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REVIEWSLE RECENSIONI
14/01/2021
Calexico
Seasonal Shift
Curioso e divertente, Seasonal Shift è l'inaspettato disco natalizio dei Calexico

Il Natale, si sa, è il periodo dell’anno che suggerisce spesso e volentieri l’uscita di pubblicazioni a tema. E’, infatti, davvero impressionante il novero di artisti che si è cimentato in dischi o canzoni natalizie, il più delle volte, permettetemi il giudizio severo, con risultati non sempre brillanti. Questa volta, è stato il turno dei Calexico, una band dalla quale, con tutta franchezza, mai mi sarei aspettato questo tipo di operazione, anche se, a ben vedere, la progressiva svolta stilistica, quella, cioè, che ha visto il passaggio da un polveroso folk rock di frontiera a un pop rock di gran classe, rende meno stridente un’operazione di questo tipo.

Ecco, allora, questo Seasonal Shift, disco dedicato al Natale, ma non solo, che vede all’opera il duo Burns/Convertino con nove brani originali, tre cover e un nutrito gruppo di ospiti, più o meno noti (Bombino, Gaby Moreno, Nick Urata, etc). Il suono, pur declinato con un accento diverso, resta quello ormai inconfondibile dei Calexico, il mood, spesso divertito, trova un giusto contrappunto in alcuni brani più meditabondi, e i diversi generi affrontati trasmettono alla scaletta una piacevole brillantezza che stimola ripetuti ascolti.

Non tutte le ciambelle riescono col buco, a dire il vero: la rilettura svolazzante di Christmas All Lover Again dal repertorio di Tom Petty (con Nick Urata dei Devotchka) e il classicone di John Lennon, Happy Xmas (War Is Over), arrangiata con una spolverata di fiati nel finale, restano episodi abbastanza prevedibili, mentre Sonoran Snoball, un burrito indigesto farcito di rap ed elettronica, è di una bruttezza che conosce pochi eguali.

La resa complessiva del disco, tuttavia, è davvero buona, e alcuni episodi, anche decontestualizzati, vivrebbero di brillante luce propria. A tal proposito, giusto menzionare Heart Of Downtown, punto d’incontro fra musica di frontiera e blues del deserto, che vede ospite la chitarra evocativa di Bombino, Hear The Bells, vellutato brano di apertura e quello che meglio fonde il suono Calexico allo spirito natalizio (che meraviglia le carezze di pedal steel!), il fado malinconico ed elegante di Tanta Tristeza (con la voce meravigliosa di Gisela Joao) e la divertentissima Mi Burrito Sabanero (dal songbook di Hugo Blanco), da cantare e ballare giocosamente sotto il vischio. Canzone, questa, ripresa nel finale e trasformata in una lettera d’auguri in tutte le lingue del mondo, chiosa affettuosa e omaggio ai fan della band.

Seasonal Shift non è certo un disco indispensabile nella carriera dei Calexico e di certo mai lo annovereremmo fra le cose migliori della band originaria di Tucson. Se, però, cercate qualcosa di diverso per accompagnare le vostre festività e i momenti conviviali, decisamente meglio questo curioso album che tante patacche di plastica senz’anima. Prescindibile ma piacevolissimo.


TAGS: calexico | loudd | NicolaChinellato | pop | recensione | review | rock | seasonalshift