Parlando della nuova canzone la band ha dichiarato: "La nostra title track "Imposter Syndrome" apre il disco con una raffica di riff, breakdown e voci rauche che stabiliscono il tono musicale e lirico delle nove canzoni successive. Sotto tutta questa grinta, la canzone ha anche un'atmosfera gioviale e divertente che spicca nei suoi meno di due minuti di durata. Volevamo catturare queste sensazioni di isteria nel video, quindi era logico che ci muovessimo in questa direzione e che cancellassimo "Fare un video musicale animato su schermo verde" dalla nostra lista di cose da fare come band.

Prendendo ispirazione dalla grafica dell'album in stile collage, sapevo che un video in stile stop-motion si sarebbe adattato perfettamente all'estetica. Alcuni video musicali che hanno avuto grandi influenze sullo stile sono stati "Right Back At It Again" degli A Day To Remember , "Something That Produces Results" dei The Early November e "All Downhill From Here" dei New Found Glory, oltre a un catalogo di altri videogiochi e film preferiti.

Le riprese del video sono state un vero spasso: abbiamo montato un green screen nel nostro spazio di prova già affollato, abbiamo premuto il tasto "record" e ci siamo dati da fare. Una volta che tutte le risorse sono state selezionate e animate, il video è diventato una tela bianca per vedere cosa funziona e cosa non funziona. Questa parte del processo ha rispecchiato la stesura della canzone, in quanto ha davvero sollecitato i muscoli creativi in un modo che sembrava un gioco invece che un lavoro. Mi ha riportato ai tempi in cui si iniziava a fare brutta musica/arte con gli amici, ma non importava perché ci si divertiva a farlo, solo che ora siamo più vecchi, un po' più esperti, ma ci stiamo ancora divertendo. Nel complesso siamo super entusiasti di come è venuto e non vediamo l'ora di dare il benvenuto al nostro disco di debutto con questo video".

Gli Action/Adventure non dovrebbero essere qui. O almeno, questo è ciò che sembra pensare il gruppo di Chicago. Si sbagliano, si sbagliano di grosso, ma questo è il tema principale del loro album di debutto. Questo è in parte il motivo per cui hanno intitolato il loro prossimo disco Imposter Syndrome, perché quando la band ha firmato per la Pure Noise Records, non riusciva a crederci.

"Per noi", dice il cantante Blake Evaristo, "avere un debutto su Pure Noise è una follia. Soprattutto perché, quando 'Barricades' è esploso per noi e abbiamo ottenuto tutto quel clamore su TikTok, è successo durante la pandemia, quindi non abbiamo suonato fino a quasi un anno dopo. E mi sembra che in quel periodo avessimo la sindrome dell'impostore, da cui il titolo".

Gli Action/Adventure hanno condiviso in precedenza quattro brani tratti da questo debutto, "Levity", "3818", "Carolina Reaper" e "Autopilot". Il sentimento di sindrome dell'impostore della band è più profondo di quanto abbiamo detto. In particolare, perché si tratta di una band interamente BIPOC (Black, Indigenous and People Of Color) nella scena pop-punk, il che aggiunge automaticamente un ulteriore strato di profondità e disagio a tutto.  Il video di "Barricades" su TikTok parlava proprio di questo, ed è una parte intrinseca della loro identità. Quel video non è mai stato pensato per esplodere, né per essere apertamente politico.  Semplicemente catturava il loro modo di sentire chi erano ed è stato caricato da Jackson un giorno per capriccio.

Tuttavia, gli Action/Adventure sono consapevoli che la loro esistenza è comunque importante in termini di visibilità.  Ci tengono però a sottolineare che le loro intenzioni iniziali erano tutte incentrate sulla musica e che il fatto che siano tutti BIPOC è un caso, non un progetto.  "Queste due parti devono coesistere su un piano di assoluta parità", spiega Jackson. "Una non può davvero mettere in ombra l'altra. Crescendo nella scena, mi sentivo quasi un paria: potevo contare sulle dita di una mano il numero di altre persone di colore che andavano agli spettacoli. Uno di loro è Adrian!  Agli spettacoli si vedono sempre le stesse quattro o cinque persone di colore, quindi ci si conosce. È importante non perdere di vista questo aspetto, ma non vogliamo nemmeno essere una band di riferimento. Siamo solo una band. Siamo un gruppo di persone che suonano la musica che ci piace ascoltare e che ci piace scrivere, e si dà il caso che siamo tutti persone di colore. È stato un caso, non è stato pianificato".

Basta ascoltare questo disco per rendersene conto. È emotivo ed erudito, sofisticato e serio, divertente ma anche pieno di prove e tribolazioni, insicurezze e incertezze che ci rendono tutti umani. Tutto ciò è incanalato in queste 10 canzoni appassionate e precise, vigorose e spiritose. Il fatto che colpisca in modo così incisivo e profondo dimostra perché il pop-punk per adulti è la descrizione perfetta.

"Questo sarà anche il nostro primo album, ma tutti noi ne abbiamo passate di tutti i colori e spero che la gente senta che abbiamo a che fare con cose reali, che si tratti di essere in una band, di essere una persona di colore nella scena o di inseguire un sogno che sembra così difficile e irraggiungibile. Spero davvero che la gente possa sentire quello che proviamo noi", dice Evaristo.