“Ontario” è un brano che parla di guarigione, accettazione e di trovare rifugio in un territorio straniero. È un ritratto sincero di un posto dove Keaton ha trovato calma e conforto. Dal punto di vista sonoro, il brano è sia gelidamente freddo che caldo e confortevole, una bufera di neve elettronica che turbina attorno ai sample della Casio dalle atmosfere famigliari e nostalgiche. Il groove di basso spensierato sostiene il brano e trasporta l’ascoltatore in uno scenario caratterizzato da neve, case di periferia e strade lunghe e tranquille.

Come nel brano precedentemente pubblicato “Career Day”, il video per “Ontario” è stato fatto utilizzando filmati girati da Keaton mentre viveva lì, e raffigura i lunghi viaggi in auto che era solito fare.

Riguardo a “Ontario” Keaton afferma, “Ho trovato tanto conforto nel vento gelido del Canada. Appena apri la porta al mattino, il congelamento istantaneo della pelle, ti porta via la sonnolenza e l’irrazionalità, facendoti proseguire, qualunque cosa stia succedendo in quel momento. Si tratta di un’ode a quel paesaggio, e il ritratto di un posto che trovo bellissimo, e allo stesso tempo strano.”

Si tratta di un altro assaggio della musica di Keaton. Delicatamente costruito “Ontario” cresce ipnotico, e in un colpo solo si libra nell'aria.

Dopo aver trascorso tre anni a comporre una sinfonia complessa ed estenuante ma alla fine incredibilmente soddisfacente, (Six Lethargies) è stata pubblicata e presentata dal vivo l’anno scorso, Keaton ha fatto un passo indietro per poter scrivere. Eliminando gli elementi superflui è tornato alle sonorità e alla splendida semplicità del suo primo album (Dear del 2012)

Sia “Career Day” che “Ontario” rappresentano due raffinati esempi di dove quegli album autoprodotti lo hanno portato.