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15/10/2020
La Grazia Obliqua
Oltre [EP]
La Grazia Obliqua dà alla luce OLTRE, il nuovo EP che segue quel flusso iniziato con l’album "Canzoni per tramonti e albe - al crepuscolo dell’Occidente".
di La Redazione

Dal Ghostrack Studio di Roma, La Grazia Obliqua, avvalendosi del comparto mixing e sound engineering composto da George Priniotakis dell’Artracks Recording Studios di Atene e Maximilian Parolisi del Mother’s Eye Studio di Carpi, dà alla luce il suo nuovo lavoro: un E.P. che segue quel flusso iniziato con l’album ‘Canzoni per tramonti e albe - al crepuscolo dell’Occidente’.

Le radici de La Grazia Obliqua affondano in un terreno in cui c’è tutto un ecosistema di stili, generi e tecniche diverse: è questo il manifesto di chi non è “allineato” e al massimo può lambire il mainstream ma non condividerlo.

‘Oltre’ riconferma la cifra stilistica de La Grazia Obliqua - che attraversa una sfera di sonorità multiple che uniscono passato e futuro - e, ove possibile, ne accentua la forza descrittiva e immaginifica; nelle parole di Alessandro Bellotta, frontman del gruppo: “‘Oltre’ è il nostro secondo passo nel percorso alchemico musicale” e attraverso quella “porta socchiusa appena” - come narra il brano -, lo spiraglio per uscire dalla “nigredo”.

E infatti il primo brano Oltre spinge a riflettere per andare al di là di tutta una serie di sovrastrutture al fine di riprendere un dialogo con il sé, in una giostra di percezioni e proiezioni del nostro io, al di sopra di quella ragione divelta e asservita all’ego, in quel “mare che cela i miei segreti”… In questo dialogo intimo, l’anima è tenacemente invitata a restare, ad “esserci”, in una sintonia ancora possibile.

Il tutto è più facilmente comprensibile se posto in relazione al testo del brano che segue, Resta, armonicamente modulato dalla voce in chiaroscuro di Alessandra Trinity Bersiani:

“Resta nel dolce rumore

di note ormai spente

resta ancora una notte

forse l’ultima”.

E dopo questo gioco di ossimori si comprende come i brani, in fondo, siano incisi di un discorso più ampio, dove l’attenzione si muove come uno sguardo che svela l’orizzonte quando il focus varia, portando alla vista quello che prima solo si guardava e non si poteva vedere.

Anche musicalmente, questo E.P. cerca nuove urgenze e stili che dal più classico darkwave approdano ad una dimensione di canzone viscerale, suonata, classica ma contaminata di impulsi contemporanei, affine a quella della scuola di Firenze dell’area Contempo.

Piovono pietre, terzo brano dell’E.P., è una combat song colma di speranza struggente con cui La Grazia Obliqua invoca la vita e la fede nella bellezza come unica risposta alla volgare desertificazione dell’anima da parte di questi tempi duri e insidiosi. “La senti come scorre dolcissima, violenta, disperata, questa vita!”.
Chiude l’E.P. ‘Waiting for the dawn’, una cover ispirata al brano de Le Orme ‘Aspettando l’alba’ (tratto dal loro album ‘Uomo di pezza’), gruppo prog che ha segnato un’epoca. La reinterpretazione vocale di Alessandra Trinity viene arricchita da un campionamento della voce originale di Aldo Tagliapietra (cantante e bassista della già citata band). La musica e i testi de Le Orme, seppure a un primo ascolto curati dal punto di vista melodico e piuttosto diretti, nascondono, a una seconda lettura più approfondita e ad un ascolto più attento, parecchi lati oscuri e “dark”, più di quanto ci si possa aspettare
Lo spirito di ‘Oltre’, nella somma dei quattro brani che lo compongono, appare quindi evidente e destinato a quel pubblico che non ama riempire gli spazi vuoti con suoni più o meno accattivanti ma regala, invece, un pensiero che diviene memoria collettiva.

