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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
05/12/2022
Live Report
Savana Funk, 02/12/2022, Locomotiv, Bologna
Ottima la risposta del pubblico a questa data del club tour dei Savana Funk. Più di duecento fan che riempiono il Locomotiv carichi e pronti a ballare fanno capire che la band ha molto da dire e che il pubblico bolognese ha davvero voglia di musica live.

Mentre altre volte che ero venuto al Locomotiv per assistere a qualche concerto la gente prima delle 21.45/22.00 non ha mai accennato ad arrivare, qui già alle 21.15 c’era molta gente. Probabilmente anche perché i Savana Funk avevano avvisato sui loro social che avrebbero iniziato alle 21:30 precise per finire alle 23:15 dato che dopo di loro ci sarebbe stata una serata dj set (tra l’altro con Bruno Belissimo, di cui ho parlato tempo fa).

Quando i Savana Funk salgono sul palco sono le 21.46 e c’è già più di un centinaio di persone, al terzo brano il locale è già pieno.

L’aria che si respira è davvero bella: il pubblico ha voglia di festeggiare e ballare con il trio che questa estate ha fatto parlare molto di sé, portando sui palchi italiani (anche grandi) un genere che in Italia non si sente spesso; la band dal canto suo è molto carica e sembra sentire da una parte l’energia dall’altra la responsabilità del giocare “in casa”.

Chiacchierando post concerto con Aldo Betto, infatti, mi ha infatti raccontato di come sentissero la responsabilità di fare uno spettacolo ancora più bello dato che giocavano in casa, a Bologna, la città che li ha accolti e che li ha visti nascere come trio.

Devo dire che a conti fatti sono riusciti nell’intento. Hanno suonato più di un’ora e mezza di ininterrotta di musica funk afro. Li avevo già visti varie volte aprire la jam funk al Cortile Caffè, però ero curioso di vedere se in un loro concerto intero avrebbero accusato il fatto di non avere un cantante. Devo dire che sono stati davvero bravi anche nel giocare con gli equilibri della scaletta, perché il tempo è decisamente volato.

 

 

Il concerto dei Savana Funk è un grande viaggio composto dai brani del nuovo disco Ghibli (di cui ho scritto quello che penso qui su Loudd) e dei brani delle passate pubblicazioni.

Musicalmente il sound è davvero eccezionale: parte da una base ritmica davvero solidissima, creata da Blake Franchetto al basso e Youssef Ait Bouazza alla batteria. Il basso crea dei tappeti ritmici sui quali la batteria sviluppa ritmi che pescano tantissimo dalla tradizione africana; su questa base Aldo Betto intesse la melodia, che recupera anch’essa a piene mani dal mondo africano. Una semplicità vincente che mette in risalto gli elementi più importanti della loro musica: il groove e il mondo afro.

Tutta la scaletta è ben studiata, non c’è mai un momento in cui si accusa la stanchezza (e senza la voce in formazione non è semplice) e a coadiuvare in questo ci sono anche i diversi momenti in cui a turno si concedono di fare degli assoli.

 

Alla fine il concerto si rivela essere davvero molto bello anche perché è presente sia la parte di ascolto e di viaggio che la parte di ballo, come testimonia un pubblico che non ha mai smesso di danzare, mostrando alla band il suo più coinvolto entusiasmo.

Ciò che più colpisce tra gli interessanti elementi che questa band mette in campo è il fatto che da un lato fanno un genere di nicchia e relativamente nuovo in Italia, mentre dall’altro tirano fuori nel loro set un sacco di influenze interessantissime, come il blues e rock anni ’70, che nella musica attuale sono ormai scomparse e che la gente sembra apprezzare un bel po’. Forse il blues e il rock non sono stati totalmente dimenticati? Chissà, intanto faccio i miei complimenti ai Savana Funk.

 

Photo Credits: Eleonora Corvatta