Il terzo giorno del festival prosegue con ancora in testa le atmosfere della prima e seconda serata, dense di qualità proveniente da altri mondi e variegate nei loro colori e sapori, adatti ad ogni palato. Cosa ci aspetterà in quest'ultima giornata del primo weekend de La Prima Estate?
Alle ore 18.30 si presenta - in trio - GIACOPRUDENTE, un giovane autore di origine pugliese che ha avuto l'onore di aprire la terza giornata dopo aver vinto un contest dedicato ai nuovi talenti organizzato al Detune di Milano. Accompagnato da un sodale alla batteria, e da una leggiadra fanciulla alle elettroniche e voce, Giaco affronta il sole versiliano alla chitarra e voce. Voce molto bella e frizzanti i testi, freschi e piacevoli in tutta la loro gioventù.
Non è facile stare su un palco così grande, con alcuni dei primi avventori ad un chilometro di distanza sotto l’ombra e solo una manciata di spettattori a sostenere la performance sotto il palco; Performance che oltretutto c’è stata, perchè il trio se l'è giocata bene, compreso l'invito di Giaco all’amore in generale e ad abbracciarsi tra i presenti. Mica poco, in tempi di atomiche e bombardieri. L’amore e le relazioni sono al centro dei testi del nostro Giaco, ora accompagnati dalla chitarra acustica ora da quella elettrica. Poverino, ad un certo punto gli è anche saltata la tracolla e ha dovuto suonare in ginocchio per almeno metà del brano. Peccato che nessuno degli assistenti di palco sia intervenuto per dargli una mano, ma Giaco è riuscito comunque a realizzare un ottimo set. Respect.
A seguire è stato il turno dei RAMONA FLOWERS, band di Bristol dedita ad un british elettro-pop che vira a tratti nella dance. Purtroppo i primi due o tre brani sono stati quasi un disastro sotto il profilo del canto, poi per fortuna tutto è incominciato ad essere più intonato e Steve Bird ha proseguito senza intoppi: forse un problema tecnico nell’ascoltare in spia la voce, forse qualche altro problema, ma almeno in tre abbiamo avvertito che qualcosa stava andando storto.
Al netto di ciò, bel groove e bel finale di concerto con il pubblico a ballare scatenato sotto palco. I ragazzi si sono ripresi bene dalla defiance tecnica e hanno lasciato il palco con tanti applausi.
Terzo artista della giornata nientemeno che un NIC CESTER in forma smagliante, che ha regalato una performance eccellente anche grazie alla sua inconfondibile voce, potente e calda, tra soul, blues, e rock&roll. Nic Cester, storico leader dei Jet, ha un legame speciale con l’Italia: anche se australiano di nascita, da madre scozzese e padre australiano, i nonni erano da un lato di Treviso e dall'altro Pordenone. Un legame che si è poi consolidato ed espanso con la super band con cui sta affrontando queste date italiche: Adriano Viterbini alle chitarre (Bud Spencer Blues Explosion, I Hate My Village), Roberto Dragonetti al basso elettrico (Calibro 35), Sergio Carnevale alla batteria (Bluvertigo, Max Pezzali, Marlene Kuntz), Daniel Plentz alle percussioni e chitarra (Selton) e Raffaele Scogna alle tastiere (Diodato, Le Vibrazioni, Mace).
Repertorio in parte dei Jet e grandi revival, tra cui la loro versione di "Un’Avventura" di Lucio Battisti, che ha mandato in delirio il pubblico presente già abbondantemente estasiato fino a quel punto del live. Una versione del celebre brano di Battisti diversa rispetto a quella incisa nel 2024 dai Jet, meno rock e più soul, perfino meno anglofona nella pronuncia italiana di Nic che, per le cronache, ormai sembra essere cittadino “ stabile” di Milano.
Nic ad un certo punto ha anche mandato a quel paese i Kings of Lion, sfortunati headliner della serata, costretti a dare forfait per via di un serio infortunio del frontman Followill. Siamo sicuri che è stato un messaggio d’amore da parte di Cester.
Con altissime aspettative del pubblico, e con il favore delle tenebre e tanto fermento nell’aria, giunge il momento dei TV ON THE RADIO, band di culto dall'americanissima Brooklyn, New York City. Tude Adebimpe, cantante e chitarrista della band (ma anche attore e regista) si è presentato con una grande kefiah al collo, che dopo qualche brano ha steso sulla tastiera al suo fianco, come fosse una bandiera. Atmosfera subito trasognante in avvio di concerto con "Young Liars", singolo del 2004, perfetto per settare mentalmente i presenti sullo show, che brano dopo brano ha aumentato di intensità e passione.
I TV On The Radio hanno questa incredibile capacità di sorprendere ad ogni canzone: sempre creativi e capaci di spaziare e contaminarsi con generi diversi, difficili da catalogare. A fattor comune una grandissima intimità, la voglia di sperimentare sempre e di non accontentarsi del banale; uno spessore artistico di rara originalità e una blackitudine che trasuda in ogni nota.
Kyp Malone (chitara e voce) ad un certo punto dichiara “Love must go up, or we all go down”: impossibile per una band come la loro far finta di nulla, girare la testa dall’altra parte. Viviamo in una realtà di guerre vere, televisive e "on the radio", raccontate come un mantra dal disco rotto; guerre economiche realizzate sulla pelle dei più indifesi e davanti alle quali diventa sempre più impossibile e ingiusto tacere. Sono momenti difficili che non impediscono agli show di andare avanti, ma nei quali gli artisti colgono sempre più l'occasione del palco per lanciare messaggi ben precisi. Sempre Kyp Malone ha approfittato di dire con forza al pubblico: “Say no to third world war, free Palestine!”.
A contralatare, i concerti sono anche luoghi di sfogo e divertimento e in live come questi c'è tempo per il pensiero e tempo per l'azione, come quella che si è svolta sottopalco, dove in mezzo al pubblico non è mancato un lungo pogo sui brani più punk come “Lazerray” o “Wolf like me”; un bel polverone molto divertente, senza morti e feriti, ma con qualche momento di tensione risolto in un attimo dall’attento servizio d’ordine sul finire del concerto.
I TV On The Radio poi invitano il pubblico a continuare il concerto sulla spiaggia di fronte al parco. Non sapremo mai se ciò è accaduto veramente nella notte, non abbiamo al momento prove concrete, ma ci piace sognare un set acustico tra pochi fan ed amici in riva al mare, a suonare e a rimirar le stelle, immaginando insieme mondi migliori di quelli attuali.
Scaletta TV On The Radio:
Young Liars
Golden Age
Lazerray
Dreams
Wolf like me
Province
Could you
Happy Idiot
DLZ
Trouble
Staring at the sun