Alla vigilia di Natale, una visita scolastica allo zoo si trasforma in una catastrofe. Cosa è successo esattamente? I genitori di Josephine, la bambina che aveva preso parte alla gita, e che sembra saperne molte cose, sono decisi a scoprirlo.
Ma una catastrofe non arriva mai da sola, le apparenze ingannano e la storia prenderà una piega che nessuno avrebbe potuto immaginare...
“Con La Catastrofica Visita Allo Zoo, che avete appena terminato di leggere, ho cercato, con modestia e umiltà, di scrivere un libro che potesse essere letto e condiviso da tutti i lettori, chiunque essi siano e ovunque si trovino, dai sette ai centoventi anni.”
Dopo una carriera fulminante e milioni di copie vendute, arrivato al suo settimo romanzo, Joel Dicker cambia completamente pelle, abbandona (momentaneamente) il genere thriller che lo ha reso universalmente celebre, e si cimenta nell’ardua impresa di scrivere un racconto per bambini che, come spiegato nelle poche righe estrapolate dalla bella postfazione al libro, possa però arrivare al cuore di tutti, grandi e piccini.
Quando la scuola per bambini speciali viene chiusa a seguito di un allagamento, i sei piccoli alunni che la frequentano iniziano a indagare con l’aiuto di una nonna tabagista e di un poliziotto ricoverato in ospedale per essere stato investito durante una lezione di sicurezza stradale. A raccontare gli eventi, in un susseguirsi divertentissimi di colpi di scena che sfoceranno nella catastrofica visita allo zoo, è la piccola Josephine che, diventata grande, intraprende con successo la carriera di scrittrice.
Chi ha allagato la scuola? E per quale motivo?
Dicker, partendo da questo spunto “poliziesco”, conduce il lettore nel mondo dei bambini, raccontandone il rapporto con gli adulti e le istituzioni, e affrontando temi universali, e mai come oggi d’attualità, come la diversità, l’inclusione, la democrazia, la funzione della scuola e della scrittura. Temi alti, ma affrontati con semplicità, un tocco surreale e senza retorica, attraverso una prosa snella, ma quanto mai centrata, e soprattutto un mood ironico, che è la vera novità di una scrittura, che i tanti fan dello scrittore svizzero conoscono a menadito.
I dialoghi sono brillanti, i personaggi vengono tratteggiati con semplicità ma anche con pennellate vividissime, e la storia, davvero divertente, cattura fin dalle prime pagine e risucchia il lettore verso il commovente finale che spiegherà il piccolo segreto nascosto dietro l’allagamento della scuola.
E’ probabile che qualche fan di Dicker resterà deluso da questo nuovo corso, mai così lontano da tutto quello che il noto romanziere ha scritto fino a ora. Eppure, La Catastrofica Visita allo Zoo è un gioiellino, un piccolo grande libro (si legge in un paio di giorni) che azzera le distanze (emotive) tra adulti e bambini, e che parlando di inclusione e di democrazia (concetti spiegati con chiarezza assoluta), parla soprattutto d’amore: amore per il prossimo, amore per l’insegnamento, amore per la verità e per il libero pensiero, amore per una donna.
La breve postfazione scritta dallo stresso Dicker è un commosso omaggio alla sempre più residuale, ma viva e combattiva, comunità dei lettori: “Eccolo il vero successo dei libri…Riconciliare le persone, permettere loro di incontrarsi, di ritrovarsi. E’ questo il vero potere della letteratura.”