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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
13/03/2024
Le interviste di Loudd
Due chiacchiere con... Schonwald + Shad Shadows
Schonwald e Shad Shadows sono due facce della stessa entità, il binomio Alessandra e Luca, che da un lato esprimono il loro lato più darkwave e post punk, mentre dall'altro danno libero sfogo ad uno stile dark mescolato all'elettronica e all'EBM. Ne parliamo insieme a entrambi con una chiacchierata coordinata dal nostro Stefano.

Alla serata organizzata lo scorso 24 febbraio da Brianza New Wave al Tambourine di Seregno (vedi live report qui) ho conosciuto di persona Alessandra e Luca; dopo qualche chiacchera è venuto spontaneo concordare un'intervista.

Sfruttando il fatto che sono entrambi di Ravenna, mi è tornato in mente un jingle pubblicitario che ha fatto la storia della tv commerciale (alcuni di voi si ricorderanno un giovane Stefano Accorsi nella pubblicità del gelato Maxibon: “Two is megl' che one”) così abbiamo deciso di duplicare l’intervista, ovvero di parlare dei due progetti gemelli del duo ravennate: quello di più lungo corso, ovvero gli Schonwald, ma anche del progetto successivo, ultimamente più prolifico, quello dei Shad Shadows.

Come già successo con le Winter Severity Index (leggi l’intervista qui) anche il dialogo con Alessandra e Luca, che sono sulla scena musicale da oramai diversi anni, apre degli spazi interessanti, permettendo l’intersecazione di diversi piani: dagli albori del gruppo, alla dimensione live, con un particolare affondo sull’endemica circostanza della difficoltà di suonare in Italia rispetto all’estero, per giungere alle interessanti notazioni sulla ragione per cui Alessandra e Luca hanno deciso di “duplicare” i loro sforzi, decidendo, anche con scelta azzardata, di generare un progetto parallelo a Schonwald, quale è, con le sue peculiarità così come ben descritte da Luca, Shad Shadows.

Buona lettura.

 

 

Ciao, è stato un vero piacere conoscervi di persona, in quanto ritengo di poter essere considerato un vostro fan della prima ora (pensate solo che la suoneria del mio cellulare è un sample di "A thousand smiles", uno dei pezzi presenti nel vostro primo album Amplified Nature). Partirei quindi da tale album: come è cominciato tutto, qual è l’abbrivio da cui inizia Schonwald?

Alessandra: Abbiamo iniziato a muovere i primi passi come Schonwald nel 2008. Entrambi venivamo da esperienze musicali in band con formazione classica per il rock: basso, chitarra e batteria. Avevamo voglia di sperimentare nuovi suoni legati all’elettronica quali drum machine e sintetizzatori e da lì a poco sono nati i primi brani inseriti nel primo album Amplified Nature uscito per l’etichetta Lussemburghese Pocket Heaven Records.

 

Parliamo un attimo di “Gemini”, un brano edito come lato B del singolo “Mercurial”, personalmente uno dei più bei singoli darkwave italico e non solo. Mi pare che in quel singolo, pubblicato nel 2013, ovvero dieci anni or sono, ci siano i germogli del successivo percorso musicale di Schonwald (e forse anche di Shad Shadows). Concordate con questo giudizio?

Luca: Sì, hai detto bene, perché "Gemini" è stato il primo brano che ci ha fatto intraprendere un nuovo percorso musicale, permettendoci di ragionare su una struttura di canzone basata solamente sull’elettronica e definendo uno stile musicale che ci identifica da quella pubblicazione ad oggi.

 

Passiamo ad un album, forse meglio dire un EP, un po’ particolare come Schonwald play cover songs; una serie di cover che omaggia la scena goth degli anni Ottanta. Trovo che la cover di “A night like this” dei Cure, se non ancor di più “Disorder” dei Joy Division, sia veramente un omaggio alla prima scena wave, filtrata da una sensibilità personale. Cosa vi ha spinto ad incidere quel disco? Un desiderio di riconoscervi parte di un percorso oppure ci sono state altre ragioni?

Alessandra: Più che un EP vero e proprio si tratta di una raccolta di cover registrate in diversi periodi. Alcune sono nate dalla voglia di creare una nostra versione di alcune canzoni che amiamo, mentre altre sono state registrate per progetti specifici come “Disorder”, che è stata registrata per un tributo ai Joy Division (il brano è stato anche utilizzato dal sito Post-Punk.com per un loro promo video) oppure “In our Angelhood”, che è stata registrata per un tributo ai Cocteau Twins.

