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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
08/11/2019
Siveral
Le interviste di Loudd
Un’alternative rock band nata e cresciuta a Milano? I Siveral, di Antonio Magrini, che fondono suoni moderni e di impatto, dimostrando come il rock si possa gestire con un approccio nuovo ed originale.

Siamo stati ben due volte in UK, poi a fare un giro in Canada, siamo tornati a Torino ed ora, per una volta, restiamo a Milano, a scambiare due parole con Antonio Magrini! Viaggi sì, perché ogni volta i racconti includono esperienze di vita quotidiana, contesti, storie e dinamiche legate al paese di origine, emozioni. In questo caso il territorio lo conosciamo bene e, in occasione dell’uscita dell’album “The Future Is Analog” - pubblicato a maggio 2019 - Antonio ci svela dettagli interessanti di un progetto nato e cresciuto nel milanese. I Siveral sono: Antonio Magrini (Vocals  Guitars  Sinth), Giovanni Tani (Drum), Lorenzo Pasquini (Guitars), Fernando de Luca (Bass).

Come nasce il progetto Siveral? E come si è evoluto nel tempo?

L’idea del progetto nasce nel 2014 con la decisione di lavorare in maniera più autonoma e dall‘esigenza di non dover dipendere dai “ritmi compositivi “e “organizzativi “ di una band . Nell' autunno 2015 concretamente si definisce la formazione e si iniziano a fare i primi concerti; nel tempo la band si è affiatata trovando una buona formula per i nostri live.  

A quali gruppi del presente o del passato vi ispirate? Cosa ascoltate nella quotidianità?

Tendenzialmente i gruppi che fanno scuola, per questo disco gli ascolti e le influenze sono dei 30 seconds To Mars, Porcupine Tree, Muse, A Perfect Circle, Moderat. Generi come il Prog rock, l’alternative rock, l’elettronica, sono le contaminazioni che si possono ascoltare in The Future Is Analog.
Nella quotidianità, personalmente, sono sempre alla ricerca di nuovi sound e band che si discostino dalla massa. Attualmente ho ascoltato gli ultimi lavori di 21 Pilots, X Ambassadors…

adoro anche gli ultimi lavori di IAMX. Per quanto riguarda gli artisti italiani, trovo molto interessanti Levante e Salmo.

Cosa finisce nelle vostre canzoni? Da dove nascono le parole?

Musicalmente non ci sono limiti, le composizioni sono il frutto degli ascolti e dello stile che più mi influenza in quel momento. Mi piace l’idea di creare dischi e canzoni sempre differenti.
I testi sono stati curati e scritti da Leah Janezcko, che ha saputo interpretare benissimo il mood delle canzoni scrivendo dei testi aperti a diverse interpretazioni, ma allo stesso tempo in linea con la musica ed il patos creato.

Cosa aggiunge un riarrangiamento acustico ad un pezzo già di successo?

Trovo sia sempre importante rispettare la canzone riproposta  in chiave  acustica,  non amo gli stravolgimenti, una diversa interpretazione permette di percepire sfumature magari un po' nascoste nella versione originale.

Spesso una versione acustica o “minimal” dà alla linea vocale più spazio per essere percepita e compresa, spogliata di ogni arrangiamento la voce arriva più intellegibile, si comprende meglio il testo e il cantante può permettersi interpretazioni che altrimenti sarebbero nascoste dal suono della band.

Pensate che mix tra rock classico ed elettronica, sia un modo vincente per rendere attuale il rock?

Non esiste una formula vincente esistono solo belle canzoni e band valide; il genere è solo            l’attitudine dell’artista. Di contro, un musicista/un compositore, non può permettersi di essere distratto… bisogna sempre cogliere le nuove tendenze ed i nuovi sound... il mondo corre!

Un evento in acustico è sicuramente diverso… come atmosfera prima di tutto… avete portato avanti anche un tour in formazione acustica, è un’opportunità per suonare anche in location più intime ed avvicinarsi maggiormente al pubblico? 

