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REVIEWSLE RECENSIONI
King Of A Land
Yusuf/Cat Stevens
2023  (BMG/Dark Horse Record)
AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS
8/10
all REVIEWS
26/07/2023
Yusuf/Cat Stevens
King Of A Land
Nella sesta uscita solista dopo il ritorno alla musica popolare nel 2006, per la prima volta in “King Of A Land”, si incontrano e uniscono le due anime del cantautore inglese, che celebra passato, presente e futuro attraverso gli occhi di un bambino. Yusuf e Cat Stevens si stringono la mano e tornano a scrivere e cantare di pace, perché oggi ancora la cerchiamo e continua a mancarci.

«Di recente sono stato contento,

pensando a tutte le cose belle che sarebbero successe

ed ero certo

che qualcosa di buono fosse iniziato».

 

Nel diciassettesimo album in studio dell’artista inglese, per la prima volta, Steven Demetre Georgiou decide di firmarsi sia Cat Stevens che Yusuf, come se ci fosse bisogno di entrambi per evocare la forza necessaria di raccontare di nuovo una storia di pace e di rinnovamento. King Of A Land ha avuto una lunga gestazione, dato che le prime sessioni di registrazione risalgono al 2011 presso gli Hansa Studios di Berlino. Da lì le registrazioni si sono spostate negli anni dagli ICP Studios di Bruxelles a La Fabrique in Provenza, nel sud della Francia. Le ulteriori sovraincisioni e un’orchestra di sessanta elementi sono stati registrati negli studi Air and Angel di Londra, mentre altre parti sono state registrate nello studio casalingo in garage di Yusuf a Dubai, che lui chiamato “Dubville”. È nella sua casa che quei frammenti sono diventati una storia organica, che oggi rappresenta il pensiero del cantautore nel 2023. Non sarà diverso da quanto già intrapreso nella sua epopea musicale, ma cambia la visuale e si rinnova ancora.

 

«Oh, ultimamente ho sorriso parecchio

sognando il mondo come se fosse unito,

ed ero certo

che un giorno sarebbe finalmente stato così».

 

A supervisionare il processo di registrazione è stato il produttore di lunga data di Yusuf, Paul Samwell-Smith, che ha cominciato a lavorare con lui nel 1970. Nella scelta dei musicisti per l’album, Cat e Paul hanno messo insieme un team di prim’ordine che comprende il bassista Bruce Lynch (con lui in Buddha and the Chocolate Box del 1974), il tastierista Peter Vettese (Jethro Tull, Bee Gees, Simple Minds) e il batterista Russ Kunkel (Joni Mitchell, Carol King, James Taylor), oltre alla sua familiare band di due elementi composta da Kwame Yeboah ed Eric Appapoulay. Il missaggio finale di King Of A Land ha avuto luogo a Henley-on-Thames, nello studio privato di George Harrison situato nella sua ex casa, Friar Park. Harrison è stato modello e ispirazione per Yusuf, essendo stato il primo a guardare alla filosofia orientale, e il suo spirito immortale è presente in diversi solchi del disco, su ammissione stessa di Cat Stevens.

 

«Raccogliete i bagagli,

e portate i vostri migliori amici,

perché si sta avvicinando

e presto sarà qui con voi».

 

King Of A Land si potrebbe definire un disco concettuale, che racconta degli avvenimenti narrati anche sotto forma di ispirate illustrazioni, create dall’illustratore del New York Times, Peter H. Reynolds, dopo la recente collaborazione per il libretto Peace Train. È la storia di un bambino che immagina cosa farebbe se fosse il re di una terra chiamata “Woodbee”, ma è lo stesso disegnatore a dipingere con intense parole il suo percorso creativo in questo progetto: “Yusuf/Cat Stevens ha creato un luminoso mondo del possibile. È meraviglioso immaginare come sarebbe pacifico e giusto il mondo governato dai bambini. Il testo evoca subito un bambino con una corona di carta. Il suo regno: un trenino con un villaggio in miniatura. La sua missione: garantire che ogni abitante di questo piccolo regno sia libero, istruito, nutrito e in grado di festeggiare la vita nella sua essenza più semplice e vera. La “Terra di Woodbee” dà il benvenuto a tutti per salire sul “Treno della Pace” e avanzare – insieme – verso un mondo migliore”.

 

«Vieni e unisciti a questa esperienza,

non è lontana

e si sta avvicinando.

Presto sarà tutto vero».

 

Sul versante musicale nessuno pretende che questo grande autore, arrivato a settantacinque anni d’età e quasi sessanta di attività artistica, stravolga il suo innato e magico stile, ma in questi dodici brani offre un campionario esemplare di freschezza compositiva e libertà totale, in cui ogni frammento è concepito con un approccio sonoro diverso dagli altri, tra musica orchestrale, citazioni di musica classica, piccole sperimentazioni elettroniche, dolce folk e sorprendente rock. Ogni elemento, dai cori alle strutture strumentali, è studiato con sapienza e grande gusto negli arrangiamenti. Se per un momento ci sembra di ascoltare la “solita” ballata acustica di Cat Stevens, all’improvviso succede qualcosa che ci spiazza e ci spinge ad ascoltare una volta ancora quella canzone.

 

«Di recente ho pianto,

pensando al mondo di oggi.

Perché continuiamo a odiare?

Perché non possiamo vivere nella beatitudine?»

 

E poi c’è quella voce, che in un mondo di ugole perfette e spesso “trattate” in studio o migliorate dal vivo, suona così imperfetta, a volte quasi “rotta”, in cui si percepiscono tutte le rughe e le sofferenze di un uomo tutt’altro che lineare e banale. È questa verità che lo porta a continuare a trasmettere grandi emozioni, che culminano in una dichiarazione illuminante sull’essere artisti oggi: “Uno dei privilegi che abbiamo è quello di esprimere ciò che sembra impensabile e poi esporlo perché la gente possa rifletterci; possiamo dire cose che altri non possono dire. Certo, so bene che la musica non può necessariamente risolvere i problemi del mondo, ma può contribuire a guidarne la lettura”. Dalla canzone che intitola il disco nasce una lista di suggerimenti che il cantautore ha deciso di donare a Re Carlo D’Inghilterra, che troverete sotto forma di “Manifesto For A Good King”, ma che possiamo riassumere così: “non dimenticate che c’è Qualcuno sopra di voi e fate attenzione a coloro che sono sotto di voi”.

 

«Perché oltre la soglia dell'oscurità,

ecco arrivare il treno della pace.

Oh, treno della pace, prendi questo paese

 e portami di nuovo a casa».

 

Yusuf/Cat Stevens potrebbe vivere di rendita, portando le sue famose ballate in giro per il mondo, e invece continua a scrivere e concepire piccoli e imperfetti gioielli come King Of A Land, in cui il suo bambino interiore riesce nel miracolo di creare un’opera urgente e fresca, come una mattina di primavera. Un nuovo inno alla pace di cui il mondo oggi ha un estremo bisogno.

 

 

(Liriche tradotte ed estratte dal testo di “Peace Train”, Cat Stevens 1971)