Guidati dal batterista, ex Crawdaddys, Dan McLain in arte Country Dick Montana, gli “Agricoltori del Beat” si formano a San Diego nel 1983 sull’onda della riemergente scena Roots capitanata da Blasters, X e Los Lobos. Nell’85 l’esordio a 33 giri esce per i tipi della Rhino Records, s’intitola Tales Of The New West (quasi un manifesto programmatico), e non passa inosservato. Sortisce gli stessi effetti di una festa ben organizzata per il debutto in società. Partecipano in tanti: i Rank & File, Steve Berlin (Blasters e Los Lobos), Syd Griffin (Long Ryders), Peter Case (Plimsouls) e Vicky Peterson (Bangles). Una parata di stelle di prima grandezza per un disco sorprendente in cui spiccano le cover Reason To Believe di Springsteen e There She Goes Again dei Velvet Underground, al resto ci pensa il vocione baritonale di Country Dick Montana. California Kid e Happy Boy, episodi di esilarante C&W interpretato alla maniera della Rawhide di John Belushi, rimarranno tra i cavalli di battaglia dei Farmers.
Uno stile il loro che si rifà esplicitamente al passato, dai Canned Heat a Johnny Cash, da Fogherty ai Byrds, l’operazione nostalgia è comunque scongiurata dalle tante scorrerie che la band compie sui territori battuti dal Punk californiano di inizio decennio. Da qui la definizione di esponenti di punta del Cowpunk. Spesso infatti verranno associati ai coevi Meat Puppets e Jason and The Scorchers, comunque sia, nel caso dei Beat Farmers non c’è bisogno di tante etichette, vale piuttosto l’assunto del divertirsi e divertire con del sano e robusto R’n’R. Pochi fronzoli, suonano da Dio e sotto i cappellacci alla Walker Texas Ranger frullano vagonate di idee. L’anno successivo, infatti, si confermano tra i migliori specialisti nello scavare tra le radici del Rock stelle e strisce con le uscite in rapida sequenza del mini Lp Glad’n’Greasy e di Van Go, altro caposaldo della loro discografia. Da non perdere l’esplosiva versione di Powderfinger di Neil Young, il Punk’n’Roll di Riverside, Big Rock Candy Mountain (altro episodio della serie Country Dick Montana …. C&W) e Beat Generation in cui si fanno beffe della Blank Generation di Richard Hell, uno degli anthem più rispettati del Punk settansettino. Con Pursuit Of Happiness dell’87 si conclude la fase più esaltante della loro storia: firmano con la major MCA, la stampa specializzata stravede per loro e, grazie alle tante apparizioni televisive, raggiungono una popolarità del tutto insperata agli esordi tanto che i loro concerti andranno spesso sold out con la certezza di assistere al Country’n’Roll show più caldo in circolazione. Nel disco, oltre ad alcune cover, Rosie (Tom Waits) e Big River (Johnny Cash), infilano una manciata di pezzi originali a dir poco elettrizzanti, la springsteeniana Hollywood Hills, il Blues marziale di Key To The World e soprattutto Big Big Man con il suo refrain assassino. Poor And Famous (’89), Viking Lullabys (’91) e Manifold (’95) completano la discografia in studio, bei lavori di Rock più convenzionale, che poco aggiungono all’epopea dei Beat Farmers che si conclude tragicamente nel novembre del 1995. Country Dick Montana saluta tutti mentre si esibisce a Whistler in Canada, gli è fatale un infarto mentre canta la ballad The Girl I Almost Married. Aveva solo 40 anni. Per Jerry Raney (vc, ch), Joey Harris (vc, ch) e Rolle Love (bs) un tentativo di reunion nel 2009 a nome Farmers, che porterà ad un solo album, il trascurabile Fulmination. Il Beat non c’è più e non solo nel nome della band. Alla fine del 2016 è uscito Heading North 53° N 8° E Live in Breman, registrato nel 1988 durante la tappa tedesca del tour promozionale di Pursuit Of Happiness, una ghiotta occasione per fare la loro conoscenza.