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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
23/07/2025
Ozzy Osbourne
Ozzy. Tributo a una leggenda imperfetta.
Mi hanno detto che Ozzy Osbourne è morto. Sapevamo sarebbe accaduto, ma non così presto. Le lacrime che arrivano veloci mi fanno pensare che sia tutto reale. Ma poi penso: una leggenda così trasversale e controversa, non potrà morire mai veramente. E allora, facciamolo parlare ancora.
di Iputrap

“Tutti fanno dei cambiamenti

Cercando di trovare la verità

Non guardate me per avere la risposta

Non chiedetemi niente

Non lo so

Come potrei sapere

I significati nascosti che mai si mostreranno

Stupidi e profeti dal passato

La vita è un palco e siamo tutti nel cast”

(“I Don’t Know”, Ozzy Osbourne, 1980)

 

“Non mi sento davvero di essere il padre del metal o del rock, semmai più un fratello maggiore.” (Ozzy)

Per questo motivo, John Michael Osbourne lo sentiamo così vicino a noi, perché non è e non sarà mai un mentore borioso e perfetto. Al contrario, tutto quello che poteva sbagliare, lui lo ha sbagliato, e alla grande. Per questa sua umanità esagerata, Ozzy viene così amato e in modo totalmente trasversale, non soltanto dai chi ama il metal, anche se il cantante inglese questo genere musicale lo ha letteralmente inventato.

Chi prende in giro Ozzy perché “era stonato e sgraziato”, provi a cantare un suo pezzo. La tecnica non è tutto, l’unicità e l’originalità sono più decisive e importanti. E mister Osbourne è unico in tutto. Il Principe delle Tenebre non è mai stato il gran maestro della negatività, anzi, ci ha fatto capire che il buio fa parte della storia e va abbracciato e accettato. Ogni parola che Ozzy ha speso sul palco per il suo pubblico è stata di puro amore, fino al suo ultimo clamoroso concerto. L’esercito infinito di colleghi che lui ha influenzato e che ora lo piange e lo ha supportato nella sua ultima messa in scena con un rispetto infinito, non ama Ozzy solo per la sua musica, ma per la sua persona, per la sua gentilezza, per riuscire a far sentire tutti, parte della stessa famiglia.

 

L’amore lo ha portato a volersi congedare con un evento enorme come il Back To The Beginning, e molte sono state le critiche per le sue condizioni di salute precarie, che lo hanno costretto a cantare sul suo trono. Ozzy non ha nascosto per nulla i suoi tentennamenti, i tremolii dovuti al parkinson e le incertezze vocali, ma questo è il saluto al suo pubblico che ha deciso di dare a modo suo. Cantando.

“Sono stato costretto a letto per sei anni e non avete idea di come mi senta ora”. “Grazie dal profondo del mio cuore, siete i numeri uno!” (Ozzy, Back To The Beginning, 2025)

E come il suo carissimo amico Lemmy, tutte e due sono scesi dal palco e pochi giorni dopo, sono tornati a casa. Ed ora se la ridono insieme, alla nostra faccia.

 

“I tempi sono cambiati e i tempi sono strani

Eccomi arrivato ma non sono lo stesso

Mama, sto tornando a casa”

("Mama, I’m Coming Home", Ozzy Osbourne, testo di Lemmy Kilmister, 1991)

 

E pensate che buffa è la vita: tocca a lui, al reietto mangia pipistrelli e pessimo esempio per la brava gioventù, raccogliere 190 milioni di euro per beneficenza grazie a un solo concerto. Nessuno ha fatto di meglio, mai. Sei milioni di persone hanno pagato semplicemente per vedersi lo streaming dell’evento. Quanto amore hai tirato fuori dalla gente, buon vecchio Oz!

E così non vi parleremo di cose tristi o morte, ma vi lasceremo con qualche frase vivissima del nostro caro fratello maggiore Ozzy. Ma se esiste un mondo migliore, concedetemi un solo pensiero sentimentale: “Vai Ozzy, ora finalmente potrai riabbracciare Randy”.