 

Dopo i dischi citati (e altri di seguito pubblicati come Schonwald, uno su tutti Night Idyll), ecco che nel 2015, out of blue appare il progetto parallelo Shad Shadows. In sincerità, all’inizio l’ho concepito come un vostro divertissement, come dire, realizzato un side project che strizza l’occhio al mondo EBM. Evidentemente ero in errore visto che, come Shad Shadows, forse avete pubblicato alla pari di Schonwald. Cosa vi ha spinto a “sdoppiare” la vostra identità?

Luca: Il progetto Shad Shadows è nato dall’esigenza di concentrarci su uno stile elettronico/EBM che sarebbe stato complicato riuscire a inserire nelle sonorità di Schonwald, che mantiene un appeal molto post-punk.

 

Nel momento ideativo di un pezzo ragionate per “comparti”, nel senso vi viene da ragionare nel senso "adesso incidiamo qualcosa come Schonwald o Shad Shadows", oppure prima nasce l’idea e poi decidete sotto quale moniker inciderla, anche tenuto conto che, a differenza di Shad Shadows, il cantato di Schonwald è praticamente appannaggio esclusivo di Alessandra?

Luca: Quando registriamo ci concentriamo su un singolo progetto per volta, questo ci aiuta ad immaginare un mondo sonoro diverso per ogni pubblicazione. Il discorso del cantato cerca di seguire la volontà di differenziare i due progetti; come Shad Shadows il cantato è mia priorità e Alessandra impreziosisce le canzoni qua e là con la sua vocalità, mentre come Schonwald lei ha il comando del timone ed io sono il mozzo Spugna!

 

Passiamo alla dimensione live. Senza voler porre alcun metro di paragone, ho notato che voi, come un altro gruppo storico della scena synth-wave italiana quali i Kirlian Camera, suonate dal vivo molto più all’estero che in Italia. Al di là del compiacersi del fatto che anche in altri paesi i gruppi italiani vengano apprezzati, mi rimane sempre l’idea che, perlomeno un tipo di sonorità, non trovi un pieno consenso nel nostro paese, non tanto perché non apprezzata, ma per un deficit forse di organizzazione; quale è il vostro pensiero al riguardo?

Alessandra: Ritengo che il problema dell’organizzazione di eventi legati a questo genere musicale sia dovuto ad un deficit di pubblico. In tutta Italia, eccetto alcune città, non c’è un seguito omogeneo che giustifichi lo sforzo dei promoter.

 

Sempre rimanendo nell’ambito dell'attività concertistica, vi è mai capitato di suonare nello stesso festival o singola venue nella duplice configurazione Schonwald/Shad Shadows oppure, tenendo conto dell’audience rispettiva, tenete distinte le due opzioni?

Luca: Ci è capitato in un paio di occasioni di suonare in festival dove ci siamo esibiti un giorno con come Schonwald e il giorno seguente come Shad Shadows. A parte il piacere e il confort di solcare un palco per due giorni consecutivi rimane il fatto che il genere musicale al quale ci rivolgiamo è bene o male quello che abbraccia gli stili post-punk, new-wave, dark-disco, goth e quindi ci cadiamo dentro con entrambe le nostre incarnazioni.

 

Parliamo infine della vostra ultima fatica discografica come Shad Shadows, Assault, uscita sul finire dell’anno scorso, che, a mio parere, potrà fare la felicità di fan di gruppi storici EBM come Front 242 o Front Line Assembly, come sta andando? 

Luca: Possiamo dire che è stato accolto molto bene dalla critica e alcune canzoni sono suonate spesso nei club e questo ci fa molto piacere. Inoltre dal vivo i nuovi brani sono ben integrati nella scaletta dei concerti e questa è un’equazione non scontata tra resa su disco e resa live, quindi suonarli dal vivo ci coinvolge e diverte allo stesso tempo.

 

In chiusura dell’intervista, mi corre sempre l’obbligo di chiedere del futuro, quale sarà quello di Alessandra e Luca?

Alessandra: Oltre a proseguire la nostra attività live, che ci vedrà il 16 Marzo a suonare in Svizzera con i Covenant, siamo in fase di registrazione del nuovo album come Schonwald. Al momento non è facile avere una data precisa ma l’uscita potrebbe essere molto probabilmente entro il 2024 o primi mesi del 2025.