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REVIEWSLE RECENSIONI
05/03/2019
The Ego Ritual
The Ego Ritual EP
Una piccola, esilarante, eclettica gemma psych-rock.

Originari di Lincoln, UK, i tre bizzarri musicisti che rispondono ai nomi di James Styring (voce; già con The Popodogs prima e B Leaguers poi), William James Ward (chitarra e sorgente inesauribile di riff) e Gaz Wilde (oltre a suonare la batteria, si è anche occupato della produzione), esordiscono come The Ego Ritual con questa piccola, esilarante, eclettica gemma che va a sfruculiare baldanzosamente nel ricettario dei Sixties più profondi per cucinare una miscela psych-rock contornata di cascami paisley all’insegna del disimpegno.

Nello spazio di quattro canzoni, l’EP omonimo – corredato ironicamente da un intro e da un outro di bonghi e chitarre raga – procura l’effetto della prima sorsata di birra gelida in una serata canicolare: va giù con quella freschezza corroborante che ti riconcilia anche con le oscillazioni dello spread, e si viaggia acidi che è un piacere, senza pensieri, anzi pensando solo a godersi il caleidoscopio in technicolor che dalla perfidamente catchy “Chakra Maraca” conduce ai deliziosi crunch di “Days Of Set” (e qui la nota di merito va al lavoro vocale di Styring). Tra le due, una “Ten Points For The Red Star” solidamente radicata in dense trame proto-heavy (ascoltatevi l’assolo di Ward) e la superba chicca power-pop di “Serenade The Ley Line”, forse il pezzo più pregiato del lotto.

Se vi piacciono le canzoni infarcite delle solite marchette sociali o politiche, questo non è il disco che fa per voi; se, invece, volete passare una ventina di minuti su piani astrali lontani dalle brutture dell’umanità e divertirvi pure, ecco, cliccate qui; https://theegoritual.bandcamp.com/ e per la bellezza di 5 sterline (o 3,95 se preferite il digitale) potete farvi un bellissimo trip. Anche più di una volta…

(Guardatevi qui sotto il video di "Days Of Set" e abbandonatevi per 6 minuti e 25 secondi).