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REVIEWSLE RECENSIONI
Roadrunner: New Light, New Machine
Brockhampton
2021  (Question Everything / RCA Records)
HIP HOP / URBAN
8,5/10
all REVIEWS
22/05/2021
Brockhampton
Roadrunner: New Light, New Machine
Il sesto album in studio per i Brockhampton è ricchissimo di featuring e valorizza finalmente sia il loro lato più pop sia quello più rap e meno educato, non dimenticandosi di continuare a sperimentare. “Roadrunner” è il disco della maturazione che speravamo di sentire.

Il 9 Aprile 2021 il gruppo americano Brockhampton ha pubblicato il suo sesto disco in studio: Roadrunner: New Light, New Machine. Il sesto, nonostante il loro esordio sia avvenuto solo nel 2017, perché in quello stesso anno sono riusciti a regalarci una tripletta (aiutati sicuramente dalla numerosità dei membri), per poi pubblicare Iridescence l’anno successivo e GINGER nell’estate del 2019. Visti i ritmi di pubblicazione a cui ci avevano abituati, si può dire per questo progetto ci hanno fatto aspettare più del solito, ma ne è sicuramente valsa la pena.

Il disco si compone di 13 brani per un totale di 46 minuti, in cui l’elemento che spicca maggiormente all’attenzione è la presenza di un insolito numero di featuring, a partire dal singolo “BUZZCUT” con Danny Brown: un brano allucinato e confuso accompagnato da un video altrettanto particolare, che personalmente non mi aveva messo particolarmente l’acquolina in bocca per l’uscita imminente, cosa che invece ha fatto “COUNT ON ME” pubblicato la settimana precedente all’uscita, che invece rappresenta la parte del gruppo che ho sempre amato maggiormente: quella più rilassata, pop e melodica.

Di tutte le collaborazioni presenti, vi cito solo quelle che mi hanno colpito maggiormente. Da un lato quella di “CHAIN ON” con JPEGMAFIA, che si caratterizza per una base ripetitiva che crea delle atmosfere chill, molto legate alla realtà più hip-hop dalla quale provengono.

Dall’altro quella con A$AP Rocky e A$AP Ferg, perché arriva contro ogni aspettativa: ne pubblicarono una breve anticipazione in un video del tour sul loro canale Youtube 3 anni fa e, vista la quantità di tempo trascorso, nessuno aveva più speranza che si sarebbe effettivamente concretizzata, e sarebbe stato un vero peccato. Il fatto che si siano tenuti nei loro computer questa traccia in attesa del momento giusto rende però anche chiara una cosa: quel momento è arrivato e, a conferma di ciò, quello che più si coglie durante l’ascolto è proprio la forte maturazione dei ragazzi.

Con la trilogia di SATURATION erano riusciti a divertirsi in modo da sperimentare tutto ciò che volevano, con Iridescence avevano preso una strada confusa che non aveva fatto impazzire il pubblico e nemmeno loro, con GINGER (che è comunque un disco clamoroso) avevano rischiato di finire nel calderone del pop troppo semplice e banalizzato, mentre con questo disco sono finalmente riusciti a tirare le somme creando un suono molto equilibrato, che valorizza le loro caratteristiche precedenti ma riesce a fare un passo successivo nel loro percorso.

Durante l’ascolto, infatti, possiamo trovare episodi volutamente più pop come “WHAT’S THE OCCASION?” o “I’LL TAKE YOU ON” con Charlie Wilson, o episodi più rap e meno educati come “DON’T SHOOT UP THE PARTY” o “WINDOWS” con SoGone SoFlexy, sui quali si vede che è stato fatto un lungo lavoro al fine di far uscire il meglio di questi due lati del gruppo. Si aggiungono poi i brani di pura sperimentazione, in cui sorprende il magnifico lavoro fatto sulle strumentali, come i due episodi di “THE LIGHT”, in cui trovano ampio spazio le chitarre ma anche i cori gospel.

Non nego di essere loro fan, e per questo c’è sicuramente il rischio di non risultare bilanciato nel giudizio, ma le atmosfere che si creano in testa ascoltando ROADRUNNER sono proprio quelle a cui ci hanno abituato i Brockhampton finora e che speravamo di poter continuare ad ascoltare: quelle di un’America ferita ma che ama divertirsi e non pensarci, quelle di un’America lontana dalle rappresentazioni tipiche delle serie tv e di luoghi come il Texas e l’Arizona, in cui però si ritrovano dei ragazzi con una mentalità decisamente più californiana. Sia queste atmosfere sia ognuna delle loro migliori caratteristiche in ROADRUNNER viene elevata grazie alla cura messa in ogni singola nota in fase di produzione e di mixaggio, dovuta alla calma che hanno deciso di prendersi per lavorare a questo disco.

Se proprio dovessi sottolineare un difetto del disco, cosa che mi sento anche un po’ in dovere di fare dopo questo elogio, ho trovato eccessivo il numero di featuring: nonostante alcuni risultino molto azzeccati, come A$AP Rocky e JPEGMAFIA, essendo i Brockhampton già in sei a dividersi i 13 brani, avrei preferito sentire le loro voci il più possibile. Ciò però non toglie che abbiamo finalmente un disco davvero meritevole e che ci accompagnerà durante tutto questo anno, nel quale la scena rap statunitense stava rischiando di lasciarci a bocca asciutta.


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