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REVIEWSLE RECENSIONI
27/01/2021
Kenny Wayne Shepherd
Straight To You Live
Il secondo live in carriera per il chitarrista della Louisiana, che mostra tecnica e estro in una scaletta potente e sferragliante

Venticinque anni di carriera (l’esordio, Ledbetter Heights, risale al 1995), nove dischi in studio e un solo album dal vivo. Questo, in sunto, il bilancio della carriera di Kenny Wayne Shepherd, chitarrista originario della Louisiana che, prima di questo Straight To You Live, aveva pubblicato un solo disco dal vivo, il bellissimo Live! In Chicago, pubblicato ben dieci anni fa. Circostanza curiosa, questa, se si pensa che KWS, dal vivo è una vera forza della natura, capace di dar sfogo non solo alla sua tecnica sopraffina, ma soprattutto a un estro e una fantasia che in studio vengono, necessariamente, sacrificate.

Dopo un filotto di dischi buoni ma non eccellenti (l’unico veramente imperdibile è Goin’ Home del 2014, appassionato omaggio ai grandi del blues), Shepherd ci regala finalmente il disco live atteso ormai da un decennio. Un disco talmente buono da farci domandare quale sia il motivo per cui, come nel caso di Joe Bonamassa (il collega con cui condivide il trono del miglior chitarrista della sua generazione), non senta più spesso il desiderio di esprimere il proprio talento attraverso dischi che lo colgono nella sua dimensione migliore.

Straight To You, pubblicato dalla Provogue in formato cd e dvd, e registrato a Leverkusen la sera del 7 novembre del 2019, fotografa una band in uno stato di forma straordinario. Oltre a KWS, sul palco sono saliti anche il fido Noah Blunt, il cantante a cui da sempre Shepherd affida le parti vocali delle sue canzoni, Chris Layton, leggendario batterista della Double Trouble, band di Stevie Ray Vaughan (e gli apparentamenti con il leggendario chitarrista di Dallas non si esauriscono certo qui), Scott Nelson al basso, Joe Brown alle tastiere e una piccola sezione fiati composta da Mark Pender alla tromba e Joe Sublett al sassofono.

In scaletta, compaiono molte canzoni tratte dall’ultimo Traveller (2019), comprese le cover di Mr. Soul di Neil Young (presente però solo in dvd), e di Turn To Stone di Joe Walsh, alcuni successi firmati dallo stesso KWS (Blue On Black, Shame, Shame, Shame) e la conclusiva, arrembante e torrenziale reinterpretazione della leggendaria Voodoo Child di Jimi Hendrix.

Sempre in bilico fra tradizione blues e muscolare approccio rockista, Shepherd allestisce uno show potente, sferragliante, tiratissimo, che evoca il celebre Live Alive! di Stevie Ray Vaughan e che si fa ascoltare a tutto volume, fino a quando le casse dello stereo non fumano, esattamente come le dita di KWS durante i suoi veloci e funambolici assoli. Per amanti della sei corde.


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