Nel 1959, il grande scrittore americano Saul Bellow pubblica quello che è considerato il suo romanzo più famoso, Henderson the Rain King (in Italia, meglio conosciuto come Il Re Della Pioggia). Il libro racconta le vicende di Eugene Henderson, un americano di mezza età, miscelando con inventiva la riflessione filosofica con una serie di avventure comiche. Nel pieno della maturità, ricco e con molti figli e donne a carico, Henderson fugge nel cuore dell'Africa alla ricerca di verità elementari sul mondo e su sè stesso. Ne emerge un ritratto a tratti spassoso e divertente, ma al contempo un'inedita e corrosiva critica alla figura dell’americano medio.
E come talvolta accade, musica e letteratura vengono a contatto, in un processo di osmosi che può produrre risultati inaspettati a fascinosi. E’ il caso di Rain King, settima traccia da August And Everything After (1993), l’acclamato esordio dei californiani Counting Crows, un disco che, ai tempi, vendette più di sette milioni di copie.
Rain King prende il titolo proprio dal romanzo di Saul Bellow, un libro che il cantante Adam Durizt lesse quando frequentava l’università, seguendo il corso di letteratura inglese. Duritz s’innamoro perdutamente del romanzo e delle avventure di Henderson, tanto che qualche anno dopo, quando scrisse la canzone, aveva ancora ben presente quello stravagante personaggio, che immortalò nel verso “Henderson is waiting for the sun”.
La canzone, però, non riguarda specificamente il libro, ma si riferisce a ciò che Duritz sentiva riguardo alla sua arte. Quel libro, infatti, era diventato un vademecum per tutto ciò che riguardava la creatività e la scrittura, e rappresentava l’idea che l’anima di un artista, tutto ciò che sente nel profondo del cuore, debba necessariamente confluire nella sua opera. Fu lo stesso Duritz a spiegarlo durante un’intervista: “tutti i sentimenti, tutto ciò che ti fa venire voglia di scrivere, ti spinge a prendere in mano una chitarra ed esprimere te stesso. Quella canzone è piena di tutti i dubbi e le paure su come mi sentivo riguardo alla mia vita in quel momento.” La creatività, certo, ma anche un senso di spaesamento, la paura di affrontare la pagina bianca, il timore della solitudine che essere un artista comporta. Ansie che divorano nel profondo e che il cantante affronta nei versi:
“E io sono il re della pioggia
E io ho detto: "Mamma, mamma, mamma, perché sono così solo
Perché non posso uscire, ho paura di non tornare a casa
Beh, sono vivo, sono vivo, ma sto sprofondando
Se c'è qualcuno a casa tua, tesoro
Perché non mi inviti ad entrare?”
Fedele all’assunto di cui prima, Duritz ha sempre detto che le sue canzoni sono molto personali, ed è evidente che, in questo specifico brano, sia proprio lui il Re della Pioggia, colui che crea bellezza attraverso la musica e la scrittura, ma che al contempo si sente anche prigioniero di questo suo bisogno primario, insopprimibile. Rain King, in tal senso, è una canzone molto spirituale, che parla delle forze che stimolano la creatività e che danno energia all'arte.
Negli Stati uniti (a differenza che in Europa), i Counting Crows non pubblicarono nessuna canzone di August And Everything After come singolo, un approccio anomalo, ma che funzionò molto bene, visto che, come detto, l'album vendette oltre sette milioni di copie. Duritz, tra l’altro, era affezionatissimo al brano, e avrebbe voluto che fosse la punta di diamante del disco, quella che, nelle sue intenzioni, sarebbe dovuta essere la canzone più famosa della band, e che, invece, venne surclassata, in termini di popolarità, da Mr. Jones, autentico tormentone, che le radio dell’epoca passavano con disarmante regolarità.
I Counting Crows sono noti per andare fuori copione durante i concerti, suonando le loro canzoni in versioni molto diverse da quelle che si ascoltano negli album. Una pratica, questa, che si è consolidata di concerto in concerto (chi ha avuto modo di ascoltarli dal vivo, si ricorderà, ad esempio, di una Round Here stravolta e torrenziale), e che prese piede proprio da Rain King, la prima canzone con cui la band ha sperimentato questo approccio live completamente fuori dagli schemi. Tanto che, quando i Counting Crows eseguono il brano dal vivo, spesso vi integrano parte di Thunder Road di Bruce Springsteen, dando vita a un mash up di struggente bellezza.