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08/07/2025
Split Chain
motionblur
La band nu-gaze di Bristol, Split Chain, pubblica il suo album di debutto, motionblur, l'11/07 su Epitaph Records, via SpinGo. Un album che incanala l'angoscia, l'eccitazione, la gioia e il dolore contrastanti e contraddittori della crescita e della scoperta del vero senso di sé, con sfumature per gli amanti di Deftones, Superheaven, Narrowhead, numetal, shoegaze, grunge e atmosfere malinconiche.
di La Redazione

Parlando dell'album, il bassista Tom Davies ha dichiarato: "motionblur è tanto una storia di passaggio di età quanto una celebrazione della nostra adolescenza e delle cose che ci hanno definito. Volevamo incapsulare i sentimenti di angoscia e isolamento con cui molti lottano crescendo, ma soprattutto volevamo onorare le cose che ci hanno plasmato: gli stili di vita, la musica e la cultura pop che sono diventati parte della nostra identità.

Questo album è un amalgama delle nostre esperienze individuali e collettive. Sebbene i suoi temi possano essere cupi, al centro di motionblur c'è la resilienza, la capacità di farcela senza lasciarsi appesantire da quelle esperienze. Per noi era fondamentale creare un album che si sentisse come un'opera d'arte coesa, pur essendo diversificato dal punto di vista sonoro. Volevamo catturare la sensazione di essere cresciuti in un'epoca in cui gli album erano più che semplici raccolte di canzoni: erano esperienze, destinate a essere ascoltate dall'inizio alla fine, più e più volte".

Parlando del nuovo singolo, “bored. tired. torn.”, il frontman Bert Martinez-Cowles dice: "bored.tired.torn esplora la difficoltà e il dolore di crescere in una casa d'infanzia distrutta. Tematicamente la canzone è incentrata sulla questione se qualcuno debba o meno affrontare la merda che gli viene inflitta dai parenti solo perché sono di famiglia. La canzone è una dichiarazione contro questo fenomeno e cerca di trasmettere positivamente il messaggio che nessuno deve sopportarlo solo perché ha un legame di sangue con le persone che gli fanno del male. Non sentitevi vincolati solo perché la società si aspetta che lo facciate, prendete sempre la decisione migliore per voi stessi, indipendentemente da ciò che gli altri pensano di voi". 

 

 

C'è una frase che sentirete ripetere più volte quando siete in compagnia di Split Chain: “La catena fa quello che vuole”. Come mantra, questa frase è usata dal quintetto di Bristol, Regno Unito, come mezzo per incapsulare la libertà creativa, senza vincoli, con cui si approcciano alla loro arte, nonché come mezzo per cercare di dare un senso alla traiettoria vertiginosa su cui la band si è trovata. Chiamatelo istinto, destino, intervento divino, o altro: i capricci di “The Chain” hanno portato a un momento in cui una cosa è abbondantemente chiara: gli Split Chain sono una delle nuove band più calde e in grado di catturare lo zeitgeist del mondo.

Gli Split Chain sono qualcosa di cui nessuno di noi sente di avere il controllo”, dice il frontman Bert Martinez-Cowles. “Gli Split Chain fanno semplicemente ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisogno”.

È a questo punto del viaggio di Split Chain che arriva l'album di debutto motionblur. Descritto da Bert come “una storia di maturità”, l'album incanala l'angoscia, l'eccitazione, la gioia e il dolore contrastanti e contraddittori della crescita e della scoperta del vero senso di sé. motionblur presenta una storia che parla sia delle esperienze personali dei membri degli Split Chain sia di quelle condivise insieme negli ultimi vertiginosi anni; un muro di suono viscerale e caleidoscopico in cui una confusione inquietante e disorientante incontra una febbrile scarica di adrenalina. motionblur è un album da sperimentare, da sentire, da inghiottire; è il beato senso di euforia che si prova annegando nelle sue onde.

Ci sono sfumature degli amati Deftones, Superheaven, Narrowhead; esplosioni di nu-metal e increspature di shoegaze. Una malinconia emo incombe pesantemente. Il grunge entra ed esce di scena. Il metal crepita sotto la superficie. La sua bellezza risiede nella sua coalescenza abilmente realizzata, un'impresa non da poco per un album così ricco di varietà e al tempo stesso singolarmente focalizzato. motionblur è al tempo stesso un omaggio nostalgico ai suoi punti di riferimento culturali degli anni '90 e dei primi anni '00, ma non suona mai meno di un'eccitante vibrazione, una rappresentazione accattivante del presente e del futuro del rock.

Come dichiarazione unica, motionblurè un disco che ti dice che va bene essere il tuo io autentico, dice Bert. "Questa è la storia di quello che abbiamo passato e di quello che siamo oggi. Puoi lasciare che le cose che hai vissuto ti definiscano, oppure scegliere un percorso diverso. Puoi essere chiunque tu voglia essere. Se c'è una cosa che spero la gente prenda dall'album è proprio questa".

Per quanto riguarda gli Split Chain stessi, motionblur è un altro passo coraggioso verso un'incognita che potevano solo sognare qualche anno fa. La Catena, come si suol dire, fa quello che vuole. La chiave, annuisce Bert, è continuare a riporre fiducia nelle sue vie, lasciare che la loro etica ferocemente fai-da-te e la purezza della visione creativa che li ha serviti così bene traccino la strada da seguire, in modo organico e autentico.

Lasciamo che il caos regni”, dice Bert. “E cerchiamo di tenere duro”.

 

 

Tracklist

1. Under The Wire
2. bored. tired. torn
3. I'm Not Dying To Be Here
4. Rookie
5. who am i?
6. SPIT
7. greyintheblue
8. The Space In Between
9. Subside
10. Headway
11. my mistake...