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REVIEWSLE RECENSIONI
16/11/2018
Sick Of It All
Wake The Sleeping Dragon
33 minuti di hardcore senza compromessi. 17 pezzi lanciati a velocità supersonica. 32 anni di carriera. I Sick Of It All perpetuano inarrestabili la leggenda dell’hardcore newyorkese con una formula comprovata e un unico obiettivo: spaccare i culi.

I Sick Of It All sono probabilmente uno dei prodotti a più lunga scadenza dell’hardcore newyorkese anni Ottanta. Formatisi nel 1986 nel Queens, a New York, la band è composta dagli incredibili fratelli Lou (voce) e Pete Koller (chitarra), Armand Majidi alla batteria e Craig Setari al basso, in una formazione solida e compatta dal 1993.

Costanza e coerenza le loro parole chiave, che si rispecchiano nell’atteggiamento, nei suoni, nella pubblicazione a cadenze pressoché regolari degli album (tra i quali non passano mai più di quattro anni), nella scelta consapevole dei testi che offrono, negli apprezzatissimi e numerosi live in giro per il mondo e nell’affetto verso i fan. Leggendari per la scena hardcore di New York, sono ormai una delle band più amate e stimate in America ed Europa (Italia ampiamente compresa) dagli hardcore kids. A questi la band regala concerti ogni volta devastanti, muscolari, aggressivi, senza compromessi e accomunati da un affettuoso sentimento di famiglia.

Arrivati ormai al dodicesimo album i SOIA non offrono quindi più soprese ma certezze. Se vuoi un hardcore duro e feroce, semplice ma attento alla tecnica, perennemente arrabbiato ma sempre carico di voglia di rivoluzione, in cui si respira integrità artistica ad ogni nota, hai il gruppo giusto tra le mani. Anche con Wake The Sleeping Dragon! le regole non cambiano.

Come ha dichiarato il batterista Armand Majidi, i Sick Of It All sono “una band che vive di frustrazione" e l’invecchiare non fa che fornire un’ulteriore freccia al loro arco. Rispetto a band che cantano solo di feste e bagordi, i SOIA respirano a pieni polmoni gli aspetti peggiori del mondo in cui viviamo, alimentano costantemente la loro frustrazione e sfogano tutto ciò che accumulano in musica. Con una ricetta del genere, abbinata alla matura consapevolezza del ventaglio che hanno a disposizione con i propri mezzi artistici ed espressivi, il futuro per la loro carriera è potenzialmente illimitato.

Nel nuovo Wake The Sleeping Dragon! i SOIA propongono però anche delle piccole novità. Collaborando anche questa volta con il produttore Jerry Farley (Lamb of God, Every Time I Die, Ill Niño), la band dei fratelli Koller ospita per un paio di canzoni anche le voci di Chuck Ragan degli Hot Water Music e Tim McIlrath dei Rise Against, con cui ci regalano una canzone smaccatamente Oi! come “Bull’s Anthem”, in cui si tratta degli abusi sugli animali.

Rispetto alla norma, i Sick Of It All si sono concessi una maggiore libertà lirica, utilizzando un approccio più aperto ed ironico nella scrittura e trattando così di molti argomenti diversi. Dagli eroi musicali della band come i Bad Brains (tra i pionieri del punk hardcore americano) con “That Crazy White Boy Shit”, ai loro demoni con “The Snake (Break Free)”, al narcisismo sui social media con “Self Important Shithead”, agli amici persi con “Always With Us”, fino alla catastrofe a cui stiamo andando incontro grazie alla distruzione delle risorse naturali del nostro pianeta su “Beef Between Vegans” e alla denuncia dei soprusi causati dal capitalismo moderno con “Work The System”.

Confezionato con la bellissima copertina di Ernie Parada (realizzata su suggestione del vocalist Lou Koller), in cui vediamo un drago salire sull’Empire State Building, Wake The Sleeping Dragon! è il disco perfetto per ogni hardcore kid: veloce, incazzato e senza nessun compromesso.

Se rientri nella descrizione non ci sono altre strade: comprare il disco, premere ripetutamente play allo scadere dei 33 minuti e aspettare l’ennesimo live. E in questo caso vorrà dire che ci vedremo presto.