Un canzone fantastica, un testo immediato e diretto, eppure, nella sua semplicità, ricco di riflessioni su quello che davvero conta al mondo. Simple Man è un vademecum esistenziale, sono le istruzioni per l’uso su ciò che un giovane dovrebbe fare per avere una vita appagante e ricca di felicità: cogli l’attimo, cerca l’essenziale, non farti sedurre dalle lusinghe del denaro e della fama.
“La mamma me lo diceva quando ero giovane
Vieni a sederti accanto a me, figlio mio unico
E ascolta attentamente quello che dico
E se lo fai ti aiuterà…”
E ancora:
“Prenditi il tuo tempo, non vivere troppo in fretta
I problemi arriveranno e passeranno
Troverai una donna, sì, e troverai l'amore
E non dimenticare, figliolo, che c'è qualcuno lassù
E sii un uomo semplice”
Parole chiare, che non possono essere fraintese, parole che indicano la strada da percorrere per essere felici. L’unica ricchezza che conta è la ricchezza interiore, che risiede nelle piccole cose di tutti i giorni e nei grandi sentimenti che nascono dal cuore:
“Dimentica la tua brama per l'oro del ricco
Tutto ciò di cui hai bisogno è nella tua anima…
Ragazzo, non preoccuparti, troverai te stesso
Segui il tuo cuore e nient'altro…”
Questa malinconica e toccante ballata fu scritta da Ronnie Van Zant e Gary Rossington che, da poco, avevano perso, rispettivamente la nonna e la mamma. I due una sera, avvicinati dal lutto e dal dolore, si ritrovarono nell'appartamento di Van Zant e, tra una birra e l’altra, iniziarono a raccontarsi aneddoti sulle due donne. Fu quasi inevitabile che la chiacchierata sfociasse nell’idea per una canzone, Così, in circa un’ora, nacque Simple Man: Rossington compose la progressione di accordi del brano e Van Zant scrisse il testo, basandosi sui consigli che le donne avevano dato loro nel corso degli anni.
Rossington, a proposito della canzone, raccontò in un’intervista la genesi di Simple Man: “Abbiamo semplicemente messo in una canzone quello che nostra mamma e nostra nonna ci avevano detto. Le parole sono le loro, noi le abbiamo semplicemente suonate."
Simple Man, in realtà, incarnava alla perfezione Ronnie Van Zant, che amava gli amici, la famiglia e il divertimento molto più di qualsiasi cosa il denaro potesse comprare. Valori, questi, a cui rimase fedele anche dopo aver trovato la fama, e fino alla sua morte, avvenuta nel noto incidente aereo del 1977, che costò la vita anche al chitarrista degli Skynyrd, Steve Gaines, e a sua sorella, la cantante Cassie Gaines.
La canzone è l’ultima traccia del lato A del disco d’esordio dei Lynyrd Skynyrd, il cui titolo fornisce un’utile guida alla pronuncia del nome della band (Leh-nerd Skin-nerd). Simple Man, però, rischiò di non finire sul disco. Il grande Al Kooper, che era il produttore dell’album, aveva ascoltato il brano e non gli piaceva, e non aveva, quindi, intenzione di inserirlo in scaletta. La band, allora, lo estromise momentaneamente, registrò il brano in autonomia e, solo in seguito, invitò Kooper ad aggiungere il suo contributo all’organo.
Durante la promozione del CD/DVD Live From Freedom Hall del 2010, l’allora frontman della band, Johnny Van Zant, ebbe a dire, a proposito di Simple Man: “E’ una canzone fantastica e penso che chiunque là fuori debba rispettare la propria madre e le parole della propria madre. In quella canzone è la mamma che ti parla e penso che sia probabilmente una delle mie preferite, se non la mia preferita in assoluto da suonare dal vivo. È semplicemente una canzone fantastica, che non manca mai e fa impazzire il pubblico.”