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MAKING MOVIESAL CINEMA
Suspiria
Luca Guadagnino
2018  (Videa)
HORROR DRAMMATICO THRILLER
all MAKING MOVIES
01/12/2021
Luca Guadagnino
Suspiria
Non è passato molto tempo dall'ultima visione del Suspiria di Dario Argento, ne avevamo parlato anche su questi lidi qualche mese fa, ora, a costo di attirare sulla mia persona gli strali dei fan per il peccato di lesa maestà, posso affermare di essermi goduto in misura maggiore questo recente remake (se così possiamo chiamarlo) di Luca Guadagnino.

Sebbene il film originale rimanga un pezzo di storia del cinema di genere italiano (e non solo) per l'impatto visivo che ebbe all'epoca della sua uscita grazie al lavoro superbo e innovativo sui colori del direttore della fotografia Luciano Tovoli, alla scelta delle architetture sia per gli interni che per gli esterni, alle soluzioni di regia nella gestione degli spazi, al film di Argento vennero mosse diverse critiche per l'inconsistenza della sceneggiatura, critiche in larga parte condivisibili che toccano un aspetto fondamentale che inficia in parte la buona riuscita del film. Alla più recente opera di Guadagnino invece si rimprovera il fatto di voler essere un horror ma di non fare paura; si potrebbe obiettare che in realtà non faceva paura nemmeno il Suspiria del '77, non la fa almeno rivisto oggi, mentre il suo epigono moderno in più occasioni riesce per lo meno a inquietare nonostante la vicenda di fondo, con le dovute differenze del caso, non sia nuova. Poi diciamocela tutta, anche dal punto di vista formale, pur non arrivando alla rottura che provocò Argento con i suoi rossi onnipresenti, non è che Luca Guadagnino sia proprio l'ultimo arrivato, con buona pace delle rimostranze di Argento (anche comprensibili se vogliamo) e quelle di parte della critica.

Berlino 1977. In una Germania afflitta dagli scontri provocati dalle azioni della banda Baader Meinhof (consigliata la visione dell'omonimo film di Uli Edel), arriva all'accademia di ballo Markos Tanz la giovane ballerina Susie Bannion (Dakota Johnson), un'americana originaria di una comunità mennonita dell'Ohio. La nuova arrivata supera brillantemente il provino d'ammissione alla scuola e riesce a fare da subito colpo sulla coreografa Madam Blanc (Tilda Swinton) riuscendo così ad ottenere anche ospitalità all'interno del convitto della scuola grazie anche al posto libero lasciato dalla danzatrice Patricia Hingle (Chloë Grace Moretz) della quale si sospettano contatti con le fazioni terroriste. In realtà quest'ultima è in fuga dalla scuola, recatasi dal dottor Kemplerer (Tilda Swinton), un noto psichiatra, Patricia racconta all'uomo le sue convinzioni riguardanti il personale della scuola a suo dire composto da una congrega di streghe alla ricerca di un corpo ospite per la Madre dei Sospiri, una strega potentissima, la Markos stessa. Nel frattempo all'interno della scuola si svolge una vera e propria sfida politica tra le sostenitrici della vecchia Markos e quelle della Blanc, strega che dovrebbe essere a servizio della più illustre "collega". Nel frattempo il dottore si convince che davvero ci sia qualcosa di strano nella scuola, coinvolge così nelle sue indagini anche Sara Simms (Mia Goth), altra studentessa della scuola, proprio mentre Susie guadagna il posto da prima ballerina e la compagnia si appresta a inscenare davanti al pubblico il Volk, un balletto in stile contemporaneo molto sanguigno.

Guadagnino sposta l'azione da Friburgo a Berlino donando un contesto storico di violenza anche allo sfondo della vicenda, non solo gli anni di piombo tedeschi dominati dalle azioni della RAF (la Rote Armee Fraktion) ma anche il dramma dell'Olocausto e dei campi che arriva dal passato del Dottor Kemplerer, un contraltare di vero orrore da opporre a contrasto di quello del sabba finale delle nostre streghe. Formalmente impeccabile ma senza troppi eccessi, e quindi senza troppo colpire come l'originale, Guadagnino punta su un'atmosfera dai toni più plumbei, adatta anche al contesto storico raccontato, anche le architetture di contorno sono quelle vicine alla concezione di regime e non le splendide scelte argentiane che guardavano all'art déco e al liberty. Sulla sceneggiatura si è fatto un bel lavoro, anche la figura delle Tre Madri è più chiara e la vicenda ha una coerenza di cui si sentiva il bisogno, anche la questione delle fazioni tra le stesse streghe porta a un finale agghiacciante che perde un po' d'intensità proprio a causa di una scelta in chiusura finanche troppo spinta mentre i momenti più inquieti si hanno grazie al rapporto tra la danza di Susie e le conseguenze patite dalle altre ballerine. Grande attenzione proprio alla danza, cosa assente nel Suspiria originale, si lavora molto sui corpi e sulle coreografie, molto riuscito il momento dell'esibizione del Volk così come tutti i movimenti del sabba, bene anche le interpreti, non ci sono ruoli maschili se non quello del dottore comunque interpretato dalla Swinton, perfetta e che si esibisce irriconoscibile in ben tre ruoli distinti. Come dicevo in apertura, ho preferito questo film a quello di Argento, peccato solo che il riversamento di Prime Video non sembri all'altezza dal punto di vista qualitativo, questo film avrebbe meritato una resa migliore.