Uscito come singolo nell’agosto del 1994, Live Forever è uno dei bani trainanti di Definitely Maybe, album di debutto degli Oasis, pubblicato 1994, e fu scritta da Noel Gallagher nel 1991, nel magazzino della ditta in cui lavorava e dove era solito, nei ritagli di tempo, imbracciare la chitarra e strimpellare nuove melodie, già consapevole di custodire un talento che prima o poi era destinato a esplodere.
Ciò che primariamente colpisce, ed elemento che poi diverrà il marchio di fabbrica degli Oasis, è la trasparenza e l’immediatezza del linguaggio che, nella prima metà degli anni ’90, viene recepito come proprio dalle giovani generazioni britanniche (al contrario di quelle “grunge” statunitensi, meno critiche e meno politicizzate), desiderose di trovare dei riferimenti musicali che ne raccontino il modo di essere, le aspirazioni, il semplice tessuto quotidiano in cui si muovono.
Noel Gallagher lo fa superbamente, e attraverso Live Forever, fotografa una generazione alla quale egli stesso appartiene, restituendo in musica quelle consuetudini, quelle dinamiche, anche quei detti o modi di fare, che solo gli amici di una vita possono capire.
Da sempre abituato a scrivere consapevole di attribuire un significato non univoco ai propri testi, Gallagher crea una lirica dall’interpretazione ambivalente, da intendersi come una duplice dedica rivolta, in primis, a sua madre Peggy Gallagher (vittima delle violenze subite dal marito alcolista), e dall’altra, a quelle leggende del passato, a cui il gruppo ha attinto per definire la propria identità musicale.
Non a caso, durante l’esecuzione live del brano (si veda per esempio il concerto tenutosi al Maine Road di Manchester del 1996), un maxi schermo proiettava i volti di alcuni grandi personaggi della storia del rock, tra i quali Jimi Hendrix, Sid Vicious, Bob Marley e, naturalmente, John Lennon.
La band (Tony McCarrol alla batteria, Paul McGuigan al basso, Paul Arthurs alla chitarra ritmica e, naturalmente, Liam Gallagher alla voce), ascoltando il pezzo, rimase folgorata dalla bellezza della melodia, tanto da maturare da quel momento una diversa sicurezza e consapevolezza artistica, che anche in futuro trovò spesso la sua ossatura nel songwriting di Noel.
L’etichetta britannica indipendente, Creation Records, capitanata da Alan McGee, capì subito che il brano catturava quell’alchimia che solo le grandi band sanno creare, e pertanto, sotto la direzione di Owen Morris, mise gli Oasis al lavoro per migliorare e arricchire la più scarna versione originale; venne così sostituito l’intro di chitarra acustica con un intro di batteria, e, inoltre, venne tagliato il secondo assolo di chitarra, perché a detta di Morris: “ Pensavo fosse una roba come quel cazzo di Slash dei Guns N’ Roses ”.
La canzone uscì come singolo l’8 agosto del 1994, piazzandosi nella top 10 britannica, e dando agli Oasis quella visibilità mediatica, di cui ancora oggi godono, nonostante la band si sia sciolta da quasi dieci anni.