolo precedente (sarebbe stato impossibile il contrario) anche questo nuovo episodio non manca di motivi d'interesse, una narrazione che assume il valore di memoria di anni ed eventi bui che è necessario non dimenticare mai.