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REVIEWSLE RECENSIONI
Haunted Mountain
Buck Meek
2023  (4AD)
ALTERNATIVE AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS
7,5/10
all REVIEWS
20/09/2023
Buck Meek
Haunted Mountain
Nella vita di Buck Meek, chitarrista dei Big Thief, ci sono molte montagne diverse, in ognuno di questi luoghi è nata una canzone, racchiusa in questo terzo disco, "Haunted Mountain", che ruota attorno al tema dell'imponenza della natura e dell'amore, e a tutte le sfumature del cantautorato americano.

Sono tante le montagne, nella vita di Buck Meek: c’è il Monte Shasta, nel nord della California, che è quello citato nel titolo; ci sono le Franklin Mountains (chiamate anche Sierras de Los Mansos), vicino a casa sua, a Wimberly, in Texas, nei pressi delle quali c’è anche lo studio dove è stato registrato il disco. Ma c’è anche la Serra de Estela, in Portogallo, la valle Onsernone nelle Alpi svizzere, dove è stata scattata la foto di copertina, e il Monte Milos, nelle Cicladi, arcipelago che dà il titolo ad uno dei brani, divertente e poetica rievocazione di due incidenti d’auto a lieto fine che hanno coinvolto i suoi genitori e dove non si capisce quale sia il grado di separazione tra realtà e fantasia.

In tutti questi luoghi è nato qualcosa, in ciascuno di essi è stata scritta una canzone, per cui va a finire che il terzo disco del chitarrista dei Big Thief ruoti attorno a due poli: la bellezza e l’imponenza della natura, vista come un’alterità da temere, riverire ma anche e soprattutto da salvaguardare; e poi l’amore, di cui è stato bravissimo a raccontare ed evocare la dimensione misteriosa, anche qui “altra”, nell’azzardata ma interessante scommessa secondo cui “le più grandi canzoni d’amore devono ancora essere scritte” essendo che è difficilissimo farlo.

 

Scritto assieme a Jolie Holland, amica e collaboratrice di vecchia data, registrato assieme alla band che lo accompagna dall’inizio della carriera solista (Adam Brisbin alla chitarra, Austin Vaughn alla batteria, Mat Davidson al basso e alla pedal steel, che si è occupato anche della produzione) con l’aggiunta per l’occasione di Ken Woodward al basso e del fratello di Meek, Dylan, a piano e sintetizzatori, Haunted Mountain è la prova, ammesso che ce ne fosse bisogno, del fatto che in casa Big Thief non è solo Adrienne Lenker ad avere il dono della scrittura.

Il chitarrista gioca con la tradizione, niente affatto preoccupato del potenziale rischio di sembrare ridondante e stereotipato, conscio che c’è una certa universalità all’interno di un certo linguaggio, e che abbracciarla potrebbe anche voler dire apparire scontati. Ciò che salva, in fin dei conti, è il talento, e Buck di questo ne ha da vendere.

E quindi ecco che può permettersi di giocare con tutte le sfumature del cantautorato americano, dalla Folktronica dell’iniziale “Mood Ring”, con più di un rimando al Bon Iver del secondo periodo, passando per l’Alt Country della title track, della già citata “Cyclades” o del delizioso racconto di ambientazione extraterrestre “Undae Dunes”, la ballata tradizionale tra Bob Dylan e Neil Young (“Where You’re Coming From”, le acustiche “Didn’t Know You Then” e “Lullabies”, quest’ultima con una citazione esplicita della “You Are my Sunshine” di Davis e Mitchell, giusto per rimanere in tema di tradizione consolidata).

 

Molto belle anche “Lagrimas”, dove si sente chiaramente il controcanto della Holland, e “Paradise”, atmosfera sospesa e arrangiamento scarno, tutta giocata sui fraseggi chitarristici (a proposito, questo è un disco cantautorale ma anche quello di un ottimo chitarrista, si sente in più punti), mentre la pianistica “Secret Side” sarà famigliare ai fan dei Big Thief, visto che era stata suonata parecchio nei concerti dello scorso anno.

Chiude la breve “The Rainbow”, che non è al livello di quel che abbiamo sentito finora ma che vede ancora una volta Jolie Holland dietro al microfono ed ha un senso di commiato e di speranza che ce la rende comunque gradita.

Niente di nuovo sotto il sole e lontano dalla folgorante sinteticità della sua band, Haunted Mountain è comunque un disco piacevolissimo e assolutamente consigliato per chi ama certe sonorità.

A metà settembre sarà da noi per tre date, non perdetevelo.