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REVIEWSLE RECENSIONI
Goodnight Rhonda Lee
Nicole Atkins
2017  (Single Lock Records)
AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS POP
8/10
all REVIEWS
02/08/2017
Nicole Atkins
Goodnight Rhonda Lee
Goodnight Rhonda Lee non è solo un ritorno in grande stile ma, senza ombra di dubbio, suona come il miglior disco di Nicole in assoluto.

Sono passati tre anni da Slow Phaser (2014) e la vita per Nicole Atkins ha preso una svolta decisiva. Uscita da una forte dipendenza dall’alcool, Nicole ha lasciato il New Jersey, dove era tornata dopo anni di girovagare, e si è trasferita a Nashville, dove ha ritrovato la tranquillità necessaria per dare il via a una seconda fase della sua vita, artistica e non. È qui che è nata l’idea per Goodnight Rhonda Lee (un titolo che mette a dormire l’ultimo oscuro capitolo della sua vita), disco realizzato con la complicità e il supporto di Chris Isaak e registrato poi negli studi Niles City Sound di Forth Worth, Texas.

La ragazza di Asbury Park aveva bisogno di ripartire e di farlo col piede giusto, tornando alla radice dei suoi gusti, , guardando (con affetto) a quella musica che, giovanissima, la fece innamorare, chiedo venia per il giro di parole, della musica. Goodnight Rhonda Lee non è solo un ritorno in grande stile ma, senza ombra di dubbio, suona come il miglior disco di Nicole in assoluto. In queste undici canzoni confluisce l’amore (rectius: venerazione) per il nume tutelare Roy Orbinson (A Little Crazy, la title track), la capacità di maneggiare il più classico funky soul con arrangiamenti tanto originali da far pensare a Laura Nyro (Darkness Falls So Quiet, Listen Up), di metterci il cuore in mano con ballate al caramello (Colors), di scivolare leggera sul velluto jazzy di torch songs sussurrate nel cuore della notte (A Night Of Serious Drinking), di distillare gocce di autentica gioia con le paillettes glamour dell’irresistibile groove di Sleepwalking.

Goodnight Rhonda Lee è un disco lontano da ogni definizione, non collocabile geograficamente (è America, certo, ma potrebbe essere California, New York, Memphis o, perché no?, Texas) o temporalmente (dagli anni ’60 a oggi, scegliete voi l’anno di pubblicazione). Poco importa: quel che conta è che questo splendido album entrerà nei vostri cuori e ci resterà per lungo tempo, facendovi ringraziare Dio o il fato di aver messo Nicole Atkins sulla vostra strada.

Buongiorno Nicole, buonanotte Rhonda Lee.