 

Clicca sulla foto per aprire il link a Spotify

Nata nel 2012 come collettivo musicale e artistico, La Grazia Obliqua prende forma nel laboratorio musicale del Ghostrack Studio a Roma. Il gruppo muove i primi passi in diversi progetti legati alla realtà del territorio: da contributi sonori e testuali dedicati a Pier Paolo Pasolini alla partecipazione a due edizioni dell’Eclettica Festival nel contesto del Forum Territoriale Permanente, fino alla rilettura dell’intero ‘The Velvet Underground & Nico’, cruciale album d’esordio della band warholiana. In breve tempo le basi della poetica sonora e concettuale del gruppo sfociano in un mix di ballate oscure elettroacustiche in cui l’approccio cantautorale vira verso toni darkwave.

Dopo una prima serie di esibizioni live, il gruppo si concentra sulla scrittura di composizioni originali. Il risultato è una serie di brani legati da un lato al suono dei gruppi degli albori della new wave e del gothic dei primi anni ’80, dall’altro alla canzone d’autore. Il repertorio di inediti che ne scaturisce è frutto di un’alchimia di sonorità, eclettismo e assoluta libertà espressiva che caratterizzano La Grazia Obliqua immediatamente. Darkwave, ballate crepuscolari ed elettronica avvolgono una scrittura fitta di liriche introspettive incentrate su crisi, crollo dei valori, decadenza della civiltà occidentale e al tempo stesso ritorno alla Bellezza come dimensione etica, in una serie di visioni post wave dalla Città Eterna spinte all’estremo dell’intensità emotiva nelle performance dal vivo.

Nel maggio 2017 La Grazia Obliqua pubblica l’omonimo E.P. d’esordio prodotto da X-Records, che attira subito l’attenzione di fanzine, website e radio del circuito indipendente. Il 2018 è l’anno del consolidamento, con nuovi brani che si aggiungono in esibizioni live che aumentano in impatto e intensità, in un tutt’uno “artistico-musicale di indubbio spessore, oltre a un’esperienza e una personalità ben evidenti soprattutto on stage (...) in un background che dalle iniziali sperimentazioni audio-visive si è evoluto in un suono-performance tinto di suggestioni dark-wave...” (Frastuoni).

Nella primavera 2019 La Grazia Obliqua pubblica ‘Canzoni per tramonti e albe - Al crepuscolo dell’Occidente’, l’atteso primo album registrato al Ghostrack Studio a Roma e mixato agli Artracks Recording Studios di Atene, che proietta l’immaginario e i temi divenuti marchio di fabbrica del gruppo. “In questo album c’è tutta la nostra energia: è un guardarsi dentro in tutto quello che c’è in noi di bello e sporco. E anche di folle, perché neanche un pazzo avrebbe scelto un titolo così.” L’album è subito un successo di pubblico e critica con una serie di recensioni lusinghiere e interviste (Rumore, Drum Club, Loudd.it, Frastuoni, OM Magazine, Ver Sacrum, Magazzini Inesistenti e altri). La prima stampa è presto esaurita e, a settembre 2020, l’album viene ristampato e distribuito dalla storica label Contempo Records di Firenze e presentato nei locali del negozio della stessa etichetta insieme ai Pankow in occasione dell’uscita del loro nuovo lavoro.

Dopo la pubblicazione online di un E.P. di remix del brano ‘Velvet 1994-2000’, la partecipazione alla compilation di Darkitalia ‘Sparkles in the dark’ e la pubblicazione in digitale del singolo ‘Scared’ accompagnato da un videoclip ideato e realizzato dalla danzatrice Marta Labella, numerosi live e un intenso periodo dedicato alla scrittura di nuovi brani, La Grazia Obliqua realizza, a ottobre 2020, un nuovo E.P. di quattro canzoni intitolato ‘Oltre’.


TAGS: LaGraziaObliqua | loudd | Oltre