Caratterizzato dal loro tipico mix di vulnerabilità e melodie intense, il nuovo disco degli Have Mercy, The Loneliest Place I've Ever Been, è dedicato agli appassionati di alt-rock carico di emozioni e di songwriting senza tempo. È una raccolta di canzoni da ascoltare quando la notte sembra troppo silenziosa
L'album è stato prodotto da Brian Swindle, mixato da Paul Leavitt e masterizzato da Nick Townsend. La direzione creativa e la copertina dell'album sono state curate da Benjamin Lieber (membro di band come Head North e Marigold), che ha recentemente lavorato con band come Mayday Parade e Four Year Strong.
Il primo singolo dell'album è la catartica “August 17”, accompagnata da un video musicale. “August 17” è un singolo emotivamente crudo che cattura il dolore dei ricordi, della perdita e delle parole non dette. Con testi confessionali e chitarre impetuose, la canzone è una potente meditazione sul rimpianto e sulla natura fragile delle relazioni umane. È una canzone per chiunque abbia mai guardato indietro e desiderato aver fatto di più, chiamato prima, essere rimasto più a lungo e amato più intensamente.
"Abbiamo aspettato così a lungo per mostrare ai nostri fan quello su cui abbiamo lavorato. Sembra che sia iniziato un nuovo viaggio per la nostra band. Non c'è modo migliore per dare il via a questo album che pubblicare una canzone come “august 17”. È una canzone incredibilmente personale che ha un grande peso. Parla della perdita e del dolore continuo che si prova dopo che qualcuno se n'è andato. Con il tempo il dolore può diminuire, ma non smette mai di far male", racconta Brian Swindle, cantante degli Have Mercy.
Il singolo “tv glows” è una riflessione carica di emozioni sull'amore perduto e sul diventare adulti. Ancorata alla nostalgia notturna e alla dolorosa vulnerabilità, la canzone esplora nei testi il tema dell'allontanamento da qualcuno che un tempo era come una casa. Il video musicale che accompagna il brano rispecchia questo stato d'animo, seguendo la band mentre percorre una strada secondaria tranquilla, persa nei pensieri e nei ricordi. È malinconico, sincero e inconfondibilmente Have Mercy.
"Questa è una canzone che parla della comprensione delle dinamiche di una relazione e di come le cose cambiano nel tempo. Il testo esplora la possibilità che una cosa bella finisca e come ci si sentirebbe. Quella paura opprimente che ‘il nostro piccolo litigio abbia rovinato tutto?’”, condivide Brian Swindle, cantante dei Have Mercy. “Musicalmente, è molto simile ai Gin Blossoms con un tocco più moderno. Probabilmente all'epoca ascoltavo un po' troppo la musica degli anni '90, ahah”.
Tracklist
only, if only
august 17
little pieces
in my veins
old selfish me
tv glows
this could be gold
faking a crush
what happy is
medicine