Gli sloveni Torul rimangono un'interessante realtà a sè stante nel contesto della musica europea, non necessariamente categorizzabili in una categoria predefinita, seppure sulle principali piattaforme musicali vengono convenzionalmente accostati al synth-pop, al darkwave e al rock indipendente. Una band che vanta un seguito importante soprattutto in Germania e che, da quando è attiva, si distingue per scelte eclettiche e poco prevedibili.
L’ultimo sforzo creativo dal titolo Superposition, pubblicato a fine febbraio con la casa discografica tedesca Infacted Recordings, dimostra che la band della capitale slovena è ancora in grado di dire la sua all’interno di un panorama musicale europeo che pare piuttosto standardizzato. Anche in questa occasione, il prodotto finale del trio di Ljubljana si distingue per una produzione curata e molto attenta, anche grazie ai suoni ricercati che pervadono l’album; in quanto ai livelli di creatività, però, sfiora appena il precedente End Less Dreams del 2023. Il lavoro attinge da tematiche romantiche, che però non scendono mai nella decadenza vera e propria o su un piano distopico.
Superposition, nono album in studio di Borut “Torulsson” Bernik e soci, raccoglie dieci brani abbastanza eterogenei. Dopo l’inizio un po’ tiepido con il brano d’apertura “A Day of Slay”, arrivano due delle tracce migliori: il singolo “Conversations” (accompagnato da un bel video dalle tinte grige, che in maniera onirica spazia tra mare e superfice), e l’ intensa “Wish Upon a Star”. Entrambe spingono l’ascoltatore verso una realtà musicale intrigante, quasi sconfinata.
Il resto del disco è indubbiamente piacevole, pervaso a tratti da un tappeto sonoro pop di qualità che nulla ha da invidiare ai Duran Duran (“Messianic” ne è la prova), anche se, passando da una canzone all’altra, si ha come l’impressione che alla fine manchi un po’ di quella verve che lo renderebbe un gran lavoro. Uno dei punti alti è comunque rappresentato dall’esistenziale “On My Way”, traccia breve ma squisitamente coinvolgente. Infine, può piacere o meno il singolo “Just Go”, in cui il sound diventa meno tecnico e perciò più orecchiabile.
Pur trattandosi di un lavoro godibile, rimaniamo comunque lontani da quelle gemme che i Torul sono stati in grado di pubblicare nel corso della carriera, e che probabilmente non sono state abbastanza apprezzate dai fautori del rock contemporaneo e dai cultori dei sound elettronici. Per capire meglio il giudizio, basti ascoltare i dieci nuovi pezzi raccolti in Superposition, inserendo subito dopo il tasto play su brani del passato di alto spessore, come “Lonely Night”, “Show me Your City” e “You and Me”, possibilmente in macchina, percorrendo nella notte qualche strada soprelevata o l’autostrada. Per non parlare del pezzo che, a giudizio dello scrivente, rimane il capolavoro indiscusso dell’ensemble sloveno: la canzone “All” del 2014, che oltre all’eccellente versione originale, ben si è prestata a tutta una serie di riadattamenti e remix dai risultati eccellenti.
In sintesi, anche se non si può parlare di capolavoro, Superposition è complessivamente un lavoro elegantemente maturo, di stile, consigliato soprattutto per chi è alla ricerca delle nuove sonorità elettroniche più o meno pop, nell’ampia galassia dei gruppi contemporanei che sono stati chiaramente ispirati dai Depeche Mode. Un lavoro che può anche rappresentare un buon punto di partenza per chi volesse oggi scoprire la band slovena, per poi procedere a ritroso nel tempo.