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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Stille Nacht
AutopsiA
1994  (Hypnobeat Records)
ELETTRONICA METAL
all TRACKS
27/12/2023
AutopsiA
Stille Nacht
Come strenna natalizia di Loudd, ecco il recupero di una atipica cover degli AutopsiA, storica industrial band esoterica e misteriosa. Buone Feste a tutti!

L’altra sera guardavo il telegiornale e mi sono imbattuto in un servizio da Betlemme in Cisgiordania; mentre le immagini facevano vedere, in un clima spettrale, una città completamente deserta, compresa la Basilica della Natività, in qualche recesso della memoria mi è tornato in mente come la colonna sonora ideale possa tranquillamente essere la notissima carola natalizia "Stille Nacht" nella versione “industrial” presente nell’EP White Christmas degli AutopsiA.

Chi non conosce gli AutopsiA non conosce un pezzo di storia della musica industriale. Più che un gruppo, AutopsiA può essere definito un collettivo che, dagli anni Ottanta ad oggi, ha prodotto una nutritissima serie di progetti multimediali che hanno modellato un fare industrial, per certi versi prossimo ad una altra band dell’ex Jugoslavia, in particolare la Slovenia, quali sono i Laibach, ma a differenza di questi ultimi, talvolta un poco “pacchiani”, sono di tipo più “cerebrale”.

Di loro si sa poco o nulla, se non che sembrerebbero di nazionalità serba (o perlomeno il loro portavoce), che si sono costituiti a Londra, per poi prendere dimora nella città “magica” di Praga.

Gli stilemi musicali del gruppo nel corso di tutti questi anni sono rimasti tendenzialmente gli stessi: un mix di percussioni “bombastiche”, su cui si innestano campionamenti di musica classica (in particolare tardo romantica e mahleriana) cori salmodianti di stampo medievale e inserti di musica industriale, il tutto talvolta sostenuto da ritmi marziali, altre volte invece di natura prettamente atmosferica.

 

Dopo aver prodotto alcune musicassette, oramai oggetto di culto, gli AutopsiA hanno pubblicato diversi EP, mini CD e album. Ricordo di averli intercettati nel lontano 1990 quando acquistai Death is the mother of beauty, che rimane una pietra miliare del genere; a tutt’oggi infatti, a distanza di più di trent’anni, molte produzioni del settore non fanno che ripetere quelle sonorità. Io da allora ho continuato per un decennio a comprare tutti i loro dischi ed oggi, dopo diverse collection, live, remix ed assortiti, ho preso a frequentarli anche attraverso Bandcamp.

In tutti questi anni, e per tendenzialmente quasi tutte le produzioni, il gruppo ha sempre curato con particolare attenzione la veste grafica dei propri dischi; oltre al lavoro sopra menzionato, invito i curiosi a recuperare la ristampa di The knife – Comment les innocents furent occis, pubblicato dalla label olandese di culto Staalplaat, oppure ancora l’EP Requiem pour un empire editato da Hypnobeat, label tedesca a cui gli AutopsiA passarono per poi fondare la propria etichetta personale: Illuminating Technologies.

Nel periodo “aureo, in tutte le cover e i relativi inserti interni troviamo immagini medievali o antiche, insieme ad una grafica che richiama di molto l’arte totalitaria della seconda metà del Novecento (con annesse polemiche alla pari dei sopramenzionati Laibach).

 

Poiché gli AutopsiA hanno talvolta “giocato?” con un immaginario alchemico (vedasi ad esempio la riproduzione su The Knife della nota illustrazione “L’uovo dei filosofi” tratto dall’Atalanta Fugiens di Michael Mair, noto testo alchemico - immagine usata anche dalla Third Ear Band per l’album Alchemy), e/o esoterico (vedasi l’utilizzo di una sorta di quadrato magico con iscrizioni in ebraico sull’EP The Secret Christmas story, se non addirittura delle immagini dal sapore blasfemo in altre produzioni) mi ricordo che quando usci il mini cd White Christmas mi stupì molto la presenza di una cover di "Stille Nacht".

Chi non conosce infatti "Silent Night" (in italiano tradotta come "Astro del Ciel"), uno dei canti natalizi (sacri) più famosi?

 

La storia (mista a leggenda?) racconta che venne eseguito per la prima volta la notte di Natale del 1818 con parole scritte da un giovane prete, Josef Mohr, e musicata dall’organista Franz Xaver Gruber, organista della parrocchia austriaca di Oberndorf vicino a Salisburgo e che, causa un guasto all’organo, forse rosicchiato dai topi, venne eseguita con un accompagnamento di chitarra. Il costruttore di organi Karl Mauracher, che era andato a riparare lo strumento, ottenuta una copia del canto, lo porto con sé in Tirolo (la patria dello Jodel) da dove iniziò la “conquista” del mondo da parte del brano.

Fatta questa lunga ma doverosa premessa, gli AutopsiA, nell’EP in oggetto, incredibilmente (tenuto conto che il brano precedente era un classico del loro stile marziale e quello seguente risulta denso e misterico) risultano molto “rispettosi” del canto natalizio in quanto, sulle note intonate dal coro, si “limitano”, quale marchio di fabbrica, a sovrapporre una serie di echi quasi a richiamare delle folate di vento gelido, a cui, nella parte centrale, si aggiunge un carillon con toni gentili.

Il pathos viene astutamente alimentato mediante un aumento del volume sia del canto che del “rumore” di sottofondo, che poi va via via scemando nella coda del brano, che si chiude in sordina, come se i cantori si allontanassero e fossero risucchiati dal vento gelido.

Che l’approccio musicale sia espressione della volontà del gruppo risulta chiaramente dal ((g)rave Remix) del brano pubblicato, a distanza di qualche anno, dalla nota label coldwave, Projekt Records, nella compilation Excelsis – A dark Noel, dove tuttavia il pezzo, pur rimanendo oggetto di un trattamento elettronico comunque non invasivo, si chiude, a differenza dell’originale, con delle note corali “gravi”.

 

Ecco, vedendo quelle immagini non so per quale motivo mi è tornato in mente questo brano, forse per la speranza che quel canto, anche se sopraffatto dalla temperie e pur risultando affievolito, possa portare una scintilla di pace a tutti (palestinesi ed ebrei) coloro che vivono in quella terra martoriata e, rimanendo in clima natalizio, a tutti gli uomini di buona volontà.

…Stille Nacht, Heilige Nacht…