 

 

LA POETICA DI JOHN MICHAEL OSBOURNE

“Non avrei mai pensato che sarei arrivato così lontano. Cinquant'anni di attività sono molti. Non capisco perché sono ancora vivo dopo i giorni infernali. Immagino che chiunque sia al piano di sopra, se c'è qualcuno, vuole che me ne vada in giro. Dovrei essere morto almeno dieci volte. Non lo dico per essere divertente. Ho avuto un incidente con il quad nel 2003. Il mio cuore si è fermato due volte. Sono andato in overdose un paio di volte, cosa del quale non vado fiero”.

 

“Sentivamo musica nera suonata da bianchi. La musica che abbiamo fatto con i Black Sabbath ha le radici in quel periodo, in quel tipo di musica. Se senti “War Pigs”, probabilmente non è che un blues. Suonato in modo un po' particolare, certo”.

 

“Io non mi considero un grande cantante, ma riesco ad avere un rapporto con il pubblico. C'è l'artista, poi il vuoto e dopo il pubblico, ma a me piace essere parte dei fan. Mi piace essere al posto loro e adoro che loro siano al posto mio, per un’ora e mezza”.

 

“Se nascessi domani, rifarei tutto quello che ho fatto, per la gioia di rivedere un pubblico che mi sostiene. Anche tutte le varie pazzie, altrimenti mi annoierei. Ma non per questo invito gli altri a seguire il mio esempio”.

 

“Il rock non mi ha salvato. Mi hanno salvato le persone che mi sono state vicine”.

 

“Voglio andare là fuori e dare al pubblico il miglior spettacolo di sempre. Per essere un ragazzo di 70 anni, me la cavo ancora bene”.

 

“Onestamente, posso dire che tutti i guai che mi sono capitati sono direttamente legati all'alcool e alla droga. Voglio dire, io da sobrio non avrei mai pisciato su un pezzo di pietra di quella fottuta Alamo alle nove di sera e vestito da donna. So di essere un maledetto idiota ma continuo ad esserlo”.

 

“Quando sei giovane, sei stupido. Fai cose insensate. Mi sono fatto il tatuaggio O-Z-Z-Y sulle nocche di una mano quando avevo 14 anni. Stavo in prigione per non ricordo cosa. Avrei potuto farmelo togliere, ma perché? È il mio segno di riconoscimento. Le persone mi fermano e mi dicono: "Lasciami guardare la tua mano"”.

 

“Il più grande colpo della mia vita fu l'avvento dei Beatles. Mi affascinarono totalmente e pensai "Questa è la mia strada, la musica"”.

 

“A volte sono spaventato di essere Ozzy Osbourne. Ma mi sarebbe potuta andare anche peggio. Avrei potuto essere Sting”.

 

“Ho sentito dire che il metal è morto, che Ozzy è morto e che le persone a cui piace Ozzy sono tutte morte. Io non ho mai avuto un palco vuoto, ho sempre fatto il tutto esaurito. Allora chi è che dice che è tutto finito?”

 

“Non ho rimpianti, tranne quello di non essere stato lì quel giorno per impedire a Randy di salire su quell'aereo.”

 

E dopo un periodo di legittimo lutto, il consiglio è quello di alzare il volume e far parlare ancora la musica. Cercatevi i filmati dei concerti incredibili di Ozzy, andatevi a ripescare album immensi, come almeno i primi cinque album dei Black Sabbath, Blizzard Of Ozz, Diary Of A Madman, No More Tears, ma se avete tempo, ci sono altri grandi gioielli che magari sono più nascosti ma che meritano di essere cercati e ritrovati.

E caro Ozzy, dato che ci hai dato tanto amore ma anche una marea di addii ritrattati e ritiri annullati, fallo anche questa volta e rimani ancora qui, con noi.

 

“Si, sono stato un cattivo ragazzo

Sono stato sopra le righe

E la verità è che

non voglio morire come un uomo qualsiasi.

Ho fatto piangere tante persone,

Non so perché sono ancora vivo.

Si, la verità è che

non voglio morire come un uomo qualsiasi”

 

Molte volte ho perso il controllo.

Hanno provato ad uccidere il mio rock’n’roll

Ricordate solo che sono ancora qui per voi

Non voglio dire addio

Quando lo farò, starete bene

Dopo tutto, ho fatto tutto per voi”

(“Ordinary Man”, Ozzy Osbourne, 2020)