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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Make It With You
Bread
1970  (Elektra Records)
CLASSIC ROCK POP
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13/10/2017
Bread
Make It With You
Così, quando tra la fine degli anni ’60 e la prima metà dei ’70, imperversano hard rock, psichedelia e progressive, gli americani Bread scrivono canzoni melodiche, dall’andamento soft, figlie di una vena romantica e pop

Per essere alternativi non è necessario sfasciare camere d’albergo, alzare al massimo il volume degli amplificatori o perdersi nelle visioni psichedeliche dell’acido lisergico. E’ sufficiente andare controcorrente, uscire dalla mischia e provare a raccontare qualcosa di diverso. Così, quando tra la fine degli anni ’60 e la prima metà dei ’70, imperversano hard rock, psichedelia e progressive, gli americani Bread sposano una formula all’apparenza fuori moda, ma in realtà vincente: scrivono canzoni melodiche, dall’andamento soft, figlie di una vena romantica e pop, anche se non distantissime dalle sonorità che imperversano sulla West Coast. Non è un caso, infatti, che David Gates (voce e basso), James Griffin (voce e chitarra), Robb Royer (basso, chitarra, flauto e tastiere), Mike Botts (batteria) e Lenny Knetchel (tasiere) guardino ai Crosby Stills & Nash e agli America, ma abbassino ulteriormente i volumi, tirando fuori dal cilindro ballate di grande intensità, le cui linee vocali sembrano, talvolta, possedere l’imprimatur divino. In quasi dieci anni, tra il 1968 e il 1977, rilasciano sei album, di cui cinque conquistano il disco d’oro. Non sempre l’ispirazione è ai massimi, ma quando il giochino riesce, scalano le classifiche con singoli tra i più gettonati sulle radio nazionali. Il botto lo fanno con On The Waters (1970), loro miglior disco e una delle pietre miliari del soft rock. Dodici tracce pressoché perfette, in cui a farla da padrone sono irresistibili melodie che fanno sognare quella gioventù, che ai raduni rock e alle droghe, preferisce la romantica intimità di coppia. Una, in particolare, l’ha scritta David Gates, si intitola Make It With You ed esce nel giugno del 1970. Arriva al numero uno delle classifiche statunitensi e alla quinta piazza di quelle britanniche, vende più di un milione di copie e per Billboard è al tredicesimo posto tra le canzoni più belle dell’anno.