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Conosciuti per il loro approccio visionario e sperimentale, i These New Puritans (formazione sempre mutevole guidata dai fratelli Jack e George Barnett) porteranno dal vivo il loro nuovo lavoro Crooked Wing, un album che spazia dal brutale al sublime, consolidando la loro reputazione di band impossibile da incasellare.
Inconfondibile e longeva band sperimentale di culto, i THESE NEW PURITANS sono una formazione inglese, originaria dell’Essex, attiva dal 2006 e composta dai due fratelli George e Jack Barnett, insieme a un cast di collaboratori sempre variabile.
Crooked Wing, uscito nel maggio 2025, è il quinto album e primo lavoro in studio a distanza di sei anni da Inside the Rose del 2019, frutto di un lungo processo creativo che ha visto la band esplorare suoni inediti, registrando tra Londra, l’Essex e l’Austria e collaborando con artisti come Caroline Polachek e il contrabbassista jazz Chris Laurence. Tra campane risonanti, organi mistici e percussioni incisive, l’album promette un’esperienza sonora unica anche sul palco.
“Un’ala storta è un orecchio, tu ne hai uno su ogni lato del corpo, e hanno una forma ondulata. Se sei fortunato, forse possono aiutarti a volare”.
L’album è letteralmente nato a partire dal suono di una campana. “Ho dovuto attraversare una gola lunga e tortuosa per raggiungerla”, racconta Jack Barnett riguardo alla piccola e isolata chiesa ortodossa greca che ha trovato per caso. In quel momento non ci fece molto caso e registrò il suono di questa campana quasi come consuetudine, dato che le registrazioni ambientali fanno da sempre parte del suo processo creativo. Oggi invece afferma: “Quel singolo rintocco ha dato il via a gran parte dell’album. Ha suggerito una serie di tonalità, che hanno portato a una canzone, poi a un’altra, e un’altra ancora”.
Tornati a Londra, i fratelli Barnett hanno iniziato a lavorare sulle singole tracce, selezionandole tra decine e decine di idee, nel piccolo studio di Jack, il quale racconta alcune impressioni sull’impianto di trattamento rifiuti industriali accanto al quale viveva e lavorava, per restituire uno spaccato dell’ambiente in cui questi brani hanno preso vita: “È come una visione dell’Inferno, un dipinto di Bosch, solo che è una gigantesca discarica: ci sono pezzi di alberi, auto, giocattoli per bambini, tutto questo sudiciume e sporcizia ovunque. Ogni frammento di vita spezzata che puoi immaginare.”
Il loro studio era incastonato tra questo genere di paesaggio e alcune imponenti chiese evangeliche (che rendevano le domeniche decisamente particolari e interessanti) ed era necessario controbilanciare le campane e gli strumenti classici con qualcosa di abbastanza potente per farsi strada nel caos. “Abbiamo sempre cercato un equilibrio tra il sublime e l’immondizia”, osserva George.
Dal 2010, con Hidden, hanno trovato il loro metodo non convenzionale e altamente strutturato di lavorare, che prevede una fase di notazione di tutta la musica prima di registrarla, sia in gruppo che come solisti (Jack ha imparato a farlo appositamente per l’album), per poi destrutturare e riassemblare il materiale. Un approccio lontano da quello tipico di una band, parte di una pratica sperimentale che include ensemble classici, popstar, direttori d’orchestra, video artisti e altro ancora. I These New Puritans sono a loro agio in qualsiasi situazione che va dal suonare dal vivo con i pionieri dell’avanguardia Nurse With Wound, al remixare Björk, al comporre colonne sonore per Hedi Slimane.
Collaborando nuovamente con Graham Sutton (produttore di Hidden e Field Of Reeds) la band ha lavorato minuziosamente sulle texture del disco, dando loro un respiro cinematografico. Come tutti gli album dei These New Puritans, può contenere influenze di jazz, elettronica, musica classica, industrial, hip-hop o surreali ribaltamenti delle ballate tradizionali, senza che nessuna di esse prevalga completamente sulle altre.
Queste canzoni parlano di macchine, mondi sotterranei, amori non umani, luce, mare, morte nella sua forma più specifica e meno astratta, personaggi dei cartoni animati che attraversano terre desolate e, in ultima istanza, della fragilità degli esseri umani contro il rumore incessante degli ingranaggi e il clangore delle catene. Mettere la bellezza accanto alla brutalità, la ninna nanna accanto al frastuono, è sempre stata la cifra stilistica dei These New Puritans.
Le tre date italiane saranno l’occasione per immergersi in un live intenso e magnetico, un viaggio attraverso le sonorità ipnotiche e avanguardistiche che hanno reso i These New Puritans una delle band più enigmatiche e affascinanti della scena musicale contemporanea.