Review
Porcupine Tree, Closure/Continuation – Il Disco della Settimana
Il ritorno dei Porcupine Tree, dopo uno iato lungo tredici anni, con un disco che rispolvera, facendola nuovamente brillare, l'essenza di una band che non smette di affascinare.
di Nicola Chinellato
https://www.loudd.it/recensione/closure-continuation/porcupine-tree_6891
The Americans, Stand True
Dopo cinque anni di silenzio, gli Americans tornano con un disco vibrante di americana, testi ispirati ed emozionante songwriting.
di Nicola Chinellato
https://www.loudd.it/recensione/stand-true/the-americans_6851
Nikkal, Indiges EP
Sorprende la freschezza e la maestria con cui ci immergiamo nei quattro brani di Indiges trovandoci incastrati tra la bontà delle melodie, realizzate da voce eterea o da qualche sintetizzatore, e una capacità produttiva fuori del comune, che riesce a far tenere sempre viva l’attenzione.
di Daniele Catalucci
https://www.loudd.it/recensione/indiges-ep-/nikkal-_6896
Horsegirl, Versions of Modern Performance
“I ragazzini riporteranno indietro il Punk Rock” hanno detto recentemente. E probabilmente, nonostante tutte le elucubrazioni che si possano fare, le cose funzionano ancora così: si cresce ascoltando un certo genere di musica, ci si appassiona ad esso, e poi si mette su una band con gli amici. "Versions of Modern Performance" delle Horsegirl è uno di quei dischi che farà la felicità di quel target di ascoltatori che hanno lasciato il cuore ai primi anni Duemila.
di Luca Franceschini
https://www.loudd.it/recensione/versions-of-modern-performance/horsegirl_6885
Thunder, Dopamine
Leggendari e immarcescibili, i Thunder tornano con un densissimo e vibrante doppio album, che conferma lo straordinario stato di salute della band britannica.
di Nicola Chinellato
https://www.loudd.it/recensione/dopamine/thunder_6892
Making Movies
Michael Haneke, Funny games
Funny games è un film a tema che ha come punto nodale la violenza, in questo caso gratuita, e il suo consumo nella cultura di massa, in particolare nelle visioni cinematografiche o domestiche.
di Dario Lopez
https://www.loudd.it/recensione/funny-games/michael-haneke_6886
Andy Muschietti, IT
La storia delle trasposizioni cinematografiche ci ha insegnato che spesso adattare King non è impresa facile, figuriamoci farlo con un libro monumentale come It. Per questa trasposizione, la gatta da pelare se la prende il regista Andy Muschietti, che nonostante il poco tempo e il poco spessore che porta ai personaggi, riesce comunque a realizzare un horror classico ma piacevole, con un It inquietante al punto giusto.
di Dario Lopez
https://www.loudd.it/recensione/it/andy-muschietti_6894
The Duffer Brothers, Stranger Things - Stagione 4
Molti gli spunti, alcune soluzioni magari non convincono fino in fondo, ma tra personaggi indovinati, citazioni d'epoca, passaggi coinvolgenti e sì, anche "Running up that hill", alla fine se si sono apprezzate le stagioni precedenti e se ci si è affezionati ai personaggi, anche questa quarta stagione, molto corposa nel minutaggio, non deluderà.
di Dario Lopez
https://www.loudd.it/recensione/stranger-things---stagione-4/the-duffer-brothers_6898
Speaker’s Corner
Live Report, BadBadNotGood, 28/06/2022, Circolo Magnolia
I Badbadnotgood suonano a luci spente, con il solo accompagnamento di visual rappresentati paesaggi vari provenienti da un proiettore a bobina. Una scelta azzardata e un'esperienza fisica, per un'ora e tre quarti composta da un unico flusso di suggestioni.
di Luca Franceschini
https://www.loudd.it/recensione/badbadnotgood-28-06-2022-circolo-magnolia/live-report_6887
Live Report, Slowthai, 30/06/2022, Circolo Magnolia
Personalmente continuerò a ripetere che l’Hip Hop preferisco ascoltarlo sui dischi piuttosto che dal vivo ma sarebbe assurdo non ammettere la bontà di un live come quello di stasera. Fuori dagli Stati Uniti, sempre di più Slowthai è il nome da guardare, sono abbastanza certo che il prossimo disco ce ne offrirà ulteriore conferma.
di Luca Franceschini
https://www.loudd.it/recensione/slowthai-30-06-2022-circolo-magnolia/live-report_6889
ReLoudd
Joe Cocker, With a Little Help from My Friends
Quando, nel 1969, Joe Cocker pubblica With a Little Help from My Friends, non ha più niente da perdere. Trae forza dalla convinzione che non serva lamentarsi del passato e nemmeno preoccuparsi del futuro. La vita può avere luogo solo nel presente e in questo album, in queste canzoni, dà tutto se stesso, senza altri pensieri. Dopo parecchi anni il magnifico risultato di tanta abnegazione fluttua ancora nell’aria, si percepisce osservando gli occhi lucidi di chi ha appena finito di ascoltare, ancora una volta, l’opera: questo disco è un pilastro del rock moderno e la voce dell’artista di Sheffield è quanto di più genuino possa ricondurre alla sofferenza del blues e alla profondità del soul.
di Alessandro Vailati
https://www.loudd.it/recensione/with-a-little-help-from-my-friends/joe-cocker_6841
Tracks
4 Non Blondes, “What's Up?”
Un inno alla consapevolezza, una canzone da cantare a squarciagola, un urlo potente e liberatorio che tocca il cuore e entra in testa velocemente, come solo le canzoni semplici sanno fare.
di Nicola Chinellato
https://www.loudd.it/recensione/whats-up-/4-non-blondes_6711