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NEWS E CONCERTICOMING SOON
Live in Italia dal 06/11 al 12/11
L'Antidote
2025  (Ponderosa)
FESTIVAL/CONCERTI
all NEWS E CONCERTI
19/08/2025
L'Antidote
Live in Italia dal 06/11 al 12/11
L’Antidote, con il loro disco d'esordio omonimo, realizzano il primo capitolo di un viaggio dal sapore mediorientale, incontro sonoro e sensoriale tra mondi e culture diverse e remote, portavoce di un messaggio di armonia e unione. Li troverete live per 5 date italiane tra il 06/11 e il 12/11 a Milano, Torino, Venezia, Roma e Bologna.
di La Redazione

6 novembre - Triennale Milano Teatro, JAZZMI, Milano

8 novembre - Folk Club,Torino

9 novembre - Sale Apollinee, Venezia

11 novembre - Roma Jazz Festival, Roma

12 novembre - Sghetto Club, Bologna Jazz Festival, Bologna

 

 

Disponibile dal 19 settembre il disco d’esordio S/T L’Antidote (Ponderosa Music Records), primo capitolo di un viaggio dal sapore mediorientale, nato dall’incontro di un trio inedito con Redi Hasa al violoncello, Bijan Chemirani alle percussioni e Rami Khalifé al pianoforte.

Il singolo d’esordio, "Pomegranate", è stato portavoce di un messaggio di armonia e unione, tema ricorrente all’interno di tutto il disco. A seguire "The Orchard", le cui sonorità dipingono un paesaggio musicale che si dispiega come un ampio orizzonte, in cui i suoni si rincorrono e si intrecciano in una danza ossessiva e "Rosée", che racchiude in sé un'atmosfera che trascina l'immaginazione verso i più lontani e misteriosi angoli dell'Oriente.

"Nanana" ha segnato un punto di svolta verso sonorità più uptempo, fondendo tensione e dinamismo in un perfetto equilibrio. Questo nuovo slancio creativo ha portato alla realizzazione di tre remix in collaborazione con DJ di fama internazionale. "The Wind through the Cedar Tree", invece, è una rivisitazione intima e profonda firmata da Rami Khalifé, che ha regalato al brano una delicata versione per pianoforte, capace di esplorare nuove sfumature emotive.

 

Un incontro tra sonorità, mondi e culture geograficamente distanti tra loro si traduce in una sinergia musicalmente inedita. Un viaggio sensoriale che assapora il fascino impervio di città e paesaggi remoti, restituendo immagini, sapori e colori differenti nell’immaginario dell’ascoltatore. Nove tracce collegate da un fil rouge emozionale che sfocia in un’analisi meditativa che rispecchia l’animo di ognuno dei musicisti. Un conglomerato di sonorità ricercate, a tratti estatiche, per certi versi ipnotiche e leggermente cupe vengono esplorate sapientemente attraverso gli strumenti del trio.

Può la bellezza salvare il mondo? Una sfida impervia, alla quale hanno lavorato tre virtuosi della musica internazionale, riunendosi per cercare di elaborare un antidoto. La risposta è racchiusa in un repertorio strumentale di rara finezza, in grado di contrapporre il potere curativo della musica ai veleni del nostro tempo.

 

Maestro dello zarb iraniano e delle percussioni persiane, Bijan Chemirani fonde un’inedita scienza del ritmo, influenzata da metriche jazz e suoni del Mediterraneo, a quella del violoncellista albanese Redi Hasa - noto per il suo lavoro di rilancio della musica tradizionale del Sud Italia, ma anche per la sua collaborazione con Maria Mazzotta, Ludovico Einaudi e Robert Plant - e al libanese Rami Khalifé, che sfuma magistralmente i confini tra classica ed elettronica sui tasti del suo pianoforte. Le strade di questi musicisti si erano già incrociate in passato, ma è stato solamente poco prima dello sfociare della pandemia, quando il tempo sembrava essersi fermato, in uno studio in Puglia vicino a Lecce, che le loro visioni hanno trovato un punto di incontro. Immersi in questo magnifico luogo inondato di luce, i tre musicisti si sono ritrovati nell'autunno del 2024 per registrare il loro progetto d’esordio L'Antidote.

La musica è un antidoto alla realtà, che a volte è segnata da delusioni e sogni infranti”, spiega Rami Khalifé. “Ha un effetto terapeutico sulla mente e sul corpo: ci calma, ci dà speranza, ci guarisce e ci aiuta a vedere le cose sotto una nuova luce. La musica trascende tutto.

 

 

Nel loro athanor, i tre “alchimisti” hanno prima riversato il loro eccezionale dono fatto di improvvisazione, elemento chiave nella composizione di questo disco, che fa a meno di schemi, formule e partiture. Lontani da qualsiasi forma di egocentrismo, Bijan, Redi e Rami si pongono in ascolto l'uno dell'altro, tessendo paesaggi poetici che racchiudono scorci su un Oriente plurale, in equilibrio tra le loro geografie native.

