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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
01/03/2021
The Haden Triplets
The Family Songbook
Se amate il genere Americana e non vi è mai capitato di incocciare nelle Haden Triplets, bene, questo è il momento. L’armonia delle loro voci dipingerà il sorriso sui vostri volti. Un album indimenticabile.

Tre bambine sui tre anni, stessi sandaletti, stesso portamento, stesso viso, tuttavia già negli sguardi si intravedono tre differenti personalità.

Questa è la bellissima foto che ritrae le sorelle gemelle Petra, Rachel e Tanya Haden all’interno del booklet di The Family Songbook.  La musica e la famiglia, così delicatamente intrecciate, hanno avuto per loro un ruolo di primaria importanza.

Fin da piccole abbracciarono la tradizione di genitori e nonni, successivamente ognuna percorse la propria strada. Comunque le loro carriere si incrociarono spesso. Nel 2014 realizzarono il primo album insieme, prodotto nientepopodimeno che da Ry Cooder e sei anni dopo è arrivato l’atteso seguito.

Bene, siamo pronti per immergerci nell’universo delle Haden Triplets.

Nate a New York, ma cresciute a Los Angeles, affermate musiciste, vocalists oltre che strumentiste, sono figlie di Charlie Haden, figura chiave del jazz moderno americano collegato a Ornette Coleman, Carla Bley e Keith Jarrett. Se ciò non bastasse, sono pure nipoti di Carl E. Haden, personaggio mitico nella storia del country, apprezzato performer radiofonico e patriarca della “singing Haden family”.

Proprio quattro composizioni del celebre nonno recentemente venute alla luce, Who Will You Love, Ozark Moon, Memories Of Will Rogers e Gray Mother Dreaming sono presenti nel disco, magistralmente eseguite dalle “Triplets”. Ascoltandole vi troverete catapultati nell’America degli anni ’30, da cui trassero ispirazione Joan Baez, Bob Dylan e parecchi artisti folk.

Il libro delle canzoni di famiglia comincia però con un brano popolare, un traditional interpretato da numerosi musicisti, da Pete Seeger a Johnny Cash, il noto Wayfaring Stranger. Sicuramente dà l’impronta, con la sua atmosfera eterea, sospesa, all’intero lavoro che prosegue con la stupenda già menzionata Who Will You Love. La pedal steel del grande Greg Leisz (analizzando la sua carriera sarebbe più veloce citare per chi non ha suonato, comunque le collaborazioni con Bruce Springsteen e Allen Toussaint danno già un’idea della statura di questo artista) decora armoniosamente gli arpeggi di un altro monumento della musica, il chitarrista Bill Frisell.

Abituate già in gioventù a cantare insieme, le loro armonie vocali regalano insolite emozioni nei dodici brani presenti e forse la gemma del disco è Every Time I Try scritta da un altro membro di famiglia, il fratello Josh. Famoso per essere il frontman degli Spain, partecipa suonando il basso nel pezzo in cui si cimenta pure Doyle Bramhall II, vecchia conoscenza del produttore Woody Jackson. Il chitarrista texano ci dona un assolo ispirato che fa respirare l’aria di un tempo, quando, semplicemente, venivano scelti gli ospiti più adatti per le canzoni senza dover necessariamente avere un nome famoso.

Anche il compianto bassista Larry Taylor dei Canned Heat si aggiunge a questo progetto ed è interessante il suo contributo specialmente in Say You Will, dove una canzone di Kanye West (non solo quindi standards e nostalgia in quest’opera!) si trasforma grazie a un sorprendente arrangiamento.

La loro innata capacità nel trarre linfa dal country folk tradizionale creando qualcosa di nuovo e alternativo si denota nella ripresa dei classici del genere Americana Wildwood  Flower e I’ll Fly Away sapientemente posti alla fine del disco. Una cascata di emozioni, voci da brivido. E nella seconda canzone nominata compare pure un pump organ da mille e una notte suonato da Zac Rae, uno dei più eclettici polistrumentisti del momento ai servigi dei Death Cub for Cutie e con un passato di collaborazioni importanti, da Alanis Morrisette a Morrissey.

Le Haden Triplets non ci fanno mancare nulla in questa pregevole opera. 

E le parole di Petra sintetizzano in maniera perfetta il significato del titolo e del loro lavoro: “Non vi è niente come la famiglia, niente come quel sentimento che provi quando canti in famiglia”.


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