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REVIEWSLE RECENSIONI
08/07/2017
ELF POWER
Twitching In Time
Gli Efl Power che preferiamo: ballate agrodolci e vivace Power Pop.
di Giorgio Cocco

Nella geografia del Rock americano Athens è sempre stata associata al nome dei B’52s e soprattutto a quello dei R.E.M.. Già ce ne sarebbe d’avanzo per la piccola cittadina della Georgia. Non basta, perché nella prima metà degli anni ’90, fu anche il terreno fertile sul quale germogliò la Elephant 6, incubatrice artistica, prima che etichetta discografica, che contribuì in maniera determinante alla crescita e all’affermazione della scena Indie d’oltreoceano dando l’abbrivio alle carriere di band fondamentali come Olivia Tremor Control, Neutral Milk Hotel, Apples In Stereo, of Montreal e, non ultimi, i protagonisti di questa recensione: gli Elf Power. L’assunto programmatico del collettivo “E6” prevedeva pochi orpelli produttivi (registrazioni domestiche e filosofia DIY) unitamente alla ricerca di un pubblico di tutte le età con canzoni durevoli nel tempo. Facile a dirsi! Nella realtà dei fatti, l’assidua frequentazione dei luoghi classici del Rock (una vera e propria venerazione per i Beach Boys, i Beatles e i Byrds), avendo contezza dei mutamenti stilistici di quegli anni messi in atto da band come Pavement, Guided By Voices e Yo La Tengo. Anche gli Elf Power di Andrew Rieger e Laura Carter riuscirono a dar vita ad un sound originale e carico di reminiscenze a cui sono rimasti fedeli per tutto l’evolversi della loro storia senza mai mollare un centimetro alle mode passeggere. Creatures (2002), Walking With The Beggar Boys (2004) oppure il magnifico Back To The Web (2006) sono lì a testimoniarlo, piccoli grandi capolavori Pop/Rock tra i più seducenti di tutto il decennio. Altro lavoro importante, anche per il suo portato emotivo, Dark Devolopments (2008) scritto in collaborazione con l’amico e concittadino Vic Chesnutt, il talentuoso e sfortunato songwriter scomparso pochi mesi dopo l’uscita dell’album.

Tornando a tempi più recenti l’ultimo Sunlight On The Moon del 2013 aveva lasciato la sensazione di una band arrivata al capolinea - impegnati più sulla conservazione dei 150 acri che la fondazione Elephant 6 / Orange Twin ha acquistato anni fa alle porte di Athens per dar vita ad una comunità autosufficiente e massivamente ambientalista - che non sulla prosecuzione della carriera musicale. Ora, del tutto inaspettata, la smentita: un disco nuovo di zecca, quattordici brani originali che, come ai bei tempi, commuovono e divertono in egual misura. Dentro, tutto il sapere compositivo di Rieger e compagni che si concretizza con un’alternanza di ballate agrodolci e vivace Power Pop. Protagoniste le chitarre elettriche (All Things Combined), acustiche (Cold Vines), slide (The Cat Trapped in the Wall), gli altri strumenti dosati con misura e leggerezza. Il trittico d’apertura rivaleggia con i pezzi pregiati del repertorio dei cinque georgiani, la struggente Halloween Out Walking, i sussulti ritmici della rockeggiante Ten Dollars On The Ground, poi Watery Shreds, trepidazioni per pianoforte e distorsioni chitarristiche che rimandano alla memoria il Robert Wyatt di Shleep. Tra le altre perline del disco la caustica e melodiosa title track, le psichedeliche e beatlesiane In A Room e Withered Husk e, infine, Melted Down, il marchio di fabbrica degli Elf Power: volume dell’ampli sotto controllo ed intelligenza Pop. Non rimane che consigliare l’ascolto di Twitching In Time, il ritorno sulle scene di uno dei gruppi indispensabili per assimilare l’intima essenza del Rock indipendente americano più autentico e coinvolgente.