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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
30/11/2017
Tom Vague
"Vague" è meglio di "Vogue"
Tom Vague non si è fermato e dopo i primi venti numeri ha pubblicato brochure (in senso del loro formato) di più ampio respiro su argomenti non facili (King Mob, terrorismo).
di Stefano Galli steg-speakerscorner.blogspot.com

Tom Vague è importante come Mark P.

Quest’ultimo creò, scrisse ed editò la prima punkzine britannica: Sniffin’ Glue (si dovrebbe trovare ancora facilmente un’antologia)[1].

Tom Vague porta la miglior grafica di Ripped & Torn[2] a un livello più alto e crea la fan-fanzine par excellance: Vague. Meglio di Vogue.

Antz-iano d’acciaio, banshee-iano senza compromessi, egli distilla numeri in cui si seguono gli artisti beneficiati delle sue cronache come se si fosse lì.

Un piacere e una necessità.

Non garantisco nulla (d’altronde i maggiori di 40 anni che leggono questo blog, e ne hanno bisogno al di là di una versione un poco diversa dei loro heyday, hanno delle gravi mancanze da colmare e quindi la ricerca non guasta).

Ma fu pubblicata una antologia dal titolo The Great British Mistake (che rimanda a una canzone di The Adverts) idonea per i non completisti e che forse si può ancora trovare cercando in rete AK Press o al più fra venditori non convenzionali.

Tom Vague non si è fermato e dopo i primi venti numeri ha pubblicato brochure (in senso del loro formato) di più ampio respiro su argomenti non facili (King Mob, terrorismo).

Curioso, pensavo di chiudere ricordando che un ("il", per meglio dire) suo erede è Stewart Home: ho letteralmente spolverato a tarda ora qualche preziosa copia vagueiana e chi trovo?

Stewart Home nelle pagine finali di almeno due issue degli ultimi Vague con una pagina di promozione di sue pubblicazioni e uno slogan che farebbe versare lacrime a più di un copy pubblicitario.

Troverete facilmente il sito di Stewart Home e cercando un po’ anche di Tom Vague riuscirete a reperire qualche cosa (forse è ancora scaricabile una storia di Notting Hill e del W11).

Ma il mio fido browser spirituale (a safety pin stuck in my heart?) mi conduce a una meta non prevista: su www.vaguerants.org.uk anche i ritardatari potranno far finta di non esserlo.

Ogni tanto c’è un lieto fine.

Per Jon Savage forse non servono annotazioni? Lo spero.

 

[1] Sto scrivendo del Regno Unito, per gli USA anche se formalmente sono più simili a riviste tradizionali si vedano Punk The Original, New York Rocker e, per la costa ovest, Search & Destroy. Di nuovo, per la prima e la terza testata sono state pubblicate anni fa antologie.

[2] Forse la fanzine punk, creata da Tony D., più curata graficamente fra le prime.