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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
The Morlocks, 15/10/2025, Arci Bellezza, Milano
Live Report
2025  (Rockin Dogs Booking, Undercover Producciones, Hound Gawd Records, Area Pirata, Improved Sequence)
STEFANO NICASTRO
all SPEAKER'S CORNER
16/10/2025
Live Report
The Morlocks, 15/10/2025, Arci Bellezza, Milano
Leighton Koizumi come Robert Smith? Volendo parlare di certificazione di qualità, il musicista californiano torna in Italia (e in Europa) con dei nuovi collaboratori ma, grazie al “fiuto” del cantante, la proposta dei Morlocks rimane al top del garage-punk anche a distanza oramai di 40 anni dagli esordi.

Parlare dei Morlocks è parlare di una leggenda della rinascita garage degli anni Ottanta, ovvero Leighton Koizumi. Personaggio “poliedrico”, con trascorsi “controversi”, che esordì nel lontano 1984, all’età di sedici anni, in una band passata alla storia del genere, ovvero i Graveddiger V con l’album All black and Hairy.

Poco tempo dopo la pubblicazione dell’unico album (in quanto come dichiarato dallo stesso Leighton, il disco The Mirror Cracked, uscito senza la sua autorizzazione sulla scia del successo del primo LP nel 1987 per la Voxx di Greg Shaw – etichetta e personaggio storico della scena di cui abbiamo già parlato su Loudd – conteneva due tracce non inserite nel primo album e delle prove/live registrate con un microfono su cassetta), due dei componenti del gruppo, Leighton e Ted Friedman, fondarono appunto i Morlocks.

Anche la nuova formazione passerà alla storia del genere per la pubblicazione (questa volta con un'altra label storica del genere, la Midnight Records) di Emerge e del successivo live Submerged Alive, edito originariamente dalla Epitaph e recentemente ripubblicato dalla nostrana Area Pirata (vedasi recensione nella rubrica Spigolature, qui).

 

Dopo un periodo “dormiente”, dovuto alle vicissitudini patite e commesse dal cantante, proprio il nostro paese, sia attraverso Area Pirata sia con Go Down, ha contribuito al riemergere sulla scena musicale di Leighton, che da circa metà degli anni Duemila, ha ricominciato a produrre dischi attorniandosi via via di diversi musicisti.

Della formazione originale della celebre garage band californiana resta difatti soltanto lui che, tuttavia, si è sempre distinto per l’abilità nell'individuare musicisti idonei a preservare la coerenza e la forza espressiva del gruppo (ecco perché il paragone, scherzoso e anche un poco sforzato, con un’altra leggenda come Robert Smith).

L'attuale line-up live comprende, oltre al frontman, il chitarrista tedesco Bernadette Pitchi (Gee Strings), il francese Roméo Lachasseigne (Les Grys-Grys, Les Lullies), Olivier Pilsner al basso e Buanax alla batteria.

 

Seppur negli ultimi anni, i Morlocks non avessero intrapreso alcun tour, sono bastate le prime note del nuovo brano "Totem Phase" (posto quale inizio della serata di una scaletta di circa 18 pezzi compresi i bis)  perché trovasse conferma come l'obiettivo del gruppo rimanga lo stesso, ovvero quello di proporre una miscela di garage, rock e blues “metallico” dal notevole impatto sonoro; vedasi la cover di “Killing Floor”, tratta dall’album di cover Morlocks Play Chess, composto dai brani della leggendaria Chess Records.

La scaletta del concerto ha incluso brani originali, tratti quasi esclusivamente dagli ultimi tre album dei Morlocks: Easy Listening For The Underachiever, il già sopra citato Morlocks play Chess e l’ultimo Bring On The Mesmeric Condition, uscito oramai nel 2018, con l’esecuzione di alcune significative cover, oltre quella sopra citata, ovvero "Hang Up" dei Wailers, "Teenage Head" dei Flamin’ Groovies e "You Don’t Know" dei 13th Floor Elevators, brano che ha condotto al brano conclusivo del set principale, “One foot in the grave”, sempre contenuto nell’album del 2018.

 

Il concerto, comprensivo di encore, iniziato con mezz’oretta di ritardo, anche al fine di permettere l’ingresso dei numerosi fan accorsi alla Palestra Visconti (il cui ingresso, anche a seguito della ristrutturazione occorsa nel corso dell’estate, è ora molto più “pedonabile”) è durato un’oretta ma, lasciatemi dire senza timore di smentite, che oretta: un mix torrenziale di sonorità garage e rock inizio Settanta, sorretto dall’istrionico cantante che si è dilettato, donando al pubblico, alcuni dei suoi oramai “classici” ululati, anche con maracas e tamburino.

Sezione ritmica metronimica, due chitarristi coi fiocchi su cui emergono gli assoli e le svisate dei due chitarristi (nota di merito in particolare per Roméo Lachasseigne): un ensemble tirato a lucido, al servizio di Sua Maestà Leighton.

Momenti salienti, ovviamente i brani più “tirati”: "Bothering Me", "Sex Panther", “Time to Move” e “Every Dog”, oltre alle già citate cover “Teenage Head” e “You Don’t Know”.

A seguito delle richieste del numeroso pubblico presso il Bellezza, Koizumi e la band sono tornati sul palco per un tris di encore: “Out With Incrowd”, la torrenziale "You Burn Me Up" e la super tirata “Dirty Red".

Grande serata, grande gruppo, numeroso pubblico, non occorrere aggiungere altro.