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REVIEWSLE RECENSIONI
21/07/2021
Blackberry Smoke
You Hear Georgia
Se il southern rock è duro a morire, il merito va a band come i Blackberry Smoke, che al settimo album sfornano il loro lavoro migliore

Che il southern rock, nel corso del tempo, sia cambiato è un dato di fatto. Dal suo periodo di massimo splendore negli anni '70, con artisti del calibro di Lynyrd Skynyrd, The Allman Brothers, Blackfoot e ZZ Top, il genere ha visto le proprie peculiarità scolorire ed è stato per buona parte assorbito dal country. Fortunatamente, ci sono ancora band, là fuori, che lo tengono in vita, inclusi, dal 2001, i Blackberry Smoke, i cui album, anche se li puoi trovare nelle classifiche country, sono rock sudista in tutto e per tutto. Il loro settimo disco, You Hear Georgia, conferma tutte le cose buone che abbiamo sempre scritto e pensato a proposito della band, che si ripresenta in straordinaria forma, con un lavoro ancora più southern rispetto al suo predecessore, Find a Light del 2018, che aveva virato un po' nel territorio dell'alt-rock.

La prima traccia Live It Down si apre con un riff di chitarra sgangherato, ruvido, bluesy e sudista, e tira fuori un groove quasi funky, aprendo il disco come meglio non si potrebbe. E’ questa la matrice di una scaletta, che prende anche direzioni diverse, certo, ma che suona tutta esattamente come si apre: verace, sanguigna, ricca degli afrori e dei profumi della Georgia evocata nel titolo, che sanno di sentito omaggio e incondizionato amore verso la terra natia. Merito anche del produttore Dave Cobb, autentico genietto del sound made in America, che tratta la materia con autentica maestria e accuratezza filologica, regalando alla band un suono vintage, eppure autentico e incredibilmente fresco.

Se la title track è ruvida come l’opener, All Rise Again martella le casse, virando verso un hard blues pesante e muscolare (ci sono anche la voce e la chitarra del super ospite Warren Haynes) e All Over The Road spinge il piede sull’acceleratore di un rock’n’roll adrenalico in derapata slide, la band capitanata da Charlie Starr sa anche creare ballate avvolgenti come la bucolica Old Enough To Know, luminosi mid tempo country rock come la meravigliosa Ain’t The Same, saltellanti divertissement (Hey Delilah) e lentoni country dal sapore outlaw (Lonesome For A Livin’, con Jaime Johnson come ospite).

You Hear Georgia è disco pimpante e orgogliosamente sudista, legato alle radici, certo, ma che esprime uno stile immediatamente identificativo e che fotografa al meglio una band che sta scrivendo pagine importanti di un suono che è duro a morire, nonostante tutto.

Se tutto andrà bene, dovrebbero arrivare in Italia a febbraio del prossimo anno: il nostro consiglio è di non perdervi il loro ruggente live act. In attesa, salite in macchina, abbassate il finestrino e, capelli nel vento, godetevi questo ottimo disco, che sembra scritto apposta per puntare l’orizzonte di questa calda estate italiana.


TAGS: blackberrysmoke | loudd | NicolaChinellato | recensione | review | rock | southern | youheargeorgia