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THE BOOKSTORECARTA CANTA
L'impostore
Javier Cercas
2015  (Guanda)
LIBRI E ALTRE STORIE
8/10
all THE BOOKSTORE
18/11/2017
Javier Cercas
L'impostore
In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un’ammirevole onestà dissacratoria.

Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico – la CNT – e in seguito ha presieduto l’associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. Enric Marco, un impostore. Perché nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbürg, e anche la sua partecipazione alla guerra civile spagnola non è affatto dimostrata. Dieci anni dopo, la magistrale scrittura di Javier Cercas traduce in un romanzo audace che sfida le convenzioni narrative, l’enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un’ammirevole onestà dissacratoria.

Dentro e fuori la menzogna, dentro e fuori la verità. Un andamento altalenante, ondivago, spiazzante, per ricostruire la storia di Enric Marco, l'uomo che ingannò per decenni una nazione, facendosi credere, prima, combattente repubblicano, e poi, anti nazista, anti franchista e deportato. Chi è Enric Marco? Come ha potuto mentire a tutti per così tanto tempo? E' un genio del male, un narciso all'ennesima potenza, il nuovo Don Chisciotte o un abilissimo mediopatico la cui cattedrale di menzogne è però riuscita a smuovere l'attenzione di un popolo verso la sottaciuta tragedia del nazismo e dei campi di concentramento? In bilico fra dannazione e redenzione, il personaggio tratteggiato meravigliosamente da Cercas impone interrogativi filosofici sulla verità, che non attengono solo al singolo individuo, ma alla funzione della letteratura e, più in generale, all'identità di un popolo. Perchè il "romanzo senza finzione" dello scrittore catalano oltre a ricostruire scrupolosamente la vita del più grande impostore di tutti i tempi, apre un'ampia finestra con vista sugli ultimi settant'anni della Storia spagnola, dalla guerra civile alla fine della dittatura franchista, fino al lento e travagliato ritorno alla normalità della democrazia. L'impostore (di Cercas consiglio anche I Soldati Di Salamina e Anatomia Di Un Istante), non è certo una lettura semplice, soprattutto per i continui rimandi storici e letterari; tuttavia, nonostante la considerevole stazza del volume e la complessità della materia trattata, la prosa agile di Cercas rende godibili anche i passaggi più ostici. E soprattutto, ci invita a riflettere sulle nostre vite e sul valore salvifico della letteratura: la ricerca della verità attraverso la finzione. Uno dei migliori libri usciti nel 2015.