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MAKING MOVIESAL CINEMA
Paprika - Sognando un sogno
Satoshi Kon
2006  (Sony Pictures)
FANTASCIENZA ANIMAZIONE
7/10
all MAKING MOVIES
28/01/2022
Satoshi Kon
Paprika - Sognando un sogno
L'animazione in Paprika è tradizionale, fluida e scorrevole e vanta un numero altissimo di trovate visive...

Tutta l'opera di Satoshi Kon (purtroppo non così cospicua a causa della prematura scomparsa del regista e mangaka dovuta a un tumore maligno) ha in qualche modo a che fare con l'immagine e con i sogni, tema che trova in Paprika una decisa esplosione che per molti versi anticipa alcune delle caratteristiche dell'Inception di Nolan il quale un'occhiata a questo film d'animazione sono quasi certo debba averla data prima di realizzare la sua opera, successiva di quattro anni. Satoshi Kon ci precipita dentro il sogno fin dalla prima sequenza ambientata sotto il tendone di un circo, già da questa scena iniziale possiamo assaggiare l'alternanza che sarà continua tra reame del sogno, realtà e riferimenti cinematografici, grazie all'esperienza di uno dei protagonisti del film, un poliziotto di nome Toshimi Konakawa che in realtà sta semplicemente seguendo una terapia psicanalitica ma che presto si troverà coinvolto in quello che a tutti gli effetti si rivelerà un thriller surreale (e surrealista) in interscambio continuo tra piani diversi e costruito con una narrazione che guarda al thriller ma con un piglio anarchico e completamente slegato dalle regole, lasciando a briglia sciolta la fantasia dell'animatore sotto il punto di vista visivo oltre che su quello narrativo.

 

Il DC Mini è un'apparecchiatura in grado di connettere un medico psichiatra, in questo caso la dottoressa Atsuko Chiba (detta At-Chan), ai sogni dei suoi pazienti, come con l'ispettore Konakawa, lo scopo è andare ad avere uno strumento molto importante per curare ansie e disturbi dei pazienti stessi attraverso l'interpretazione e la manipolazione dei loro sogni. L'apparecchiatura è stata sviluppata da Tokita, un genio sovrappeso incapace di smettere di mangiare, è proprio a lui che qualcuno ruba un paio di prototipi del DC Mini non ancora protetti, capaci di leggere sia i sogni di chi vi è connesso che di entrare nella psiche dei medici collegati all'apparecchiatura di controllo. Mentre la dottoressa Atsuko, Tokita e il dottor Torataro Shima discutono il da farsi per evitare conseguenze nefaste in seguito al furto dell'apparecchiatura, quest'ultimo inizia a straparlare vaneggiando di frigoriferi, cassette per la posta, rane suonanti e di una parata assortita da strani elementi; in seguito alla subitanea crisi Shima si getterà dalla finestra. Nell'analizzare il sonno del mancato suicida la dottoressa Atsuko, tramite l'avatar Paprika, si troverà di fronte al caos di cui Shima stesso vaneggiava, nel frattempo il progetto DC Mini rischia di essere cancellato dal Presidente della compagnia contrario alla tecnologia, convinto che il sogno sia qualcosa di sacro e che mai andrebbe violato.

 

L'animazione in Paprika è tradizionale, fluida e scorrevole e vanta un numero altissimo di trovate visive; la prima sequenza è emblematica della fantasia che Satoshi Kon scatenerà lungo i novanta minuti del suo lungometraggio, la bella e sensuale Paprika passa senza soluzione di continuità da un piano di realtà all'altro all'interno dello stesso sogno, da uno schermo video a una strada di città, da una forma concreta a una astratta, dall'immagine su una maglietta a un cartellone pubblicitario con movimenti naturali e fluidi che da subito dettano la cifra stilistica del racconto. Per la sua complessità Paprika è adatto a un pubblico adulto, non mancano nemmeno evidenti riferimenti sessuali tra i vari giochi di prestigio che il regista ci propone, nel mondo del sogno tutto diventa surreale, e se a quest'opera Nolan ha guardato per il suo Inception, Kon attualizza una delle caratteristiche portanti della serie di film Nightmare on Elm Street (e usata poi svariate volte) con i protagonisti che rischiano di pagare nella realtà le azioni subite nel sogno. Gli amanti del cinema apprezzeranno le varie strizzate d'occhio alla settima arte soprattutto quando in scena c'è l'ispettore Konakawa, un uomo legato al grande schermo da un rapporto di amore/odio legato a vicissitudini del suo passato. Serve un po' di concentrazione ma il meccanismo messo in moto da Satoshi Kon ripaga, il film tiene la mente sveglia, lascia la possibilità di approfondire i legami tra realtà e sogno per i vari protagonisti e muove la curiosità verso un corpo d'opera non così vasto ma probabilmente parecchio interessante.