L'Antidote è un'isola dove abbiamo potuto incontrarci e suonare una musica che ci assomiglia e ci unisce al di là delle nostre individualità”, dice Bijan Chemirani, che maneggia zarb, daf, calabash e saz lafta con l'umiltà di un saggio. Rami Khalifé dà voce alla sua arte utilizzando un pianoforte a coda, mentre Redi Hasa, fa cantare il suo violoncello, a sua volta minimalista, barocco o tormentato. Sperimentazione e tradizione si fondono grazie a un sapiente uso dell'elettronica, della distorsione e di vari effetti applicati allo strumento acustico.

Per me la musica è un respiro, un'aria, un incontro. Io, Rami e Bijan ci siamo trovati, e attraverso il linguaggio della musica abbiamo imparato a conoscerci e a raccontare le nostre storie. Sono nati colori bellissimi, radicati nelle terre di Bijan, Rami e nella mia, l'Albania” afferma Redi Hasa.

 

Spazio, aria, tempo, silenzio... Segnati dalla bellezza di un ambiente favorevole al sogno e alla contemplazione, il trio si lascia penetrare dall'essenza della musica meditativa in brani chiaroscurali dalle delicate melodie levantine come “The Orchard”, “Shadows of flowers on my wall”, “Rosée” o la struggente “Pomegranate”. Se purezza e contemplazione sono utili per ritrovare la propria pace interiore, non c'è rimedio migliore di una trance estatica per liberarsi dalle energie negative: per liberarsi dal veleno, bisogna ballare! Così i tre musicisti si concedono la gioia dell'uptempo in brani come “Na Na Na”, e “Dates, figs and nuts”, dove la febbre della musica elettronica flirta con il giubilo balcanico.

Ballare, divertirsi, piangere, ridere, guarire... L'Antidote è attraversato da una vasta gamma di emozioni e sensazioni, mettendo in contatto persone di culture apparentemente lontane tra loro. Con L'Antidote, i tre musicisti coltivano la speranza e la bellezza su scala universale.

 

Da maggio fino al 28 dicembre 2025, l’Antidote ha realizzato una colonna sonora originale per la mostra Giorgio Armani Privé 2005–2025 – Twenty Years of Haute Couture, curata da Giorgio Armani stesso, visitabile presso l’Armani/Silos di Milano.

Dopo due date di presentazione nel mese di maggio, di cui una sold out allo Studio de l'Ermitage di Parigi, e un primo assaggio estivo, l’Antidote presenterà dal vivo il nuovo progetto musicale con un tour che toccherà palchi italiani ed internazionali.

La tournée inizierà con un ritorno allo Studio de L’Ermitage di Parigi il 5 novembre e proseguirà il 6 novembre con un live in Triennale Milano Teatro in occasione del festival JAZZMI, per poi fare tappa al Folk Club di Torino l’8, alle Sale Apollinee di Venezia il 9. L’11 novembre sarà saliranno sul palco del Roma Jazz Festival e il 12 saranno ospiti di Sghetto Club per Bologna Jazz Festival. Il 15 novembre si esibiranno al London Jazz Fest di Londra e il 16 novembre all’Het Depot di Leuven (BE).

 

 

NOTA BIOGRAFICA

Percussionista di origine iraniana, Bijan Chemirani ha imparato a suonare lo zarb con il padre Djamchid Chemirani e il fratello Keyvan. La sua carriera inizia molto presto, tra concerti e diverse registrazioni con musicisti del calibro di Ross Daly, Dariush Talai, Ballaké Sissoko, Jean Guihen Queyras, Sylvain Luc, Sting, Socrates Sinopoulos, Serge Teyssot Gai, Renaud Garcia Fons e molti altri. All'età di ventidue anni incide il suo primo album, Gulistan, jardin des roses, ad Atene e Marsiglia, con Ross Daly.

Libanese di origine, Rami Khalifé nasce tra i tumulti della guerra civile a Beirut. Sebbene sia noto soprattutto per la sua rivisitazione dei classici, è stato solista al fianco di alcune delle orchestre più prestigiose del mondo, tra cui la Globalis Orchestra, la Qatar Philharmonic Orchestra e la Liverpool Philharmonic Orchestra. Attraverso una musica tanto eclettica quanto audace, Rami si è affermato come uno dei giovani compositori più influenti del XXI secolo. La sua carriera lo ha visto anche produrre colonne sonore per film e documentari. Il Daily Star lo ha definito come “un musicista di estremo calibro e di pura espressione... una gradita deviazione sperimentale dalla norma odierna e nel mondo relativamente conformista della composizione classica”.

Nato in una famiglia di artisti, il violoncellista e compositore albanese Redi Hasa ha iniziato a studiare il violoncello all'età di sette anni. Il suo primo album solista, The Stolen Cello, lo ha visto confrontarsi faccia a faccia con questo strumento, instaurando con esso un rapporto molto profondo che emerge in ogni traccia del disco. Il suo secondo lavoro in studio, My Nirvana, è un album che analizza un percorso di scoperta e analisi verso il “cuore grunge” del suo modo di fare musica, rendendo omaggio a una band al quale è molto legato. Nella sua carriera ha collaborato con Kocani Orkestar, Boban Markovic, Bobby McFerrin, Paolo Fresu e dal 2012 è membro della band di Ludovico Einaudi.

 

L’Antidote
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