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THE BOOKSTORECARTA CANTA
Young Flesh Required
Alan G. Parker, Mick O'Shea
2011  (Soundcheck Books)
CARTA CANTA
all THE BOOKSTORE
02/12/2017
Alan G. Parker, Mick O'Shea
Young Flesh Required
Ed allora nel 2011, a 35 anni dal vero anno del punk, qualche cosa di più ci si doveva aspettare da Young Flesh Required di A. G. Parker “con” M. O ‘Shea
di Stefano Galli steg-speakerscorner.blogspot.com

Quando tornai dal mio viaggio a Londra alla fine di dicembre 1977 NON consegnai (eppure gli accordi erano “portaci un libro sul punk che te lo paghiamo”) ai due conduttori di “Sine Ulla Intermissione” la copia di Punk di Julie Davis, avendo già comunque deciso di tenermi il libro di Caroline Coon, 1988 The New Wave Punk Rock Explosion[1].

Faccio questa premessa in quanto di fatto i libri già allora contavano come e più delle fanzine, perché essi erano merce rara e in qualche modo, soprattutto già dotati di respiro storico.

Le eccezioni non mancarono, ma si trattava quasi esclusivamente di riviste[2].

Fra libri essenziali o almeno importanti sul punk e quanto seguì si arriva almeno ad una dozzina abbondante, e fra essi un minimo di tre ad argomento esclusivo o principale Sex Pistols sono identificabili.

Ed allora nel 2011, a 35 anni dal vero anno del punk, qualche cosa di più ci si doveva aspettare da Young Flesh Required di A. G. Parker “con” M. O ‘Shea in considerazione di quanto già sino ad allora pubblicato e delle precedenti opere letterarie che hanno pubblicato (particolarmente godibile quella del secondo Only Anarchists Are Pretty).

Nel senso che la bibliografia che lo conclude risulta troppo scarna, per lo meno il volume di Clinton Heylin scritto su NMTBH’sTSP non citato stupisce, per chi sa come si scrivono i libri e si sarebbe aspettato dalla varietà autorevole di fonti (anche periodiche) evocate la garanzia di un lavoro assolutamente accurato.

Lascia a desiderare anche la riproduzione fotografica nel testo di immagini in originale a colori che sono semplicemente sbiadite nel b/n.

Eppure non poche recensioni indicano le illustrazioni fra i punti di forza: per esempio data la rilevanza e la collezione di Parker qualche bella riproduzione di capi d’abbigliamento marchiati Westwood/McLaren non avrebbe guastato.

Un raffronto, immancabile, con England’s Dreaming di Jon Savage (anche in edizione tascabile se si vuole badare solamente al testo) operato su un paio di avvenimenti porta a concludere che mentre il primo ha un respiro più generale e non datato, Young Flesh Required va sul particolare minuto, dunque più un libro per completisti, ma non privo di pecche.

Due errori evidenti sono: le date di nascita di Morrissey e di Siouxsie Sioux, sbagliate (la prima lo ringiovanisce, la seconda la invecchia), e ancora a proposito di Siouxsie and the Banshees indicarli come in concerto al Roxy (cioè The Roxy di Neal Street) il 21 dicembre 1976, mentre il loro secondo concerto fu solamente il 24 febbraio 1977 al Red Deer di Croydon aprendo per Johnny Thunders and the Heartbreakers[3].

Lascio per ultimo quello che reputo il difetto maggiore: la discografia è solo quella ufficiale e risulta davvero insoddisfacente dato che di registrazioni semi-ufficiali la storia dei Sex Pistols è colma e talune sono importanti; per di più Spunk ha ricevuto una “canonizzazione” ed è ormai un album assolutamente legale oltre che imprescindibile (pur se i puristi preferiscono la versione semi-legit intitolata No Future UK?) però non è citato.

Ma anche sull’assolutamente ufficiale (perché pubblicato da Virgin e/o EMI) ci sono mancanze, in particolare e soprattutto il cofanetto di 3 CD sostanzialmente senza titolo e noto come Box[4].

In conclusione: caveat emptor e un giudizio 3/5.

 

[1] Credo si tratti in assoluto dei primi due volumi pubblicati in Gran Bretagna in argomento.

[2] Mi riferisco a Zigzag, qualche anno dopo The Face e Blitz per diversi anni. Per le fanzine rinvio a quanto ho scritto partendo da Tom Vague.

[3] Argomento verificato sia sul materiale del fan club, sia anche con Billy “Chainsaw” Houlston (che definire responsabile del “Banshees File” è più che riduttivo) personalmente.

[4]  Che sebbene fuori catalogo è meritevole di essere cercato (a parte il fatto che discografie con titoli non più disponibili sono quasi pane quotidiano).