Cerca

Banner 1
logo
Banner 2
TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
01/02/2021
Coldplay
Trouble
Il terzo singolo estratto da Parachutes racconta di un periodo in cui Chris Martin si era comportato da vero coglione con i propri compagni di band.

Chi non si è comportato da vero stronzo almeno una volta nella vita? Chi non ha mai fatto male deliberatamente a qualcuno che ama, fosse questo un amico o il partner? Chi non ha mai ferito, con parole o azioni, le persone che gli stanno intorno, magari per nervosismo, per rivalsa o semplicemente perché ha perso il controllo?

Beh, chi non lo ha mai fatto, alzi la mano e si prenda tutti gli applausi, perché è un santo votato alla beatificazione. Per tutti gli altri, compreso il sottoscritto, non resta che cospargersi il capo di cenere e ascoltare Trouble, terzo singolo estratto da Parachutes, esordio datato 2000 del gruppo britannico dei Coldplay.

La canzone, infatti, fu scritta da Chris Martin quando si rese conto di essersi comportato da vero coglione nei confronti degli altri membri della band. Una canzone di scuse, questo il senso, rivolta ai compagni di avventura, a quelle persone insieme alle quali, non solo condivideva la maggior parte della giornata, ma stava inseguendo un sogno che, poi, di lì a breve, sarebbe diventato realtà.

In tal senso, i versi “I never meant to cause you trouble, And I never meant to do you wrong” sono espliciti della volontà di fare ammenda di tutti gli errori e di liberarsi di quella ragnatela di rimorsi e di pensieri (“a spider web and I'm caught in the middle, So I turned to run, The thought of all the stupid things I've done”) che stava togliendo al cantante la serenità in un momento così decisivo della propria vita.

Trouble rispecchia perfettamente il mood che attraversa Parachutes, un disco che sembra composto di canzoni fragili e all’apparenza semplicissime, e che invece riesce a toccare il cuore dell’ascoltatore, proprio grazie a un disperato spleen malinconico, a tratti reso diafano dal falsetto etereo di Chris Martin.

E pensare che Trouble, originariamente, era tutto tranne la canzone tristissima che oggi conosciamo. Scritta nel settembre del 1999, il brano era caratterizzato da ritmi adrenalinici e da riff di chitarra distorti, tanto da avere quasi le sembianze di una sfuriata punk rock. Così, però, la canzone non funzionava e, prova dopo prova, si rafforzò nei Coldplay la convinzione che, rallentandola, Trouble avrebbe suonato decisamente meglio. Fu quindi ripensata e ricostruita intorno a un dolente e delicato riff di pianoforte, che ne divenne così il corpus estetico e sostanziale.

La canzone fu un clamoroso successo commerciale, arrivando nella top ten delle classifiche inglesi e piazzandosi benissimo in tutte le classifiche, americane comprese. La notorietà del brano, spinse molte aziende a chiedere in prestito la canzone per accompagnare spot pubblicitari, ma nonostante le offerte multimilionarie di Diet Coke e Gap, la band si è sempre rifiutata di venderne i diritti. In fin dei conti, Trouble era una canzone di scuse, sentita e personale, che Martin aveva scritto per farsi perdonare dai suoi amici. E il pudore, si sa, non ha prezzo.


TAGS: Coldplay | NicolaChinellato | pop | recensione | review | tracks | trouble