Dal debutto datato 2019 e intitolato Burning Bright (in realtà, era già stato pubblicato precedentemente un disco come Laura Cox Band), la cantante e chitarrista francese ha iniziato a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio nel novero delle migliori interpreti femminili del genere rock blues. Il successivo e bellissimo Head Above Water del 2023, ne ha confermato la caratura e il talento, non solo conquistando la critica, ma allargando sensibilmente il bacino della sua fanbase.
Questo nuovo Trouble Coming vede la Cox ancora più consapevole dei suoi mezzi e perfettamente a suo agio con una backing band diversa dalla precedente, che ha saputo assecondare la nuova visione della chitarrista, alle prese con un approccio più libero e molto meno legato al passato.
Il risultato è un disco che, senza rinnegare la propria comfort zone, vede la Cox cercare un suono più rotondo e meno prevedibile, più moderno e meno ancorato ai consueti tropi rock blues. Decisamente più radiofonico, anche, senza che però questo aspetto abbia sminuito un songwriting sempre solido e ispirato.
"No Need To Try Harder" è l’inizio che ci saremmo aspettato e riprende il discorso interrotto con Head Above Water: un rock blues che alterna momenti muscolari ad altri più introspettivi, in un connubio in cui la musicista francese esibisce la propria tecnica eccelsa con misura e senza inutili sbrodolamenti.
"A Way Home" si apre con un bel riff schiaccia sassi, ma l’andamento del brano è ben poco lineare, accostando momenti innodici ad altri di stasi melodica, impacchettati da un paio di assoli brevi ma ficcanti.
La title track apre al blues più classico, ma l’atmosfera è abbastanza cupa, nonostante la tessitura melodica ben congegnata.
"Inside The Storm" è lo specchio di un nuovo modo di concepire le canzoni, il rock non manca, ma la declinazione è decisamente più indie, il ritornello è folgorante, il mood vagamente malinconico, gli arrangiamenti decisamente più accurati. Un passo di lato rispetto al passato, e decisamente riuscito.
"What Do You Know?" è una ballata cadenzata e avvolta in spire crepuscolari, le trame sotterranee sono bluesy, lo svolgimento denso di pathos.
Il basso distorto e pulsante che apre "Dancing Around the Truth" stuzzica fantasie quasi new wave, mettendo l’accento sulla versatilità del disco, così come "The Broken", pervasa a tratti da un’urgenza quasi punk.
Più in linea con l’antico spirito, l’intensa ballata "Out Of The Blue", in cui la Cox si cimenta al banjo, donando al brano un tocco molto americano, e il rock blues pesante e stazzonato di "Rise Together".
Chiudono il disco il ringhio ribelle di "Do I Have Your Attention?" una sorta di chiamata alle armi di tutti i suoi fan (e che assolo!) e la conclusiva "Strangers Today", che alterna strofe scarne e ispide a un ritornello avvolgente e sensuale.
Con Trouble Coming la Cox ha rifinito il suo suono, spaziando fra i generi e rendendolo appetibile per un pubblico più vasto, grazie ad arrangiamenti decisamente moderni. Non si è snaturata, grazie a Dio, e le radici rock blues sono ancora ben presenti, ma in un contesto forse più malinconico e cupo, e volutamente più libero e coraggioso.