Assolutamente, credo che una band abbia il dovere di differenziare la propria proposta musicale cercando di non perdere nessuna occasione. Ma, come ho accennato prima, è anche un modo per dare una diversa lettura: spesso mi capita di sentire persone che mi dicono di preferire i Siveral in un modo o nell’altro. Lo scopo è di farsi conoscere e portare più fan possibili verso la propria musica.

Com’è aprire i concerti di band famose ed internazionali come i Bad Religion o i Killing Joke? Cosa significa per una band nata a Milano?

È un a bella soddisfazione quando per un momento riesci a giocare in “serie A”… belle emozioni e soddisfazioni. Stiamo lavorando per poter ripeter queste esperienze e calcare palchi importanti.

Come sono andate le date legate al lancio del disco, siete stati anche da un amico, al Kspace a Milano!

Direi bene, la nostra web release ha avuto un buon successo, abbiamo infatti deciso di suonare parte del nostro live in un secret concert, al Kspace di Milano, e pubblicarlo su Youtube . Il risultato è stato sorprendente, una bellissima location, suoni e riprese curati da Reclab, amici e fan… la formula è stata esplosiva.

Qualcosa sul nuovo album, “The Future Is Analog“? Come è nato, per quanto tempo ci avete lavorato?

The Future Is Analog è un album curato nei minimi dettagli, è frutto di un grande lavoro, per queste 10 canzoni ho lavorato praticamente per 2 anni e mezzo. Durante questo periodo ho avuto modo di affinare molto le mie tecniche compositive e di arrangiamento, il prossimo disco non si farà attendere così tanto, moto probabilmente nel corso del 2020 uscirà il nuovo lavoro.

Come componete? Componi tu o c’è un’interazione di tutta la band?

Io compongo e arrangio i brani, un po' da "eremita” nel mio studio,  riesco a trovare concentrazione e ispirazione molto più facilmente in questa condizione. La band ha un ruolo decisivo per l'esecuzione live e per concretizzare le idee e le soluzioni trovate in studio.

Prossimi progetti?

Come ti ho accennato, sto scrivendo il secondo disco e non vedo l’ora di pubblicare e testare le nuove canzoni dal vivo! Intanto continua l’attività live, sia full band che in acustico.

Il disco è in distribuzione digitale… cosa ne pensate del ritorno dei vinili, che anche in Italia sembra aver preso ormai piede?

Trovo sia giusto che un fan abbia la voglia e necessità di godere il più possibile di ogni pubblicazione della propria band preferita, quindi ben venga l’acquisto dei vinili che trovo fantastici anche per un ritorno a quel ritmo lento e all’attenzione con cui si ascoltavano i dischi prima dell’avvento di Spotify e YouTube. Tecnicamente il vinile ha senso solo con i dischi prodotti totalmente in analogico quindi una rarità ...

Com’è il panorama musicale rock in Italia? C’è un ritorno a questo tipo di musica? C’è spazio nei locali? E c’è interesse dall’estero per la musica rock Made in Italy?

Siamo in una fase di transizione e il rock con essa sta cambiando. Attualmente l’elettronica ha un ruolo predominante ma credo che il buon vecchio rock sia sempre vivo e vegeto e tra poco ne vedremo delle belle, sono fiducioso nelle nuove generazioni di rocker! Molto difficile suonare dal vivo anche perché su Milano le band attive sono molte e la qualità è alta quindi trovare spazio è un po' complicato; è anche vero però che se si dedica costantemente del tempo alla ricerca di date e la band propone un live professionale, qualcosa si trova sempre.

Qualche collaborazione speciale da citare, nel nuovo album, a cui tenete particolarmente?

Nel nostro nuovo singolo My Deceit ha suonato Raffaele Kholer, un amico e un trombettista fantastico… ha dato al brano un sound molto personale ed è stato un piacere lavorare in studio con lui.


TAGS: AntonioMagrini | ElisaAiraghi | intervista | loudd | Siveral | TheFutureIsAnalog