Come ormai sanno benissimo i fan della Marvel Comics, e anche buona parte dei sostenitori del solo universo cinematografico messo in piedi dai Marvel Studios (ormai Disney) e che ha preso il nome di Marvel Cinematic Universe, la questione dei diritti di sfruttamento al cinema degli eroi Marvel è (ed è stata ancor di più in passato) materia complicata assai. Senza voler riassumere tutta la trafila di questioni legali di cui si è ampiamente discusso in diverse occasioni, basti sapere che la Sony ha ancora in mano i diritti di sfruttamento dei personaggi e delle idee legati alla figura di Spider-Man (e Venom è uno di questi).
Per quel che riguarda l'amichevole arrampicamuri di quartiere si è trovato un accordo tra la Sony stessa e i Marvel Studios per far rientrare Spidey (quello di Tom Holland ma non solo) all'interno del MCU, operazione con tutta probabilità di gran convenienza per entrambe le parti che possono così spartirsi le fette di una torta molto, molto grande. Discorso diverso per i personaggi a latere del mondo di Peter Parker con i quali la Sony ha in programma (un programma che sta già realizzando) di sviluppare una sorta di universo narrativo secondario dove personaggi come Venom, Morbius e in futuro Kraven il cacciatore e altri ancora potranno trovare posto: il Sony's Spider-Man Universe.
Questione complessa, immagino i fan avrebbero piacere di vedere tutti i personaggi Marvel passare in mano ai Marvel Studios; aspettiamo ancora un vero esordio per i brand che erano finiti in mano alla 20th Century Fox (Fantastici 4, X-Men) e che ora la Disney ha acquistato; difficilmente però la Sony mollerà a cuor leggero quella che potenzialmente è ancora una gallina dalle uova d'oro (ci saranno invece quasi certamente altre collaborazioni). Così tocca proprio a questo Venom inaugurare quello che sulla carta avrebbe potuto essere un universo narrativo parecchio oscuro (Venom, Morbius, Kraven... non proprio degli allegroni) ma che almeno con questo primo capitolo si rivela essere molto più innocuo di quel che ci si potesse aspettare.
Carlton Drake (Riz Ahmed) è un multimilionario a capo di un impero industriale all'avanguardia, le sue attività comprendono anche l'esplorazione spaziale. Al ritorno da una delle sue missioni esplorative nel cosmo, una delle navicelle della Life Foundation torna sulla Terra portando alcuni esemplari extraterrestri, una sorta di simbionti che per sopravvivere alle condizioni terrestri necessitano di legarsi a un corpo ospite. Non tutti gli umani sono però in grado di sopportare l'unione con uno di questi simbionti, organismi alieni che spesso provocano la morte del corpo che li ospita. Incurante di tutto ciò Drake continua la sperimentazione causando quindi la morte di numerosi "volontari".
Eddie Brock (Tom Hardy) è invece un giornalista d'inchiesta molto attivo sui social, ha l'occasione per intervistare proprio Drake, sotto raccomandazione del giornale per cui lavora di trattare l'eminente personalità (e finanziatore del giornale) con i guanti bianchi, cosa che Eddie ovviamente non farà, perdendo così tutto: casa, lavoro, fidanzata (Michelle Williams). Quando per Eddie si presenterà l'occasione di trovare delle prove sulle sporche manovre portate avanti da Drake, sarà proprio il giornalista a legarsi accidentalmente a uno dei simbionti, Venom, diventando contro la sua volontà una sorta di (anti)eroe dai poteri (e dalla fame) decisamente interessanti.
In questa trasposizione molto del fascino del personaggio Marvel si è perso, il fatto di non aver potuto legare (o di non aver voluto, poco importa) l'origine del personaggio alla storia di Spider-Man ha reso il Venom di Tom Hardy molto meno interessante della sua controparte cartacea. Nel mondo dei fumetti inizialmente quello che solo più avanti conosceremo come Venom sembra essere semplicemente un nuovo costume dell'Uomo Ragno proveniente da un pianeta alieno, sarà Reed Richards dei Fantastici 4 a scoprirlo senziente.
Una volta ripudiato da Peter Parker perché cosa viva e anche pericolosa, il simbionte si legherà a una persona che già di suo odia Peter Parker (per motivi che non stiamo a spiegare) sfruttando questo odio per diventare il nemico numero uno di Spider-Man, un nemico che per popolarità, grazie anche alle matite innovative di Todd McFarlane, rivaleggerà anche con il classico Green Goblin.
Questo contrasto è inesistente nel film, Spider-Man nemmeno compare, fatto che costringe gli sceneggiatori e il regista Ruben Fleischer a confezionare una storia molto più semplice e meno stratificata che deve ripiegare su una sorta di buddy movie "a solo" ricreando le dinamiche da strana coppia tra Eddie Brock (personaggio molto ripulito rispetto all'originale) e Venom affidandole a Tom Hardy e alla computer grafica, dinamiche a tratti anche divertenti ma che non lasciano troppo a un film tutto sommato trascurabile e di scarso interesse.
Ruben Fleischer è anche bravo, alcune sequenze action sono davvero ben dirette, Tom Hardy lo conosciamo ma diciamo che qui il suo talento, di solito strepitoso, non viene espresso al meglio; troppo lunga la parte introduttiva che, non mettendo in campo nulla di troppo profondo, si poteva accorciare. Purtroppo anche quando finalmente compare Venom i momenti di giubilo non si presentano, il film viene presto archiviato tra i superflui e presto dimenticabili. Peccato, il personaggio avrebbe meritato di meglio. Resta sempre valido l'assunto che per i fan del genere una visione può valer la pena, anche tra i cinecomics c'è molto, molto di meglio, ma se appunto il genere piace...